mercoledì 26 maggio 2010

Joaquin Navarro-Valls: "Tra Giovanni Paolo II e il card. Joseph Ratzinger c'erano un rapporto strettissimo e una grande sintonia" (Izzo)


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INTERVISTA AL PROFESSOR JOAQUIN NAVARRO VALLS

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, mag.

"Tra Giovanni Paolo II e il card. Joseph Ratzinger c'erano un rapporto strettissimo e una grande sintonia".
Lo afferma in un'intervista all'Agi Joaquin Navarro-Valls, portavoce della Santa Sede dall'84 al 2007.
"Non hanno precedenti - ricorda - le parole che il Papa scrisse un anno prima di morire nel suo ultimo libro 'Alzatevi, andiamo', dove per prima volta menziona con una lode esplicita e molto eloquente un collaboratore vivo, al quale esprime gratitudine per la sincera amicizia.
Proprio questo - sottolinea Navarro - lascia pensare a un rapporto strettissimo".
"Giovanni Paolo II non accetto' le sue dimissioni, quando Ratzinger al termine del mandato, e avendo compiuto 75 anni, gli chiese di poter tornare in Germania per dedicarsi ai suoi studi", aggiunge in proposito l'ex direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che bolla inoltre come "un'opinione che non tiene conto dei fatti l'accusa mossa alla memoria del Pontefice polacco di aver sottovalutato il problema degli abusi sessuali commessi da religiosi, ignorando in questo le preoccupazioni di Ratzinger.
"Per il caso Maciel, ad esempio, la procedura penale canonica e' cominciata nel Pontificato di Giovanni Paolo II. Ed e' finita nel primo anno del Pontificato di Benedetto XVI: sono stato io a annunciare pubblicamente la decisione penale pressnei suoi riguardi.
Una decisione presa sulla scorta di un'inchiesta accurata e approfondita iniziata, ripeto, nel Pontificato di Wojtyla nonostante nel sito web della sua Congregazione fosse stata pubblicata in precedenza una lettera autografa di Maciel che negava davanti a Dio questi addebiti. Purtroppo non era cosi'. E la procedura per far accertare quanto accaduto smentisce la teoria per la quale il fondatore dei Legionari era intoccabile durante il Pontificato wojtyliano.
Sotto la guida del card. Ratzinger tutta la Congregazione della Dottrina della Fede lavorava del resto con scrupolo e serieta', applicando le nuove norme che il Papa aveva approvato nel 2001 e che hanno consentito una lotta piu' efficace contro questo problema gravissimo".
Sull'altro caso che sotto Papa Wojtyla per alcuni sarebbe stato "insabbiato", quello del card. Groer di Vienna, Navarro rileva che "proprio Giovanni Paolo II nomino' nel 1995 un coadiutore , e la sua scelta cadde sull'allora vescovo ausiliare Schoenborn, che promosse sei mesi dopo arcivescovo di Vienna e che certamente non ha mai insabbiato nulla riguardo alle accuse mosse al predecessore".
Alcune inchieste - lo denunciano anche dei cardinali - sono iniziate in ritardo e sono state troppo lunghe. "Il problema - spiega Navarro - e' che alle volte non erano chiare le colpevolezze". "E' accaduto - racconta l'ex portavoce vaticano - nel caso Murphy, il sacerdote americano che abuso oltre 200 bambini sordomuti, contro il quale il processo canonico arrivo' troppo tardi: non scordiamoci che la polizia iniziò un'inchiesta e lo rilascio' come innocente. Ma come potremmo dire - si domanda Navarro - che anche la polizia di Milwaukee copri' quest'uomo?".
Alla domanda su come Giovanni Paolo II vivesse le vicende relative a abusi sessuali compiuti da sacerdoti delle quali aveva notizia, il dottor Navarro risponde senza esitazioni: "con grande dolore e partecipazione e sentendo il dovere di farsene carico, portando a Roma la competenza sui casi di abuso affinche' non potessero esserci attenuanti nè insabbiamenti di nessun tipo. Fu lui che dieci anni fa volle riunire in Vaticano tutti i cardinali degli Stati Uniti, per affrontare nel modo piu' autorevole questo tema.
