giovedì 27 maggio 2010
Pierro, rivolta del clero per la maxistatua. Contro la scultura del presule di Salerno distribuiti i richiami di Benedetto XVI alla sobrietà (Naddeo)
Vedi anche:
Milano, la balla mediatica della prima "donna prete" e la solita confusione della curia milanese (Il Padano)
Card. Bagnasco al Papa: "Padre Santo, il Popolo di Dio che è in Italia Le vuole bene e si stringe a Lei" (Sir)
Don Pezzini: prete pedofilo o vittima di una macchinazione? (Ingrao). Da notare la delicatezza con cui i media trattano il caso!
La Chiesa in Italia e la lotta agli abusi (Osservatore Romano)
Papa Benedetto vorrebbe recarsi in visita in Ucraina fra due anni. Il Patriarcato di Mosca non sembra entusiasta (Tosatti ed Interfax)
Pedofilia, perché non si può più tacere. L'intervento "a gamba tesa" del Papa nel commento di Pasquale Giustiniani
Mi illumino d'incenso: durissima bacchettata di Massimo Gramellini al vescovo Pierro ed alla sua statua
Alle prese con la zona grigia. Perché sui temi bioetici c’è più sintonia con anglicani e ortodossi che con i progressisti (Rodari)
Mentre il Papa sottolinea che non ci devono essere protagonismi, il vescovo di Salerno inaugura una statua celebrativa di...se stesso! Che esempio!
Verrà nominato prima dell'estate il "Delegato papale" per i Legionari di Cristo (Apcom)
Mons. Chaput: Nelle decisioni operative in ventidue anni non ho mai subito un controllo o un'intrusione del Vaticano
Don V. B., Annozero e la riflessione del vescovo Rodolfo Cetoloni
Contro il male la Chiesa invoca Dio, non i tribunali (Bruno Mastroianni)
Concilio Vaticano II ed ermeneutica della continuità. Intervista a mons. Luigi Negri, Vescovo di S. Marino-Montefeltro (Zenit)
L’aiuto del Papa agli alluvionati in Polonia (Radio Vaticana)
Il X Congresso eucaristico nazionale in Spagna: Per saziare la fame di futuro (Osservatore Romano)
Joaquin Navarro-Valls: "Tra Giovanni Paolo II e il card. Joseph Ratzinger c'erano un rapporto strettissimo e una grande sintonia" (Izzo)
Benedetto XVI all’udienza generale: l’autorità della Chiesa è il servizio d’amore a Cristo. Il Papa è custode dell’obbedienza al Signore
Il Papa: I sacerdoti devono evitare ogni abuso di autorità e non devono seguire il "carrierismo" (Apcom)
Messaggio del Papa al popolo argentino: pace e prosperità
Benedetto XVI: "Anche il Papa - punto di riferimento di tutti gli altri Pastori e della comunione della Chiesa - non può fare quello che vuole; al contrario, il Papa è custode dell’obbedienza a Cristo, alla sua parola riassunta nella "regula fidei", nel Credo della Chiesa, e deve precedere nell’obbedienza a Cristo e alla sua Chiesa" (Catechesi)
Irlanda, un famoso ex sindaco colto in castagna mentre ammette di non avere mai subito abusi da parte di sacerdoti dopo avere sostenuto il contrario
Il Papa: nella Chiesa il potere è servizio, è obbedienza a Cristo (AsiaNews)
Su segnalazione di Alessia leggiamo:
Lo scandalo
Pierro, rivolta del clero per la maxistatua
Contro la scultura del presule di Salerno distribuiti i richiami di Papa Benedetto XVI alla sobrietà
Felice Naddeo
SALERNO
Altro che vanitas ecclesiastica: l’arcivescovo di Salerno, monsignor Gerardo Pierro, non ha avuto problemi ad autorizzare l’installazione, nel giardino del seminario di Pontecagnano, di una statua raffigurante se stesso. Che gli è stata donata da alcuni sacerdoti della diocesi, in occasione del 75esimo compleanno del presule, che per il proprio padre spiriturale più che devozione sembrano avere un culto particolare. La scultura, alta quattro metri ed in puro marmo di Carrara, da martedì scorso troneggia nel giardino seminariale intitolato a Giovanni Paolo II.
