sabato 10 luglio 2010

Scandalo pedofilia: viaggio nell’olocausto degli innocenti senza voce. Lo speciale di Avvenire


Vedi anche:

A occhi davvero aperti sulla realtà degli abusi sui minori: nè alibi nè rimozioni (Tarquinio)

Vaticano: bilancio 2009 ancora rosso, ma migliora dopo crisi. In aumento l'Obolo di San Pietro (Ansa)

Il Papa nomina il suo delegato per i Legionari di Cristo: nota della Congregazione

Benedetto XVI ha fatto per le colpe dei cristiani di oggi quello che il Giubileo del 2000 fece per le colpe dei cristiani del passato (Magister)

Quadruplica il disavanzo della Santa Sede ma aumentano anche le offerte fatte al Papa (Izzo)

Domani, nella Festa di San Benedetto, l'Angelus del Papa a Castel Gandolfo

Le motivazioni dell'attacco del NYT alla Chiesa Cattolica nella interessante e brillante riflessione di David Hartline

In miglioramento i bilanci della Santa Sede nonostante il disavanzo. Aumenta l'Obolo di San Pietro (Radio Vaticana)

Barranco: Mons. De Paolis sarà un uomo scomodo per i Legionari. Egli non è un diplomatico ma un esperto in finanze e diritto canonico (Milenio)

Legionari di Cristo, incarico a De Paolis (Galli)

Nuova guida per i Legionari di Cristo (Vecchi)

Don Fortunato Di Noto: «Tolleranza zero per i sacerdoti. Ma papà e nonni?»

L'avv. Scarpati sulla lotta del Papa alla pedofilia: Chi alza il coperchio della pentola è investito dalla vampata. La storia gli renderà merito

Come ti martello la Chiesa belga (Umberto Folena). Si inizi a far "volare" qualche denuncia anche in Italia

La politica stia lontana dalla Chiesa e gli uomini di Chiesa dalla politica e dai politici

Il Papa nomina Mons. De Paolis "delegato" per i Legionari di Cristo: servizio di Rome Reports

È Velasio de Paolis il Delegato Pontificio per i Legionari di Cristo (Gagliarducci)

Da Wojtyla a Ratzinger Via Crucis continua (Magister)

Un esperto di diritto canonico scelto dal Papa come delegato per i Legionari (NCR)

Le vacanze del Papa a Castel Gandolfo: preghiera, passeggiate e libri (Zenit)

Perché De Paolis per i Legionari? (Rodari)

L' ermeneutica del Vaticano II: riflessione di Angela Ambrogetti

L'arcivescovo Fischella: «La Chiesa Cattolica dica no alla solitudine» (Ippolito)

Il Papa nomina De Paolis Delegato per i Legionari di Cristo (L'Occidentale)

Bene il card. Schönborn che accoglie positivamente la nomina di mons Zsifkovics e respinge le accuse di "Noi siamo chiesa"

Il Papa non ascolta più nessuno e sostituisce il "famoso" Iby con Mons. Zsifkovics per la diocesi di Eisenstadt (Austria)

NOMINA DEL DELEGATO PONTIFICIO PER LA CONGREGAZIONE DEI LEGIONARI DI CRISTO

Assoluzione dell'Abate e del Priore del Monastero benedettino di Ettal (Baviera): i documenti ufficiali

Non fa un po' ridere ormai il cliché del Papa timido? Il bellissimo commento di Bruno Mastroianni

L'arrivo del Papa a Castel Gandolfo: il video di Rome Reports

Le vacanze di fede di Papa Benedetto (Iannuzzi)
____________

SCANDALO PEDOFILIA

Viaggio nell’olocausto degli innocenti senza voce

L’Onu delinea un quadro a tinte fosche: «I bambini subiscono da parte degli adulti violenze mai viste o sentite per secoli». Almeno 220 milioni le vittime E la pedopornografia immola 200mila piccoli ogni anno