Nascono da li' - tiene a riaffermare l'ex direttore della Sala Stampa della Santa Sede - le direttive molto chiare che sono oggi in vigore. Passo' infatti quella che viene chiamata 'tolleranza zero' e che non contrasta con la verita' cristiana del perdono dei peccati.
"Quale altra istituzione ha fatto lo stesso? Non vorrei che si cadesse nell'ipocrisia", si domanda Navarro-Valls.
"Come medico - rivela - mi faccio delle domande: perche' si tollera che Paesi seduti nell'Onu permettono i matrimoni con bambine di 9 anni e cosa fanno gli Stati per impedire che un bambino ogni 5 e una bambina ogni 3 subiscano molestie soprattutto nell'ambito familiare? Davanti a un fenomeno che e' cosi' diffuso, l'atteggiamento non deve essere quello dell'ipocrisia. Non posso non pormi la domanda su quale istituzione politica, educativa, accademica ha preso cosi' sul serio questo tema come lo ha presso Chiesa?". "Con i casi dei sacerdoti - osserva Navarro che lasciata la Sala Stampa della Santa Sede e' tornato alla sua antica professione di medico psichiatra all'Universita' Campus Biomedico di Roma, della quale e'
anche Presidente - stiamo parlando della punta di un icberg. E non c'e' dubbio
che la dimensione del problema e' vastissima nella societa'.
Questo non e' togliere la responsabilita' a sacerdoti e religiosi. Ma cercare davvero di aiutare tutte le vittime. Andando a Fatima il Papa qualche giorno fa ha detto che il peccato e' anche nella Chiesa, ma secondo me sarebbe da ipocriti di pensare che con questo e' tutto risolto, e cioe' che altrove il male non c'e', come se bastasse non mandare i bambini negli oratori perche' siano davvero al sicuro".
In sintonia con Benedetto XVI, il dottor Navarro si dissocia pero' dall'opinione di chi ritiene che sia in atto un complotto mediatico contro la Chiesa. "I fatti - afferma - purtroppo sono accaduti, ma attenzione: accendere i riflettori solo su quelli che riguardano alcuni ecclesiastici puo' diventare un modo per non mettere in discussione altri ambienti". "Come medico - confida Navarro - ho potuto constatare le cicatrici psicologiche tremende che questi traumi lasciano. E non ho dubbi che si debba sempre essere dalla parte delle vittime, come chiede Benedetto XVI che allo scandalo ha reagito in quel modo che molti non si aspettavano. Ma allo stesso tempo continua a ripetere in mille forme quello che disse in San Pietro riguardo alla dittatura del relativismo. Se c'e' questa dittatura - ragiona Navarro - e' chiaro che attacca ed e' violenta". Anche su questo monito, per l'ex portavoce vaticano, tra Wojtyla e Ratzinger "c'e' totale continuita'.
Le loro analisi erano complementari".
Navarro, poi, non ritiene che ci sia una volonta' di rallentare il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II, come qualcuno ha sostenuto. "Cio' che si e' fatto in questi anni - dice - e' molto importante: sono state raccolte 114testimonianze da persone che hanno conosciuto direttamente Karol Wojtyla e hanno raccontato tanti aneddoti che provano l'eroismo delle sue virtu'. Hanno risposto sia molte persone che hanno collaborato con lui nel governo della Chiesa che tanti che sono sconosciuti all'opinione pubblica, alcuni dei quali non cattolici. Tutto questo - assicura Navarro - costituira' una miniera incredibile per gli storici. Questo materiale non c'e' per molti Papi ed ha un valore immenso.
Considero benedetto, dunque, il tempo passato, che non e' stato tempo perso. Ha invece arricchito una figura conosciuta ma che ancora non si conosce abbastanza".
"Giovanni Paolo II - ricostruisce il suo collaboratore fidato - era straordinariamente buono e comprensivo con le miserie degli altri. Dava sempre a tutti la possibilita' di ritornare. Ed era una persona straordinariamente equilibrata. Qualcuno ha immaginato che fosse impaziente, al contrario aveva una grande capacita' di aspettare. Si prendeva il tempo giusto per ogni decisione, poi quando aveva deciso era deciso. Inoltre, sapeva dare ad ogni cosa la giusta importanza, per capirlo basta leggere il suo testamento di poche cartelle, che aveva iniziato nel '79 scrivendo 'non ho nulla, quindi non lascio nulla'.
