domenica 27 dicembre 2009

Il Vaticano: "Pronti ad alzare i livelli di sicurezza. Ma niente bunker" (Galeazzi)


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GIACOMO GALEAZZI

CITTA' DEL VATICANO

Sos sicurezza in Vaticano. «Bisogna stare attenti, adottare tutte le misure suggerite dalla ragionevolezza e dalla prudenza, però non si può azzerare il rischio di gesti inconsulti», afferma il portavoce papale, padre Federico Lombardi.
«La Santa Sede è pronta ad alzare il livello di sicurezza, ma il Pontefice non può essere blindato né allontanato troppo dai fedeli», concordano nei Sacri Palazzi. La Segreteria di Stato ha analizzato con il capo della Gendarmeria, Domenico Giani la terza aggressione subita da Benedetto XVI in una celebrazione pubblica. Chi entra a San Pietro viene controllato al Portone di Bronzo dalla polizia con i metal detector. Il secondo filtro è garantito dai gendarmi che controllano le persone e, se necessario, i documenti prima dell’ingresso in basilica. Quando, come a Natale, l’accesso è limitato, i volontari dell’associazione «Santi Pietro e Paolo» e del «Circolo di San Pietro» verificano i biglietti.
Lungo la navata centrale di San Pietro sono disposti i gendarmi, con Giani che affianca, pochi passi indietro, il Pontefice. In basilica sono dislocati tra la folla circa 50 gendarmi e 35 guardie svizzere. In Vaticano giudicano «soddisfacente» la reazione all’aggressione di giovedì e passano al vaglio l’intero sistema degli «angeli custodi» del Papa. Il primo filtro funziona bene: nessuno è mai entrato armato ad una cerimonia. La cintura di sicurezza ha bloccato in pochi secondi le aggressioni. Alla messa di Natale Giani non ha visto il salto della transenna, si è mosso d’istinto appena percepito lo spostamento d’aria e la Maiolo ha fatto in tempo ad aggrapparsi al pallio trascinando a terra Benedetto XVI.
Etchegaray è stato urtato da un gendarme e ha perso l’equilibrio (stamattina sarà operato al femore). Adesso verranno riviste alcune dotazioni e si valuterà un giro di vite con provvedimenti per rafforzare la sorveglianza in Basilica e nuove misure per la sicurezza ravvicinata. «Non si può snaturare la figura del Papa ed isolarlo innalzando le transenne o allargandole troppo - evidenziano in Curia -.I pellegrini arrivano da tutto il mondo per vedere il Pontefice e non si può distanziarlo troppo dalla gente. Si può togliere una fila di sedie e mettere gendarmi davanti alle transenne, ma finora abbiamo rinunciato a prerogative della sicurezza per non interferire con le funzioni liturgiche».
Il fatto che la ragazza sia recidiva suscita l’inquietudine di molti osservatori e le critiche di giornali stranieri per le «falle» nel dispositivo. La Santa Sede non è d’accordo con chi teme che la vita del Santo Padre non sia adeguatamente protetta: «Non è possibile controllare i documenti di tutti i fedeli, né schedarli, ma tutti passano nel metal detector. Una sicurezza totale allontanerebbe il Papa dal popolo». Gli agenti dell’ispettorato di polizia presso la Santa Sede raddoppiano i controlli. «Più di questo non era possibile fare: l’essenziale è che la donna non fosse armata», sottolinea la verifica interna ai Sacri Palazzi.
L’allarme sicurezza spinge verso un adeguamento degli standard della sorveglianza e un innalzamento dei requisiti. «Ufficialmente nelle cerimonie pontificie non c’è vigilanza armata, ma praticamente c’è già - affermano in Vaticano -.Il dispositivo misto gendarmi-guardie svizzere può essere ricalibrato, però il Papa ha esigenze diverse da un politico. Nei viaggi all’estero le autorità locali di polizia (Fbi compreso) si adeguano al protocollo della Santa Sede, non il contrario».

© Copyright La Stampa, 27 dicembre 2009 consultabile online anche qui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

--basterebbe rimetere in auge la sedia gestatoria....tutti potrebbero vedere il Santo Padre senza la necessità di alzarsi volgarmente sulle sedie(come ad un concerto) ne di accalcarsi alle transenne...ma vedrebbero tutti il Sommo Pontefice stando compostamente al proprio posto..visto che la celebrazione liturgica è già iniziata..e farsi devotamente il segno di croce....
senza le mille storie per una fotina dal cellulare..che poi mal si vede e si perde il momento di vedere il papa dal vivo...
se si va in San Pietro per fare le foto al Papa...tanto vale vederlo alla tele..

euge ha detto...

Potrebbe essere una soluzione anonimo ma, li immagini gli articoli dei giornaloni?

" Con la scusa della sicurezza, il Papa che schiaffeggia il Concilio riapre alla sedia gestatoria!"
Tornando seri se c'è da aumentare il controllo ben venga. Ho letto che il Papa non ha paura di andare in mezzo alla gente.... bella scoperta ma, questo non significa lasciarlo in mano agli squilibrati ed alla loro voglia di essere al centro dell'attenzione.

Francesco ha detto...

Su la sedia gestatoria, Colafemmina en Fides et Forma: http://fidesetforma.blogspot.com/2009/12/e-se-si-ripristinasse-la-sedia.html

Anchio vi invito a leggere in spagnolo il mio post: http://la-buhardilla-de-jeronimo.blogspot.com/2009/12/la-seguridad-papal-y-una-tradicion.html