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Il Papa pronto a incontrare le vittime di abusi a Malta
MARCO ANSALDO
CITTÀ DEL VATICANO
«Sereno, ma amareggiato».
Il Papa è rientrato ieri pomeriggio in Vaticano dopo una decina di giorni di riposo post-pasquali, e chi l' ha incontrato descrive il suo stato d' animo in termini agrodolci. Le polemiche crescenti sul caso pedofilia, adesso, hanno lasciato un segno per alcune ore visibile anche sul muro della casa dove Joseph Ratzinger è nato, a Markt-am-Inn, in Baviera, dove l' altra notte alcuni ignoti hanno imbrattato di vernice blu la parete della porta d' ingresso con la scritta "******" (**************), subito cancellata.
Il viaggio che Benedetto XVI si appresta così a intraprendere sabato a Malta non si prepara a essere, come appariva, una visita di ordinaria routine, visto che lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa inseguirà il pontefice anche nell' isola del Mediterraneo. Come ha detto ieri il portavoce della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, il Papa potrebbe infatti incontrare a La Valletta alcune delle vittime di casi di pedofilia. Un appuntamento fuori dal programma, tutto ancora da definire, e che, puntualizza Lombardi, se ci sarà, avverrà «in un clima di raccoglimento e riflessione» e non sotto la «pressione» esercitata dai media. Dunque in Vaticano la parola d' ordine su questo passo è "discrezione". Nonè affatto escluso tuttavia che l' incontro possa realmente verificarsi, poiché lo stesso Benedetto XVI in passato ha più volte accettato di parlare durante i suoi viaggi con alcune vittime di abusi sessuali. Soddisfatto in proposito Lawrence Grech, una delle vittime dell' orfanotrofio San Giuseppe di Santa Venera, che guida la campagna per ottenere giustizia per sè e altre dieci persone. L' incontro, ha detto, sarà molto utile per tutti, nel tentativo di chiudere la ferita degli abusi. «Chiediamo di vedere il Papa in modo che possa scusarsi di persona - ha spiegato Grech - vogliamo incontrarlo per pochi minuti per aiutarci a superare questo trauma». Ieri padre Lombardi, ribadendo alcune anticipazioni fatte nell' attuale viaggio in Cile dal segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, ha spiegato che sul problema degli abusi «è possibile attendersi novità». In tre direzioni: «visite apostoliche; nuovi momenti di incontro e di ascolto con le vittime; approfondimento delle procedure di prevenzione e risposta». «Io non mi sento sotto assedio», ha comunque detto il portavoce.
Il clima non appare tuttavia rischiarato, dopo polemiche che stanno toccando ora anche il predecessore di Bertone, Angelo Sodano. Ieri la rivista cattolica indipendente National Catholic Reporter parlava di legami fra Sodano e padre Marcial Maciel, il controverso fondatore dei Legionari di Cristo, morto nel 2008 dopo essersi reso colpevole di decine di abusi su minori. «Il fulcro del piano di Maciel per assicurare la sua eredità a Roma - scrive la rivista - era l' università della Legione, Regina Apostolorum. Il cardinal Sodano, segretario di Stato vaticano dal 1990 al 2006, fu una figura chiave nella crescita dell' università a Roma». «Si tratta di sospetti- ha commentato il vescovo di Alessandria monsignor Giuseppe Versaldi, uno dei cinque ' visitatori' incaricati da Benedetto XVI di indagare sull' ordine di Maciel che a giorni potrebbe essere commissariato - che dovrebbero essere sostenuti da prove». Ma l' inchiesta del National Catholic Reporter, alla seconda puntata, sta causando uno scossone.
«C' è un cardinale la cui testa dovrebbe rotolare: Sodano- si legge infatti su America, la rivista dei gesuiti Usa - le dimissioni sarebbero il miglior modo per ripudiare la sordida maniera con cui padre Maciel fu protetto per tanti anni a Roma».
© Copyright Repubblica, 14 aprile 2010 consultabile online anche qui.
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