"La sua serenita' anche nelle situazioni difficili mi ha sempre impressionato", confessa l'ex portavoce nell'intervista all'Agi, rivelando: "ho conosciuto anche Sant'Escriva' de Balaguer, il fondatore dell'Opus Dei, e la beata madre Teresa di Calcutta che aveva preso l'abitudine di passare nel mio ufficio in Vaticano quando veniva a Roma. Questo mi ha permesso di pormi la domanda: cosa hanno in comune persone cosi' diverse? C'era certamente una cosa in comune: il buon umore.
Hanno vissuto vite difficili, incomprensioni. Ma affrontavano tutto con ironia, con il buon umore dei santi; penso - scherza Navarro - che un santo triste o non e' santo o non ci hanno raccontato bene la sua vita”. A una domanda sulle carte che nel testamento il Papa aveva chiesto al segretario Stanislao Dziwisz di distruggere e che invece sarebbero state salvate, Navarro chiarisce: "Non so molto di questo tema. Il Papa probabilmente si riferiva ad appunti e testi incompleti.
Non sappiamo che volume di cose aveva.
Quello indicato era un criterio generale e penso che molte carte siano state distrutte. Non e' tema di cui preoccuparsi". Cosi' come Navarro e' sicuro che non emergeranno problemi riguardo alle procedure seguite per le nomine: "anche da malato, anche nell'ultimo ricovero in ospedale, riceveva i suoi collaboratore per decidere delle cose che avevano bisogno della decisione del Papa. Poi, se un Pontefice crea un insieme di criteri che suoi collaboratori seguono, le decisioni sono le sue fino in fondo".
"Quando le dichiarazioni raccolte nel processo di beatificazione di Giovanni Paolo II saranno pubbliche riceveremo - promette invece l'ex direttore della Sala Stampa - sorprese maggiori.
E non mi riferisco - precisa - a miracoli e prodigi compiuti in vita ne' alle penitenze che si sarebbe inflitto, delle quali si e' parlato recentemente. Miracoli e mortificazioni per me non aggiungono nulla alla sua grandezza spirituale. Per questo personalmente non avevo mai cercato conferme ad esempio su guarigioni che gli venivano attribuite.
In realta' io per primo ero affascinato dal suo vivere intensamente la fede in ogni momento, in tutto quello che faceva. Con un'intensita' ed anche un'eleganza umana straordinarie. Si, alle volte pregava disteso per terra ma posso raccontare pero che volando verso il Messico gli era stato messo in aereo un letto a disposizione ma preferi' condividere con tutti gli altri la fatica di quel lungo volo restando seduto, e la mattina dell'arrivo affronto' poi le fatiche dei tanti incontri e cerimonie che erano in programma".
Per il suo portavoce, "il vero capolavoro di Karol Wojytyla, in un Pontificato ricchissimo di incidenze storica, e' per me quello compiuto nella sua stessa vita: l'aver mantenuto in tutta la sua esistenza quella docilità interiore necessaria per dire sempre si' a tutto quello che gli veniva chiesto da Dio. Ed infatti l'enciclica piu' bella e' quella che ha vissuto più che scritto, con le sue sofferenze durante la malattia: ci ha fatto capire cosa sia la dignita' della persona umana e non c'e' dubbio che la partecipazione del mondo intero a quella sofferenza anche dopo anni rimane un valore al quale riferirsi". "Dopo 22 anni - ripete lo storico portavoce vaticano - sono tornato al mio vecchio amore che e' la medicina e vedo che il progresso scientifico ci consente magari di sapere tutto su una persona, tranne chi e' questa persona. E c'e' una domanda che va al di la' della ricerca biomedica e della bioetica: da dove gli viene all'uomo questa dignità' che tutti proclamano? Una domanda che - per Navarro - non si puo' evitare". Tornato a indossare il camice, gli chiede infine l'intervistatore, lei prega Wojtyla? "
Prima - risponde - stavo con lui qualche ora al giorno. Ora posso essere in contatto con lui 24 ore al giorno. Per questo non ne ho nostalgia del passato".