Sul piedistallo si staglia l’epigrafe che celebra il pastore della curia salernitana: «A monsignor Gerardo Pierro, arcivescovo primate metropolita di Salerno Campagna Acerno al compiersi del suo 75˚ anno di età con viva gratitudine l'arcidiocesi eresse». Mentre sacerdoti e seminaristi applaudivano all’inaugurazione dell’opera d’arte, qualche momento di sbigottimento l’hanno vissuto alcuni presuli non preparati all’evento.
LA SORPRESA - E non solo per la maestosità della statua, ma soprattutto perchè qualche ora prima era stato fatto girare un richiamo di Papa Benedetto XVI pronunciato durante l’omelia della messa in «Cena Domini» del Giovedì Santo: «Preghiamo il Signore — aveva detto Joseph Ratzinger — che le nostre mani servano sempre di più a portare salvezza, a portare la benedizione. Chiediamo al Signore di custodire i nostri occhi, affinchè non accolgano e lascino entrare in noi le vanitates, le vanità, le nullità, ciò che è apparenza». Qualche sorpresa l’autocelebrazione artistica l’ha provocata anche nei due ospiti presenti all’evento. «Eravamo stati invitati per il taglio del nastro degli spogliatoi e dell’arredo di alcune sale» confessa il sindaco di Pontecagnano, ed assessore regionale, Ernesto Sica che con il primo cittadino di Salerno Vincenzo De Luca erano le autorità civili invitate. «Poi però — continua Sica — siamo andati via. Diciamo che nel momento topico non c’eravamo».
DE LUCA, IL PRECEDENTE E LA JELLA
De Luca, forse, un po’ di invidia deve averla provata. E non solo perchè, qualche anno fa, durante una chiacchierata con i giornalisti, scherzosamente rivelò che avrebbe gradito che le sue ceneri fossero seppellite sotto la costruenda «Piazza della Libertà», la piazza più grande d’Europa simbolo della nuova Salerno. «In verità non credo che esista una norma specifica del diritto canonico che vieti l'installazione di statue autocelebrative— rivela il professore Valerio Tozzi, docente universitario di diritto ecclesiastico — in ogni caso non c'è bisogno di un canone per dire che questa decisione è inopportuna. E rappresenta il colmo della mancanza di modestia che non è sicuramente nella linea della chiesa. Oltretutto il vescovo non sembra essere nemmeno superstizioso: dalle nostre parti una scelta come questa porta jella».
PIERRO E I GUAI GIUDIZIARI
Di certo monsignor Pierro, che a breve lascerà l’incarico salernitano per raggiunti limiti d’età, per quel seminario ha rischiato un processo. E quella fu solo la prima indagine, finita con l’archiviazione del caso, che lo vide coinvolto. Ora, però, l’arcivescovo ha una gatta da pelare ben più complicata: il rinvio a giudizio, con l’accusa di truffa ai danni dello Stato, per l’Angellara Home. L’ex colonia per ragazzi poveri trasformata in albergo di lusso che, purtroppo, ancora non ha statue.
© Copyright Corriere del Mezzogiorno, 27 maggio 2010 consultabile online anche qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Forse pensava che per dimostrare sobrietà bastasse votare alle primarie del Pd
http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2007/10/21/larcivescovo-per-il-pd/
Alberto
Coloro che sono inadeguati, si spingono a tanto.
Il caso Pierro non è l'unico nel meridione d'Italia, dove ad esempio, sotto i Borboni, i Vescovi, numerosi, erano designati dai governi borbonici (ed avallati senza troppa verifica dalla Chiesa di Roma) Il governo del Regno delle Due Sicilie e dei principi di Borbone li sceglieva accuratamente per farne la classe culturale trainante e li utilizzava per controllo politico del popolo, dato che le altre classi sociali erano pressoché analfabete.
Così questi vescovi "di potere" e di poca fede ne combinavano di tutti i colori: relazioni e figli illegittimi, sostegno al banditismo, conduzione di moti insurrezionali, interferenza negli affari di stato. Al tempo dell'unità d'Italia in meridione c'erano 127 principi ed una pletora infinita di conti, marchesi, baroni, vescovi. Molti di quei feudi religiosi sono rimasti anche al nostro tempo, ragione per la quale nell'assemblea della CEI i vescovi del meridione sono decisamente più numerosi di quelli del Nord nonostante che la popolazione del Nord sia decisamente più numerosa. Questi vescovi meridionali hanno spesso conservato nel loro DNA comportamentale certi usi e certe abitudini meridionali, tra le quali anche "l'immortalità in terra" nell'immaginario della gente, che magari dedica loro in vita delle statue celebrative.
più sono insignificanti e più sono vani...
Posta un commento