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Nei giorni scorsi il segretario personale ha visitato la giovane che aveva fatto cadere il Pontefice. Un gesto di vicinanza e perdono
DA ROMA MIMMO MUOLO
Una visita in forma strettamente privata della durata di 30 minuti circa. Il dono di un rosario e l’assicurazione delle preghiere e del perdono del Papa, il quale è convinto delle buone intenzioni della ragazza.
È stato più o meno questo il clima dell’incontro tra il segretario personale di Benedetto XVI , monsignor Georg Gaenswein, a Susanna Maiolo, la venticinquenne psicolabile che la notte di Natale si è avvicinata senza autorizzazione al Pontefice facendolo cadere mentre percorreva il corridoio della navata centrale di San Pietro, all’inizio della Messa di mezzanotte. La circostanza è stata confermata domenica dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, con una sua dichiarazione.
«A seguito di alcune notizie apparse sulla stampa – si legge, infatti, nella nota diffusa ai giornalisti accreditati – il direttore della Sala Stampa conferma che, nei giorni scorsi, il segretario personale del Santo Padre, monsignor Georg Gaenswein, ha compiuto in forma riservata una visita alla signorina Susanna Maiolo, manifestandole l’interessamento del Santo Padre per la sua situazione».
Padre Lombardi aggiunge, quindi: «Quanto all’iter avviato dalla magistratura dello Stato della Città del Vaticano, esso seguirà il suo corso fino al suo espletamento».
La visita di monsignor Gaenswein a Susanna Maiolo, che attualmente si trova in una struttura specializzata per la cura del suo tipo di patologia, fa comprendere quale sia l’atteggiamento del Pontefice nei suoi confronti. Sicuramente un gesto di perdono e di paterna vicinanza nei confronti di una persona che soffre. Il tutto avvolto però in un clima di riservatezza e di discrezione, lontano dagli occhi invadenti delle telecamere. Clima che ha il fine evidente di favorire per quel che è possibile le cure e l’eventuale recupero della ragazza.
Come si ricorderà, l’aggressione che ha tenuto per diversi minuti il mondo in apprensione è avvenuta proprio all’inizio della Messa della notte di Natale. Susanna Maiolo, 25 anni, di nazionalità svizzera, aveva superato con grande agilità la transenna che delimita lo spazio per i fedeli nella navata centrale di San Pietro, e nonostante il pronto intervento della sicurezza, era riuscita a raggiungere il Santo Padre e ad afferrarne il pallio, facendogli perdere l’equilibrio e trascinandolo per terra, per fortuna senza conseguenze fisiche per il Pontefice. Tuttavia, nel trambusto seguito all’aggressione, era caduto anche il cardinale Roger Etchegaray, al quale, dopo il pronto ricovero al Gemelli, era stata riscontrata la frattura del femore, poi operata.
La ragazza, subito fermata e identificata, non era risultata nuova a simili iniziative. Anche l’anno precedente, infatti, aveva tentata un’analoga impresa, ma in quella occasione la sicurezza vaticana l’aveva bloccata in tempo a qualche metro da papa Ratzinger.
© Copyright Avvenire, 5 gennaio 2010
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