© Copyright (AGI)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Avrebbe potuto dire altro Navarro-Valls? Perché non spiega, per esempio, il motivo dell'udienza trionfale concessa a Maciel il 30 novembre 2004?
Alessia

euge ha detto...

Già cara Alessia hai perfettamente ragione. Ma, dare quella spiegazione significherebbe tirare fuori cose che devono rimanere nascoste!
Dovrebbe spiegare ad esempio, chi fece pressioni su Ratzinger, per evitare il processo a Macial......... NO! Caro Navarro non ci casco ste storie raccontale a chi ci crede!

TANTO, L'AMICO FIDATO PAGA PER TUTTI!!!!!!!!!! COME HA FATTO, PER TUTTI GLI ANNI DI PONTIFICATO DI GIOVANNI PAOLOII!

Anonimo ha detto...

Fa comodo parlare di rapporto strettissimo tra Woytila e Ratzinger su questa materia ...non credo a Navarro Valls...troppo preoccupato a tenere su il castello mediatico incensatorio creato intorno al precedente papa che a dire la verità in materia di preti pedofili durante il lungo pontificato...
verità...vogliamo verità e non slogan alla "santo subito"...

alfi

euge ha detto...

Certo che fa comodo alfi ....... e Navarro sa benissimo dove vuole andare a parare! Il castello tanto abilmente costruito dalle sue mani e soprattutto dalle sue parole, potrebbe distruggersi in un momento!!!!! ed allora che si fa? Si fa uso ancora una volta dell'amico fidato si usa ancora una volta lo " scudo" ratzinger!
Non ho mai avuto fiducia di Navarro Valls figuriamoci se fido ora ...............!!!!!!!!!!!!!!

euge ha detto...

P.s Non fido di Navarro come non ho mai riposto fiducia nell'enturage di Giovanni Paolo II vedi segretario particolare e segretario di stato!

Anonimo ha detto...

Non concordo con il tono di questi commenti. Credo effettivamente che tra i due (papa e futuro papa) ci fosse grande sintonia nel campo dottrinale e dell'ortodossia. Il fatto è che i media hanno costruito, con l'aiuto di qualche sponda in Vaticano, un'immagine di GPII diversa dalla realtà, quasi fosse un "modernista" mascherato, che ora si vuole promuovere a tutti i costi per attaccare BXVI. E questo è strumentale e falso. Mettendo un cuneo tra di essi, non miglioriamo la situazione (tanto, non è per la pedofilia che attaccano) e propaghiamo una zizzania che non ci farà del bene.

Anonimo ha detto...

Questi post devono essere letti come critica di quell'entourage che ha circondato il precedente papa e che dovrebbe avere il coraggio di ammettere certe cose....per i due pontefici solo ammirazione...ma la verità deve uscire fuori... perché non se ne può più di sentire e leggere lodi per un papa e critiche feroci per l'altro...è un dovere che per prima S.Romana Chiesa dovrebbe avere per questi due grandi pontefici....

alfi

euge condivido i tuoi interventi!!!

euge ha detto...

