mercoledì 24 febbraio 2010

Iraq, Mons. Nona: "Cristiani nel panico ed in fuga". Appello all'Unione Europea (Sir)


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IRAQ: MONS. NONA (MOSUL), “CRISTIANI NEL PANICO E IN FUGA”. APPELLO ALL’UE

L’uccisione a sangue freddo nella loro casa, ieri a Mosul, di tre cristiani, ha gettato “nel panico” la comunità cristiana locale e molte famiglie stanno pensando di lasciare la città, almeno fino a quando non si saranno svolte le elezioni del 7 marzo.
E’ quanto ha riferito al Sir il vescovo caldeo di Mosul, mons. Emil Shimoun Nona, al termine del rito funebre delle tre vittime celebrato questa mattina a Karakosh. “La paura è grande – spiega il presule - è la prima volta che si uccidono cristiani dentro le loro stesse abitazioni. Ci sono tante famiglie che stanno lasciando la città almeno fino alle elezioni del 7 marzo. A nulla è valsa una lettera che abbiamo inviato, insieme al vescovo siro-cattolico, mons. Georges Casmoussa, al Governatore della città per chiedere protezione”.
“In questo momento – prosegue mons. Nona – non bisogna perdere la speranza. La vita è il bene primario e va conservata. Ma vivere continuamente minacciati, nella paura di essere uccisi, non è vita. In questo momento invito i cristiani a mettersi al sicuro, non importa se in città o fuori. Stiamo vivendo come cristiani iracheni un deserto che dura ormai dal 2004, quando è iniziata la violenza contro di noi per crescere in questi due ultimi anni. Stanno uccidendo i cristiani in continuazione e adesso entrano anche nelle nostre case.
E’ difficile dire chi siano gli autori materiali di queste violenze, e i motivi che li spingono, anche se questi vanno ricercati specialmente nella politica e non tanto nella religione. Speriamo solo che questa fase drammatica finisca presto e che il nostro Paese si normalizzi. Da parte mia – aggiunge - io non ho tanta paura per la mia vita quanto per quella dei miei fedeli che vivono in questa situazione difficilissima e che non possono lavorare, studiare e uscire per paura di essere uccisi”. “Chiedo alla comunità internazionale, all’Europa – conclude mons. Nona – di fare pressioni sul nostro Governo che non riesce a controllare la situazione. Bisogna muoversi subito, la violenza sta aumentando ogni giorno di più”.

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3 commenti:

Parati semper ha detto...

Il sangue dei martiri sta ancora bagnando la terra, sarebbe necessario riflettere sempre su questo, specialmente i cattolici occidentali che rischiano di addomesticare la fede a un fervorino tutto intimistico.
Per chi volesse approfondire qui (http://paratisemper.blogspot.com/2010/02/storie-di-ordinaria-persecuzione.html) una sintesi di un documento dell'International Christian Concern, Ong internazionale che si occupa di persecuzione anticristiana.

Anonimo ha detto...

Ti segnalo questi altri due articoli di Avvenire di oggi
http://www.avvenire.it/Mondo/Frattini+Fermiamo+gli+attacchi+ai+cristiani_201002240733505600000.htm

http://www.avvenire.it/Commenti/Quei+sacerdoti+in+India+ecco+cos+dedicarsi+agli+altri_201002240740478270000.htm

Alberto

Raffaella ha detto...

Grazie :-)
R.