venerdì 14 maggio 2010

Il Papa e i segreti di Fatima (Filippo Di Giacomo)


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Padre Lombardi: il Papa sta vivendo questo pellegrinaggio con una grandissima gioia (Radio Vaticana)

La giornata di ieri a Fatima nel commento di Gian Guido Vecchi

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«Evocando i peccati della chiesa il Papa spariglia i giochi» (Secolo)

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Il Papa: nella prova mi conforta l'appoggio dei vescovi. Nei media ed in politica avanza "proposta monoculturare" (Izzo)

Il Papa ai vescovi: Mantenete viva la dimensione profetica, senza bavagli, nello scenario del mondo attuale, perché la parola di Dio non è incatenata!

Il Papa: "Come vedete, il Papa ha bisogno di aprirsi sempre di più al mistero della Croce, abbracciandola quale unica speranza e ultima via per guadagnare e radunare nel Crocifisso tutti i suoi fratelli e sorelle in umanità. Obbedendo alla Parola di Dio, egli è chiamato a vivere non per sé stesso ma per la presenza di Dio nel mondo" (Discorso ai vescovi)

Massimo Introvigne: Non c’è persecuzione senza colpe (Cusimano)

Andrea Tornielli: Sullo scandalo pedofilia Papa Ratzinger più avanti dei suoi vescovi (Alagia)

Il risveglio dal torpore: il bellissimo commento di Bruno Mastroianni

Il Papa: "Tra tante istituzioni sociali al servizio del bene comune, vicine alle popolazioni bisognose, si contano quelle della Chiesa cattolica. Bisogna che sia chiaro il loro orientamento, perché assumano un’identità ben evidente: nell’ispirazione dei loro obiettivi, nella scelta delle loro risorse umane, nei metodi di attuazione, nella qualità dei loro servizi, nella seria ed efficace gestione dei mezzi" (Discorso)

Fatima, il Papa: la profezia della Vergine non si è ancora compiuta. Ai malati: "Avete valore, non sentitevi un peso" (Izzo)

Il Papa a Fatima, padre Lombardi: i fedeli hanno capito la sua lotta contro gli abusi (Izzo)

L'oceano e la tradizione: editoriale di Giovanni Maria Vian

Padre Lombardi: gli "scandali" non hanno intaccato la popolarità del Papa (Asca)

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Santa Messa del Papa a Fatima: servizi di Rome Reports

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Il Papa: la missione profetica di Fatima non è conclusa. Dio ha il potere d'infiammare i cuori più freddi e tristi (Radio Vaticana)

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Il Papa: "Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi: «Dov’è Abele, tuo fratello? […] La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!» (Gen 4, 9). L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo…" (Omelia)

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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Il papa e i segreti di Fatima