«I bambini subiscono da parte degli adulti violenze mai viste o sentite per secoli». La denuncia, che ben dipinge a tinte fosche quanto avviene nel mondo, apre il dossier Onu del 2006: si cal­cola che siano oltre 220 milioni le vittime nel mondo, anche se il fenomeno è talmente va­sto e nascosto da sfuggire a ogni classifica­zione, dato che le piccole vittime, specie nei Paesi più miseri, non avranno mai voce. I­noltre l’abuso sui minori assume forme sem­pre nuove e difficilmente arginabili, soprat­tutto a causa delle nuove tecnologie: sempre secondo l’Onu ogni giorno migliaia di nuove immagini pedopornografiche entrano nel cir­cuito internazionale (bambini ripresi nudi, scene di violenze, sevizie, attività sadiche), e per questo vengono sacrificati ogni anno 200mila piccoli anche in tenerissima età (il nuovo filone della infantofilia coinvolge bim­bi da pochi giorni a 2 anni). «Nessun Paese è immune», ha ammonito nel 2007 Ann Vene­man, direttrice generale Unicef, al terzo Con­gresso mondiale contro gli abusi sui minori di Rio de Janeiro, non solo nel senso che la pe­dofilia colpisce ovunque, ma anche che «non esistono spettatori innocenti di fronte a que­sta tragedia globale del nostro tempo».
Il mondo, dunque, è popolato da un nume­ro spaventoso di criminali senza scrupoli che si nascondono nei computer dei ragazzini o rivestono i panni apparentemente innocui del parente/vicino di casa o ancora di un 'normale' turista amante di mete esotiche. E il pianeta Terra si divide in due 'emisferi': i Paesi (degradati) che forniscono le vittime, e quelli (industrializzati) che esportano gli a­guzzini. Tra questi ultimi l’Italia occupa un poco onorevole quinto posto dopo Usa, Ger­mania, Francia e Australia... In particolare so­no i Paesi del G8 - in teoria i più acculturati e civili - a indossare la maglia nera della ver­gogna, foraggiando la compravendita di bam­bini e bambine gettati in pasto ad adulti sem­pre più esigenti e sempre più giovani (l’età del turista pedofilo negli ultimi anni è scesa ai 25/30 anni).
La maggioranza sono 'turisti sessuali occa­sionali' in cerca di nuove esperienze, gli altri sono i pedofili veri e propri, che manifesta­no una inclinazione sessuale esclusiva per i piccoli nella fase che precede la pubertà (il pe­riodo di cambiamenti fisici attraverso i qua­li il corpo di un bambino diviene un corpo a­dulto). Partono con tour organizzati e pac­chetti vacanza, ma anche in modo autono­mo, tanto poi per arrivare ai bambini sono a disposizioone vari intermediari, come taxisti o camerieri.
Alla base del proble­ma ci sono leggi de­boli o poco applica­te e la grande dispa­ritá economica fra i turisti e i locali.
Molti, e finora quasi tutti falliti, i tentativi di combattere la piaga, anche se iniziative recenti fanno ben spera­re e ci devono coinvolgere tutti: tra queste il progetto 'Viaggi da non fare', condiviso da Ecpat, Ong cattoliche e non, forze di polizia, tour operator, categorie di lavoratori (taxisti e albergatori locali), che laddove fanno fronte u­nico riescono a far arre­stare i colpevoli (www.viaggidanonfa­re.org).
Intanto però il silenzioso olocausto continua a sa­crificare 150 milioni di ra­gazzine e 73 milioni di ra­gazzini che subiscono abusi, e a tenere 2 mi­lioni di bambini in stato di schiavitù sessua­le, per un giro di affari che è secondo solo a droga e armi.
Mentre da più parti si chiedono ai governi norme più severe e l’introduzione del reato di 'pedofilia culturale' (l’apologia striscian­te del fenomeno, quasi fosse una legittima 'questione di gusti sessuali'), accadono fat­ti gravissimi, come la risposta del Tribunale dell’Aja a chi ha fatto ricorso contro la nasci­ta del Partito Pedofilo in Olanda: 'La libertà di organizzarsi in un partito politico è la ba­se della democrazia. Spetta agli elettori giu­dicare il programma'. Anche se questo pre­vede 'legittimità di rapporti sessuali con 12enni, sesso con animali, film porno du­rante il giorno' e altri 'diritti'. Tale partito si è poi sciolto nel marzo 2010 solo perché non ha raggiunto il quorum, non per decreto giu­diziario. Come si combatte, allora, un olo­causto ritenuto lecito?