Vedo alfi che hai capito perfettamente i miei post ma, evidentemente anonimo, ha bisogno di qualche spiegazione in più:
1 Il fatto che i giornali, la televisione ed anche l'enturage stesso compreso il solerte Navarro abbiano costruito un Giovanni Paolo II Mediatico e quindi diverso da quello che era veramente, è una tesi che più volte in altre occasioni, ho fatto presente nei miei post; quindi la condivido; quello che invece non condivido, e me ne darai atto credo è che mentre si pretende giustamente rispetto e riconoscenza per la figura di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI può essere vilipeso, infangato, anche suo fratello può essere attaccato personalmente perchè tanto tutto è lecito come è lecito, criticare Benedetto XVI, per la sua cultura, per il suo modo di parlare, per il fatto che non è mediatico, perchè non fa tante altre belle cose che faceva il suo predecessore. Inoltre, proprio con l'esplodere della questione pedofilia, non si è fatto altro che addossare ogni responsabilità sull'attuale Pontefice quando tutti ormai sanno, che certi personaggi come Macial hanno goduto di protezione da parte della Curia e qualche solerte collaboratore di Giovanni Paolo II, fece pressioni sull'allora card. ratzinger, per diciamo fermare proprio il processo a Macial. Insomma, Giovanni Paolo II è il Gigante della Chiesa mentre Benedetto XVI, viene considerato dalla stampa dalla sponda progressista della chiesa e da tanti sacerdoti, vescovi e cardinali, soltanto uno studioso che vive in un mondo tutto suo, che gioca con i gatti, suona il pianoforte e qualche volta riesca a sorridere per non parlare di chi ancora non lo stigmatizza per la sua nazionalità.
Caro anonimo francamente siamo stufi, stanchi e profondamente nauseati da tutto questo. Se ci deve essere rispetto e considerazione che ci sia per entrambi e come si cerca il pelo nell'uovo per far luce sul lavoro svolto dall'allora Prefetto della CDF, si faccia chiarezza su certi episodi che nessuno ha inventato per mancanza di rispetto ma, che si sono verificati realmente e non possono essere scaricati sulle spalle di una sola persona.

Anonimo ha detto...

Cara Euge, hai ragione. Posso sottoscrivere dalla prima all'ultima le tue parole. Quello che intendo è che l'attacco che 'sti bavosi stanno portando non è tanto contro il Papa, ma contro la Chiesa. E lo fanno ora (per adesso con la pedofilia, ma troveranno altre ragioni, abbi fede!) proprio perchè BXVI col suo rigore dottrinale, la sua idea di liturgia e, non ultima, la sua cocciutaggine, sta rimettendo in forse tutti i luminosi successi del modernismo di questi ultimi quarant'anni. E poi, si presta: è un tedesco (cattivo quindi per costruzione e per "Costituzione"), non fa la ola e non concede nulla al volemosebenismo ipocrita della nostra società.
Ma oggi, a mio avviso, la Chiesa sta meglio di qualche anno fa, proprio perchè questi attacchi Lo hanno rimesso sullo scranno (mi verrebbe da dire la "sedia gestatoria") del Capo della Chiesa in terra e anche le Conferenze Episcopali più riottose non possono non fare quadrato con lui, per difendere se stesse. Magari prima o poi si piegheranno e faranno pure celebrare la Messa Tridentina.
Quello della pedofilia è un aspetto marginale e credo che commetteremmo un grande errore volendo giudicare i due Papi per come si sono rapportati con questo problema. Il problema della Chiesa, invece, è il suo snaturamento a partire (non ho detto "per colpa") dal CVII, fino a dare spazio a spinte protestanteggianti difficili da contrastare, al punto in cui siamo. E su questo aspetto, GPII ha avuto se non altro il grande merito di rimettersi ai consigli del Card.Ratzinger. Il che non è poco, ricordiamolo!