Filippo Di Giacomo

Nessuno di noi», si lamentava Sant'Agostino, «ha mai conosciuto il volto di Maria». Ed è, forse, per colmare questa nostalgia che, nei secoli, cristiani di Oriente e di Occidente hanno cercato di interpretare il ruolo e la presenza della Madre di Dio nelle loro vite. In duemila anni, la sequenza di sembianze, ipotesi e devozioni immaginata da santi, teologi, artisti e gente del popolo, è stata talmente varia da ingigantire ancor più il mistero che circonda le origini storiche della ragazza ebrea che Paolo VI chiamava «Madre della Chiesa». Benedetto XVI, durante il viaggio verso il Portogallo, ha avvertito che per i cattolici è meglio non esagerare con i misteri. «Un’apparizione», ha detto, «è un impulso soprannaturale, che non viene solo dall’immaginazione della persona, ma in realtà dalla Vergine Maria, dal soprannaturale, e si esprime nelle possibilità del soggetto. Il soggetto è determinato dalle sue condizioni storiche, personali e quindi traduce il grande impulso soprannaturale nelle sue possibilità di vedere, di immaginare, di esprimere, ma in queste espressioni, si nasconde un contenuto che va oltre, e solo nel corso della storia possiamo vedere tutta la profondità, che era "vestita" in questa visione possibile alle persone concrete». Le parole del Papa, precisano che per il cattolicesimo nessun intervento soprannaturale è più importante di quello che è stato consegnato all’umanità con l’incarnazione del figlio di Dio e l’annuncio del Vangelo. La premessa ai cosiddetti «tre misteri di Fatima» ai quali nessuno cattolico è obbligato a credere, è d’obbligo. Verso la fine dell’Ottocento, in Francia, anche l'abate Peyramalle, parroco di Lourdes al tempo di Santa Bernardette, accolse la sua povera ma onesta parrocchiana con un grido di sconforto: «figlia mia la Chiesa, dei miracoli ne fa volentieri a meno».
Tornando a Fatima: nel 1941 suor Lucia, ultima supersite dei tre pastorelli, consegnò al vescovo di Leiria un riassunto di ciò che la Madonna avrebbe rivelato ai tre veggenti nell’apparizione del 13 luglio del 1917. Suor Lucia precisava di poter rivelare al presule solo due parti del messaggio mariano perché una terza doveva essere mantenuta segreta. Con una lettera di tre pagine scritte di suo pugno, nel 1943, consegnò al vescovo di Leiria anche questa terza parte, legando il fatto a due condizioni: la conoscenza del «terzo segreto» doveva essere riservata al Papa, e questi non avrebbe potuto rivelarlo prima del 1960. Le prime due parti furono rese pubbliche da Pio XII nel 1942. Nello stesso momento in cui la Madonna appariva per la prima volta ai tre pastorelli nella Cova de Iria, il 13 maggio del 1917, a Roma Eugenio Pacelli veniva consacrato vescovo. E non è stupido pensare che tale coincidenza gli sia tornata alla mente quando nella Baviera e nella Berlino del primo dopoguerra, dovette confrontarsi con i militanti spartachisti della Repubblica di Weimar. Nei primi due «segreti», la Madonna conduceva i veggenti verso una visione dell’inferno, «un grande mare di fuoco, con demoni e anime». Poi, nella seconda parte, storicizza questa visione con l’annuncio di «una guerra peggiore di quella in corso, una guerra atea, contro la fede, contro Dio, contro il popolo di Dio e contro il «popolo eletto, i giudei». E chiede che il Papa consacri la Russia al Suo Cuore Immacolato. Della terza parte dei «segreti» di Fatima si è iniziato a parlare molto dopo il Concilio Vaticano II, quando è circolata l’opinione che fosse tenuto sotto chiave perché identificava nell’assise ecumenica la causa della crisi che iniziava ad attanagliare la Chiesa.
Dopo la pubblicazione del segreto, nel 2000 (si riferisce alle persecuzioni affrontate dai preti, dai vescovi e alla veste bianca del Papa macchiata di sangue) e la glossa vaticana che l’ha senza alcuna fatica legato all’attentato subito da Giovanni Paolo II nel 1981, non sono mancati coloro che sospettano che il vero «terzo segreto» sia stato manipolato perché riguarda un’apostasia generalizzata dalla fede cattolica e giunta anche ai vertici della Chiesa. L’ipotesi è stata confutata, già nel Duemila, con il libro che l’allora cardinale Ratzinger e il teologo carmelitano Jésus Castellano pubblicarono a commento delle tre pagine di suor Lucia. Nel 1917, la Madonna avrebbe detto ai tre pastorelli che in Portogallo il dogma della fede cattolica sarebbe rimasto integro e incorrotto. Questo potrebbe suggerire il segno preciso del quattordicesimo pellegrinaggio di Benedetto XVI: rassicurare l’immaginario profondo del cattolicesimo popolare. Perché in un epoca in cui parole antiche come penitenza, pudore, semplicità di vita, testimonianza cristiana stanno diventando obsolete, per tornare al Vangelo bisogna parlare la lingua dei semplici e dei poveri.

© Copyright L'Unità, 13 maggio 2010

1 commento:

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Perchè nessuno mai ricorda le apparizioni a Ghiaie di Bonate ad Adelaide Roncalli, parente di papa Roncalli?
A mio avviso questo avrebbe dovuto essere un indizio significativo per Giovanni XXIII.
Comunque, mi pare chiaro il legame di Fatima con il papato;
in Portogallo si conserverà la fede perchè, io penso, il cattolicesimo sarà vivo per:
1 - il riconoscimento del potere che Dio ha dato al papa sia nella Chiesa che nelle sorti del mondo, quindi io direi, con parole mie, "il papa padre spirituale dell'umanità",
2- riconoscimento del progetto di salvezza tramite Maria SS, immagine, modello e aiuto per il credente.
Così è salva la vera chiesa di Cristo, cioè quella CATTOLICA.