lunedì 17 maggio 2010

Il Papa: «Qui vediamo presente tutta l'Italia!» (Fabrizio)


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Il Papa: "Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato, il male spirituale, che a volte, purtroppo, contagia anche i membri della Chiesa...Proseguiamo insieme con fiducia questo cammino, e le prove, che il Signore permette, ci spingano a maggiore radicalità e coerenza" (Regina Coeli)

Il Papa: Il vero nemico da temere e da combattere è il peccato

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Più di 150.000 fedeli in piazza San Pietro per gridare il loro affetto al Pontefice e alla Chiesa

Nina Fabrizio

Roma
«Tutti con te!». È il coro unanime con cui oltre 150 mila persone, secondo la Gendarmeria vaticana, si sono strette ieri attorno a Benedetto XVI dopo mesi di polemiche per lo scandalo della pedofilia. Un calore, quello salito da Piazza San Pietro nella giornata di solidarietà, che papa Ratzinger ha accolto con emozione e gratitudine. «Qui vediamo presente tutta l'Italia!», ha detto alla folla. «Grazie per la vostra presenza e fiducia». Il nemico – ha detto il Papa – è il peccato, che purtroppo talora può contagiare alcuni membri della Chiesa; sicché urge, al suo interno, un forte rinnovamento spirituale e morale.
Fin dalle prime ore della mattina, malgrado la pioggia che a tratti cadeva, una folla immensa di fedeli dei vari movimenti (Rinnovamento nello Spirito, Azione cattolica, Comunità di Sant'Egidio, Comunione e Liberazione, tra i tanti) chiamati in piazza dalla Consulta nazionale delle aggregazioni laicali (Cnal), con la benedizione della Cei, ha cominciato, assieme a famiglie e fedeli giunti spontaneamente, ad affollare Via della Conciliazione. C'erano anche oltre 15 mila agricoltori della Coldiretti, con famiglie e bambini al seguito, tutti riconoscibili per le bandiere e i palloncini gialli. Bandiere e palloncini bianchi e azzurri, invece, per i manifestanti delle Acli. Ogni associazione e movimento laicale ha portato in piazza il suo striscione e le sue insegne per testimoniare il sostegno al Papa. Una moltitudine a cui si sono mescolati anche numerosi politici, tra cui il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente del Senato Renato Schifani, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni. Tra i tanti striscioni, scritte come «Insieme con il Papa», «Tu sei Pietro e noi giovani ti amiamo», «Il popolo di Roma con il Santo Padre», «Tu sei Benedetto, in te c'è la verità».
Moltissimi mostravano la prima pagine dell'edizione speciale di "Avvenire", con il titolo cubitale, «Con te». «L'Italia vuol bene al Papa», ha commentato con soddisfazione il card. Angelo Bagnasco, capo dei vescovi italiani, che ha guidato un momento di preghiera. «Anche questo – ha spiegato – è un segno molto semplice e umile, ma convinto ed eloquente, dell'amore che la Chiesa in Italia, ma credo l'intero Paese, ha per il Santo Padre». La manifestazione, ha aggiunto Bagnasco, più che un "no" contro gli attacchi diretti al Papa, rappresenta «un modo di dire sì al Pontefice e al suo amore che ha per la Chiesa e per l'Italia, per la Chiesa nel mondo e l'umanità intera».
Un sì che si è trasformato in un grande boato quando il Papa si è finalmente affacciato dalla finestra del suo studio.
Il Pontefice è «oggetto di un attacco pregiudiziale che si muove da tanti punti di vista», ha detto Alemanno. «I singoli possono sbagliare ma l'istituzione, la fede, la religione non possono essere messe in discussione», ha aggiunto. Secondo Casini, con Benedetto XVI la Chiesa «in una fase difficile, ha trovato in lui una guida ferma e sicura». Mentre Formigoni ha esortato: «In una fase in cui lo spirito del male attacca la Chiesa, più forte deve essere la nostra fede». «Noi siamo convinti che è possibile vincere il male con il bene ed è possibile la conversione», ha suggellato la giornata Paola Dal Toso, segretario della Cnal, promotrice dell'evento.

© Copyright Gazzetta del sud, 17 maggio 2010

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffaella,
bell'articolo e un interrogativo che sarebbe utile per molti giornalisti:
dopo Malta, Portogallo e ieri a Roma, siete sempre convinti che "solo" GP2 era un "papa mediatico"? O vi da' fastidio che B16 buca i media e arriva alla "gggente" indipendentemente dalle vostre opinioni (spesso a pagamento)?

Raffaella ha detto...

Buongiorno a te e grazie del commento :-)
R.