© Copyright Avvenire, 10 luglio 2010

Sos Italia

Una piaga nazionale: 21mila casi l’anno

Italiani ai primi posti, dunque, almeno per quanto riguarda l’'esportazione' di viaggia­tori sessualmente e psichi­camente deviati. Siamo (so­no) 80mila ogni anno. Que­sto l’identikit: giovane (sui 30), bravo navigatore in rete, cultura e reddito medi. Ma il nostro popolo ha scalato ra­pidamente le classifiche mondiali raggiungendo ad­dirittura il primo posto per presenze in Kenya, Repub­blica Dominicana e Colom­bia (fonti Ecpat). Il tutto fa­cilitato dai voli low cost e dal web, che baipassa allegra­mente ogni tipo di preven­zione, come le alleanze stret­te con operatori turistici, ho­tel e taxisti, feroci nello sco­vare e denunciare i predato­ri di bambini: sul web c’è di tutto, albergatori che non fanno domande e procac­ciatori che non fanno storie. Ma anche entro i confini na­zionali le cose non vanno meglio. Sarebbero 21mila i casi di pedofilia registrati o­gni anno in Italia: uno ogni 400 minori, uno ogni 4 scuo­le, e uno ogni 500 famiglie (dati Censis). Anche qui le ci­fre potrebbero errare per di­fetto, dato che la maggioran­za degli abusi subìti resta in­confessata per anni o per sempre, e che nel 90% dei ca­si il tutto avviene nell’ambi­to 'familiare' (il che non si­gnifica necessariamente tra genitori o fratelli, ma tra per­sone che frequentano nor­malmente la famiglia, come vicini di casa, amici, dipen­denti...). Forti discrepanze tra i dati ufficiosi e quelli ufficiali rendono impossibile una classifica reale, ma secondo le stime concrete di Telefono Azzurro (a marzo 2010) la re­sponsabilità è del padre nel 29,4% dei casi, seguito da al­tri parenti (13,5%), cono­scenti (12,9%), in­segnanti o educatori (8,8%), e in­fine religiosi (1,2%).
«Il fenome­no è dila­gante - com­menta Meli­ta Cavallo, presidente del Tribuna­le per i minorenni di Roma ­anche se dobbiamo sempre tener presente il gran nume­ro di false denunce», che do­po iter dolorosissimi si con­cludono con l’assoluzione. «Mi riferisco al costume sem­pre più frequente da parte delle mogli in via di separa­zione di denunciare i mariti per abusi sui figli. Questo è lo spaccato più consueto cui ci troviamo di fronte al Tri­bunale per i minori, motivo per cui nel periodo delle in­dagini siamo costretti ad al­lontanare quei padri...» (ne­gli Usa risulta falso il 25% de­gli abusi su figli minori de­nunciati da genitori in fase di separazione). Il secondo spaccato riguarda invece «se­gnalazioni da polizia o servi­zi sociali, o anche dai geni­tori stessi, di bambini mole­stati a scuola, in palestra, nel condominio». Infine oggi ac­cade con sempre maggiore frequenza che 15/16enni ab­biano già attenzioni per bambini molto più piccoli, «conseguenza di un uso in­discriminato di Internet e te­levisione, capaci di sollecita­re istinti subliminali non di­retti nel verso giusto» (solo l’associazione Meter negli ul­timi 7 anni ha scoperto 51mi­la siti pedofili alla portata di tutti e altrettanti ne ha scovati l’associazione Arcobaleno).
Orientativamente sono 5.000 le denunce che pervengono ogni anno alle procure ita­liane e in linea di massima 4.000 sono le archiviazioni immediate per insufficienza di dati probatori (e questo di­pende molto da come ven­gono raccolte le notizie di reati fin dal­la prima de­nuncia). Cir­ca 1.000 de­nunce arri­vano quindi davanti al Gip (giudice per le inda­gini prelimi­nari) e infine sono 150 circa i casi di non luogo a procedere. Secondo la Dac (Direzione anticrimine cen­trale della Polizia) nel 77,4% dei casi le vittime sono bam­bine, abusate fin da piccolis­sime, e la fascia d’età più col­pita (35%) va dai pochi gior­ni di vita ai 10 anni, seguita dagli 11-14 anni (34,8%). Nel­le carceri italiane - fa sapere il ministero della Giustizia ­sono detenuti attualmente oltre 1.300 pedofili, di cui 400 stranieri.
La piaga, dunque, non dimi­nuisce, anzi, ogni anno ha un incremento del 10,8%, anche perché nel nostro Paese fio­riscono impunite ben 15 or­ganizzazioni per così dire 'culturali'. Che apertamen­te festeggiano la giornata di un presunto 'orgoglio pedo­filo'.

