lunedì 21 dicembre 2009

Beatificazione di Pio XII? Affare interno alla Chiesa, Israele non interferirà. Beh! Ci mancherebbe!


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Affare interno alla Chiesa Israele non interferirà

GERUSALEMME
Il riconoscimento di "virtù eroiche" a papa Pacelli giunto ieri l'altro da papa Benedetto XVI non sembra aver finora acceso le passioni degli israeliani. Sabato le televisioni locali hanno ignorato la vicenda, e ieri i giornali ne hanno dato conto in forma stringata e senza commenti.
Il dibattito storico sulla figura di Pio XII e sul suo comportamento di fronte agli orrori della Shoah era stato approfondito durante la recente visita in Israele di Papa Benedetto XVI. Da allora le posizioni israeliane non sembrano essere sostanzialmente mutate. La questione del processo di canonizzazione di Pio XII « un affare interno della Chiesa cattolica» ed Israele non intende interferirvi, ha ribadito ieri il portavoce del ministero degli esteri Ygal Palmor. «Riguardo al ruolo di papa Pio XII durante l'Olocausto – ha aggiunto –, crediamo che gli storici debbano essere in grado di determinare e valutare il significato della sua azione nel contesto dei tempi. E per questo riteniamo di vitale importanza per il Vaticano consentire l'accesso agli archivi».
Analoghi i sentimenti raccolti nel Museo dell'Olocausto Yad Va-Shem. I suoi storici affermano che il Vaticano fu informato di uccisioni sistematiche di ebrei verso la fine del 1941 e che nel marzo 1942 il Papa non agì in alcun modo per impedire la deportazione ad Auschwitz degli ebrei della Slovacchia. Papa Pio XII rileva una pubblicazione di Yad Va-Shem curata dal suo direttore Avner Shalev denunciò «in maniera laconica» gli orrori della guerra in corso, ma non condannò la Germania nazista. Mesi fa la figura di Pio XII era stata oggetto di un seminario-confronto di esperti di Yad Va-Shem e dello Studium Theologicum Salesianum. In quella sede era stata evocata la possibilità della declassificazione degli archivi vaticani relativi al suo operato entro alcuni anni. «A volte anche un solo documento nuovo può illuminare differentemente eventi o personalità» aveva spiegato allora la professoressa Yael Nidam Orvieto, senior researcher dell'Istituto internazionale di studi dello Yad va-Shem. Anche da qui nasce l'odierno senso di delusione. «Mentre il processo di beatificazione è una questione interna della Chiesa» ha detto la portavoce di Yad Va-Shem Iris Rosenberg, «noi avevamo inteso che in questa occasione la Chiesa si sarebbe astenuta dal compiere passi ulteriori fino alla apertura degli archivi vaticani connessi, consentendo così agli studiosi di chiarire questo controverso periodo nella storia della Chiesa e le posizioni di Pio XII durante l'Olocausto».
«È allora spiacevole – ha concluso la portavoce – che il Vaticano abbia scelto di agire prima che tutti i documenti essenziali siano stati messi a disposizione dei ricercatori».(b.a.)

© Copyright Gazzetta del sud, 21 dicembre 2009

Che noia...sempre gli stessi discorsi!
Bizzarro che si pretenda l'apertuta degli Archivi vaticani (cosa che avverra' sicuramente), ma non si pensi nemmeno di striscio a togliere la vergognosa didascalia che accompagna la foto di Pio XII
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R.

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