sabato 27 febbraio 2010

Istituito dai vescovi tedeschi un ufficio per accertare gli abusi (Osservatore Romano)


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L'annuncio nel comunicato finale della plenaria

Istituito dai vescovi tedeschi un ufficio per accertare gli abusi

Berlino, 26.
Il vescovo di Trier, monsignor Stephan Ackermann, è stato nominato ieri, a Friburgo, responsabile centrale per gli accertamenti sui numerosi casi di abusi sessuali compiuti da religiosi cattolici su giovani adolescenti negli anni Settanta-Ottanta in Germania. Lo ha annunciato il presidente della Conferenza episcopale tedesca, l'arcivescovo di Friburgo monsignor Robert Zoellitsch, al termine dell'assemblea plenaria di primavera dell'episcopato tedesco chiusasi ieri a Friburgo.
"Noi vescovi tedeschi - si legge nel comunicato finale della riunione - accettiamo le nostre responsabilità e condanniamo i reati compiuti da religiosi, sacerdoti e collaboratori laici nelle nostre diocesi. Mortificati e scioccati, chiediamo a tutte le vittime di questi orribili gesti di essere perdonati e scusati. Noi desideriamo perciò un chiarimento sincero, senza falsi riguardi, anche quando si tratta di avvenimenti risalenti ormai a molti anni addietro. Le vittime ne hanno il diritto".
Presso la segreteria della Conferenza episcopale a Bonn - ha detto l'arcivescovo Zoellitsch - viene aperto da subito un ufficio di coordinamento per fare luce sui sempre più numerosi casi di abusi sessuali e per collaborare ai procedimenti giudiziari. Infatti - è stato assicurato - i vescovi tedeschi "denunceranno alle procure i casi di abusi di cui dovessero venire a conoscenza". La Conferenza episcopale ha deciso anche di istituire un "telefono amico" al quale possono rivolgersi le vittime in tutta la Germania.
Entro l'agosto prossimo saranno poi riviste e aggiornate le norme ecclesiastiche emesse nel 2002 in tema di accertamenti nei casi di abusi di minorenni da parte di religiosi. Un particolare accento sarà messo sulle misure per prevenire tali abusi.
"Il celibato sacerdotale, come ci confermano gli esperti, - si legge nel comunicato finale - non è la causa di questi reati di abuso sessuale. Una vita nel celibato può essere però affrontata solo da chi dispone della necessaria maturità emotiva". Di qui, ha insistito il presule, la necessità per i futuri sacerdoti di una formazione attenta, rigorosa e profetica che possa divenire permanente. Occorre allora "una cultura dell'attenzione" da parte dei responsabili delle scuole e della pastorale per i giovani. I vescovi tedeschi hanno deciso di sviluppare nuove strategie per contrastare la crisi delle vocazioni, perché lo scandalo, si ritiene, può essere dovuto anche a una scarsa attenzione verso la "qualità dei seminaristi".
Come più volte sottolineato dall'arcivescovo Zoellitsch l'impatto di tali vicende è ancor più forte all'interno della Chiesa, perché "danneggia la sua credibilità" in molti campi, per esempio nei suoi insegnamenti a riguardo del matrimonio, della famiglia, o a riguardo della morale sessuale e nel ruolo della Chiesa circa l'educazione attraverso le scuole cattoliche. Ma il maggior pericolo di questa tempesta, sempre secondo il presule - il quale parlerà della grave questione direttamente con Benedetto XVI durante la visita prevista per marzo - sta nel fatto che investe il cuore di coloro che credono "scuotendo la loro fede e minacciando la loro capacità di affidarsi a Dio".
Nel comunicato finale, tra gli impegni puntualizzati dai vescovi tedeschi spicca quello del rafforzamento dei rapporti tra Chiesa e Governo nell'attuale contesto sociale, multietnico, multiculturale e multiconfessionale. Rapporti (coordinati dalla segreteria della Conferenza episcopale a Bonn) improntati ad una mutua collaborazione, pur nella distinzione dei ruoli e degli ambiti, per la promozione umana e sociale.
(paolo brocato)

(©L'Osservatore Romano - 27 febbraio 2010)

1 commento:

Marco ha detto...

Ciao Raffaella, non so se hai parlato dell'iniziativa di Ravasi che si collega al cortile dei gentili voluto da Benedetto XVI. E la risposta di alcuni atei...

Forse sarebbe più opportuno inserire l'articolo di ravasi per avvenire. Qui il commento della stampa:

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=242&ID_articolo=1623&ID_sezione=&sezione=

Ciao, Marco