© Copyright Avvenire, 10 luglio 2010

SFRUTTAMENTO E TURISMO

SCHIAVITÙ DEI NOSTRI GIORNI

Si parla di 'sfruttamento sessuale' quando da parte di chi fruisce del rapporto con un minore di 18 anni c’è la cessione di denaro o di altra forma di pagamento al minore stesso o a un terzo. Il ragazzino è trattato alla stregua di merce, tant’è che la definizione concordata a livello internazionale è 'Sscm', Sfruttamento sessuale commerciale del minore. Nel 1996 in occasione del primo Congresso mondiale di Stoccolma, lo Sscm fu definito 'una violazione fondamentale dei diritti dei bambini'.
Considerata forma odierna di schiavitù, si basa sul concetto di compravendita di esseri umani: si compra e si vende il bambino, che diventa proprietà, dunque se ne può fare ciò che si vuole, se ne abusa, si sfrutta per produrre materiale perdopornografico, ecc.
Pratica invece 'turismo sessuale' chi ha un rapporto a pagamento, sempre con un minore di 18 anni, in un luogo diverso dalla sua residenza. Da notare che la definizione internazionale è 'travelling offender', abusatore viaggiante, ossia è riferita non solo a chi parte verso mete turistiche, ma anche a chi ad esempio abusa di ragazzini o ragazzine mentre è fuori casa per lavoro o per qualsiasi altro motivo.

© Copyright Avvenire, 10 luglio 2010

PEDOFILIA

ATTRAZIONE ANOMALA

Si parla di pedofilia quando il rapporto sessuale o la molestia avvengono nei confronti di prepuberi o infanti (fino ai 12 anni circa; poi, fino ai 18, si parla invece di efebofilia).
La pedofilia, secondo la definizione ufficiale del 'Dsm', Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders (uno degli strumenti diagnostici per disturbi mentali più utilizzati da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo), è una malattia psichiatrica che si inserisce tra le parafilie, disturbi che comportano un’attrazione per qualcosa di anomalo, come oggetti inanimati o, in questo caso, bambini. Più precisamente si intende per pedofilia l’attività sessuale con bambini in età prima della pubertà, da parte di individui che abbiano più di 16 anni e almeno 5 anni in più di età (dunque anche un 16enne nei confronti di una bimba di 11 anni o meno) e che avvertano questo desiderio in maniera intensa e ripetitiva per almeno sei mesi. Si può curare e come disturbo mentale non comporta alcuna deresponsabilizzazione penale.

© Copyright Avvenire, 10 luglio 2010

INCESTO

GIOCO DI POTERE

L’adulto che mette in atto un rapporto sessuale con un bambino che sia consaguineo o comunque legato da parentela stretta - e con il quale di norma convive - compie un incesto. La differenza con la pedofilia è netta e le motivazioni del tutto diverse: nell’incesto l’impulso sessuale è il meno determinante, ciò che induce l’adulto ad agire sul bambino non è un input legato infatti alla sfera del sesso, ma un mero rapporto di potere familiare, di dominio.Tant’è che l’incestuoso non va mai a cercare altri bambini fuori dalla famiglia, non è attratto dai figli altrui, non gli interessano: agisce sempre e solo con 'quel' bambino o 'quei' bambini (ad esempio i suoi figli o fratellini) e degli altri manco si accorge, vivendo nel contempo una normale relazione di coppia con la/il coniuge. A differenza del pedofilo e del turista sessuale, insomma, non è seriale.

© Copyright Avvenire, 10 luglio 2010

2 commenti:

laura ha detto...

Grazie per le segnalazioni e l'impegno costante

Anonimo ha detto...

Ecco come, forse, il sacrificio di uno può portare beneficio a più: ora di pedofilia si può parlare e parlandone esce il magma dal profondo, liberato dalla apertura praticata in quella che sembrava l'unica realtà solo perchè era la più sconcertante, la "clero-pedofilia". Ecco finalmente apparire la "laico-pedofilia" nascosta, sì, ancora più nascosta di quella clericale: più nascosta proprio perchè parrebbe, ahimè, meno sconcertante!
Grazie!
Dario.