lunedì 4 gennaio 2010

Padre Georg visita Susanna Maiolo, la ragazza che aggredì Papa Ratzinger a Natale (Giansoldati)


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CITTA’ DEL VATICANO

Una volta raggiunto il suo appartamento, dopo la messa di mezzanotte a San Pietro, Papa Ratzinger si è mostrato categorico e ai suoi collaboratori ha manifestato il desiderio di conoscere ogni minimo dettaglio sull’incidente avvenuto qualche ora prima in basilica, fortunatamente senza danni per nessuno. E così mentre scambiava coi suoi collaboratori gli auguri di Natale, gustandosi anche una fetta di panettone, ha affidato al suo segretario personale, don Georg, l’incarico di informarsi personalmente delle condizioni di salute del cardinale Etchegaray e di quelle di Susanna Maiolo, la ragazza 25enne italo-svizzera, psicolabile, che si è gettata sul pontefice mentre passava in processione coi cardinali. Un’episodio che lì per lì ha fatto temere il peggio, quando si è visto il Papa cadere. Immagini che hanno fatto subito il giro del mondo mettendo inevitabilmente l’accento sugli imprevisti cui è soggetta la figura del pontefice in mezzo alla folla. Il pomeriggio successivo, terminato il pranzo di Natale, don Georg si è fatto accompagnare da un’auto blu al Gemelli a far visita all’anziano cardinale ricoverato dalla sera prima per essersi rotto il femore cadendo a terra nella baraonda. Fedele all’incarico ricevuto, cinque giorni dopo, don Georg si è diretto a Subiaco, in un altro ospedale, stavolta una struttura psichiatrica dove la ragazza è stata portata per gli accertamenti del caso, visto il suo stato di confusione mentale. I medici e i magistrati vaticani che stanno seguendo la pratica hanno ritenuto opportuno suggerire il ricovero coatto. Si è trattato di una visita «in forma riservata», come ha confermato ieri mattina il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, senza fornire ulteriori particolari, dopo la fuoriuscita dell’indiscrezione.
Il Papa non vuole altro clamore, nè catturare nuove attenzioni. Si tratta dunque di un episodio che va lasciato al di fuori dei riflettori, soprattutto per non incidere sullo stato di agitazione della ragazza. L’incontro tra Susanna e don Georg è durato poco più di mezz’ora. Il segretario personale di Papa Ratzinger ha potuto parlare direttamente con lei, rassicurandola, e anche coi medici che la stanno curando. Alla giovane ha assicurato l’interessamento di Benedetto XVI, le ha ripetuto che non mancano le sue preghiere, così come il suo perdono. Non dovrebbe avere, dunque, strascichi legali il raptus che quella sera in basilica ha indotto Susanna a salire con un balzo sulla seggiola, prendendo la rincorsa per scavalcare come un cerbiatto la transenna di legno che delimitava il percorso della processione, dalla navata centrale all’altare berniniano. Don Georg le ha anche consegnato in dono un rosario, uno di quelli belli, nell’astuccio bianco, di madreperla, in segno di interessamento da parte del pontefice per la sua situazione. Per quanto riguarda, invece, l’iter avviato «dalla magistratura dello Stato della Città del Vaticano», ha aggiunto padre Lombardi, seguirà il «suo corso fino al suo espletamento». Vale a dire più o meno quello che è accaduto anche l’anno scorso, sempre durante la messa della vigilia, quando Susanna è stata bloccata dal capo della Gendarmeria, Domenico Giani, qualche attimo prima che riuscisse arrivare al Papa. Anche quella volta voleva salutarlo. Così il tutto si concluse senza conseguenze. E così anche stavolta.
F.GIA.

© Copyright Il Messaggero, 4 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

2 commenti:

Maria R. ha detto...

Bello nella prima parte...ma sulla fine sono scettica. "Tutto si concluse senza conseguenze": eh, a me pare che la conseguenza sia stata la replica di quest'anno!

euge ha detto...

Hai perfettamente ragione Maria.

C'è da dire Ringraziamo Dio per come è andata poteva andare molto ma, molto peggio.