Anonimo ha detto...

In altre parole: quando avranno finito con la pedofilia e partiranno, chissa!, col maschilismo della Chiesa, se avremo eretto un muro tra i due pontificati per le giuste considerazioni di Euge, non potremo neppure sfruttare l'appeal di GPII che su questo aspetto era perfettamente in linea con BXVI. E dopo il maschilismo verrà il celibato dei preti, il sacerdozio femminile e chi più ne ha più ne metta.
Cioè, anziche sottolineare gli errori compiuti da GPII per relativizzare quelle che ci paiono le vulnerabilità di BXVI, dovremmo sottolineare il loro idem sentire sulle questioni di base, anche per impedire che prima o poi venga proposto dai media e da chi li paga un GPII "immaginario" modernista, femminista, sincretista e magari tacitamente abortista.

Anonimo ha detto...

Allora se non credete Navarro, ne Giovanni Paolo II, che fare ? Pregate per capire almeno la continuità cosi cara a nostro Papa... Ma chi siete per dire che Benedetto è colui che salva la Chiesa, e Giovanni Paolo II no ? L'amore del Papa non dice affato di tenere per Ratzinger come personna, ma come dolce Cristo in terra... Meditate davanti alla Sede di Pietro, vuota in fondo di San Pietro. Io credo in Dio, che parla tramite il Papa. Sembra che alcuni credono solo in Ratzinger....

euge ha detto...

@Le suisse Romein: Noi non siamo nessuno certo ma, qualche volta ci poniamo dei perchè su delgli atteggiamenti che non ci tornano chiari. Purtroppo, non sono perlo per me, una Santa sono un normale essere umano che continua a non capire perchè la sua chiesa a cui è ritornata grazie a Benedetto XVI, giudica Un Pontefice un gigante e l'altro una persona incapace di governare la chiesa di Cristo; già perchè se non lo sai, molti sacerdoti, vescovi e cardinali fanno proprio questo.......! Potrei elencarti tanti episodi ma, quello più evidente, è stata la reazione isterica dei vescovi in conseguenza del Summorum Pontificum e della revoca della scomunica ai Lefrevriani tanto per citarne due! Forse poi, non hai letto altri miei post compreso l'ultimo, nel quale spesso, non solo ho parlato di due Giovanni Paolo II uno voluto dal suo enturage da dare in pasto ai media e l'altro quello vero, in completa sintonia con Ratzinger appunto. La cosa che profondamente mi rammarica, è che il rispetto e la riconoscenza sono dovuti ad entrambi i Pontefici in egual misura e non soltanto ad uno perchè era simpatico ai giornalisti. Inoltre, crtiticare ed eventualmente esaminare gli aspetti di un Pontificato, non vuol dire certo mancare di rispetto. La mancanza di rispetto è ben altro. Fatti un giro per il web e renditi conto a che cosa è sottoposto Benedetto XVI ed in qualche caso anche suo fratello! Comunque, anche se Giovanni PaoloII non è stato il mio Papa, l'ho sempre rispettato e rispetto chiedo e pretendo per Benedetto XVI; riguardo a Navarro Valls non è depositario di nessuna verità assoluta quaindi se mi permetti, la mia fiducia la ripongo in altri di cui mi fido cecamente.

Anonimo ha detto...

la chiave di tutto è l'udienza del novembre 2004.
se fosse vero che il declino di maciel era iniziato sotto wojtyla non ci sarebbe stato l'abbraccio mortale ritratto su tutte le foto.
mi dispiace ma gp2 non può essere beatificato con questi enigmi.
il fatto che il papa era malato non è una scusa.
non è stato sempre malato e poi è troppo comodo scaricare la colpa sugli altri.

Le Suisse Romain ha detto...

Bene... Io amo Pio X... Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Perchè ? L'ermeneutica della continuità... Amo Dio, la Sua Chiesa.