sabato 17 luglio 2010
Se la “Papessa” diventa ambasciatrice in Vaticano (Rodari)
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Se la “Papessa” diventa ambasciatrice in Vaticano
Di Paolo Rodari
I giornali inglesi ne parlano da settimane. Ann Widdecombe potrebbe divenire la nuova ambasciatrice del Regno Unito presso la Santa Sede al posto del dimissionario Francis Campbell. Ex deputata conservatrice, 62 anni, convertita dall’anglicanesimo al cattolicesimo, è soprannominata dagli amici “la Papessa” per il fervore religioso che mette in campo anche nel lavoro diplomatico. Campbell fu il primo ambasciatore di fede cattolica nominato in questo delicato ruolo. Widdecombe sarebbe la prima donna. Fonti vaticane fanno sapere al Foglio che la nomina, seppure ancora in sospeso, sarebbe gradita. A meno di due mesi dalla partenza di Benedetto XVI per il Regno Unito, la candidatura suona come un segnale distensivo che il Foreign Office intende mandare al Vaticano per addolcire i rapporti divenuti non facilissimi circa un mese fa, in seguito all’imbarazzante vicenda del funzionario del ministero degli Esteri britannico che diffuse una nota interna beffarda sulla visita del Pontefice. Fu il Sunday Telegraph a pubblicare la nota dove, tra le altre cose, si suggeriva a Benedetto XVI di lanciare, durante il soggiorno inglese, una sua linea di preservativi e di dare la benedizione a un matrimonio gay.
Widdecombe lasciò l’anglicanesimo nel 1993, in contrasto con la decisione di portare le donne all’ordinazione sacerdotale. Determinante nel cammino verso la conversione è stato padre Michael Seed, il sacerdote che recentemente ha portato anche Tony Blair ad avvicinarsi al cattolicesimo. Molto impegnata nella difesa dei valori familiari all’interno della vita politica, l’ex deputata è membro della Conservative Christian Fellowship e sta girando in queste settimane un documentario sulla vita del cardinale John Henry Newman, che sarà beatificato dal Papa proprio durante la visita di settembre. Romanziera conosciuta in patria, Widdecombe scrive editoriali sul Daily Express e in passato aveva anche la “posta del cuore” sul Guardian. Una donna eclettica che riscuote commenti diversi e opposti. C’è chi la ama. E chi non riesce a sopportare alcune prese di posizione giudicate intransigenti. Tra queste, la ferma opposizione alla promozione dell’omosessualità e dell’aborto. Giusto ieri sul Daily Express ha contestato la decisione di un giudice di concedere asilo politico a due immigrati gay. Secondo Widdecombe la decisione presa è “assurda” perché la coppia gay non corre alcun pericolo di vita.
Andrew Brown del Guardian ha scritto che fare l’ambasciatore in Vaticano è un compito delicatissimo: occorre saper interpretare con doti da equilibrista i diversi punti di vista del governo che si rappresenta e di un’istituzione complessa come è la Santa Sede. “Non posso immaginare – ha scritto – che Widdecombe sia in grado di interpretare le opinioni altrui, eppure è questa una delle competenze centrali di chi fa diplomazia”. Secondo Brown, Widdecombe sarebbe anzi una nomina non gradita dalla Conferenza episcopale inglese, storicamente non allineata su posizioni troppo “conservative”.
Di Widdecombe parla invece bene Damian Thompson del Telegraph. La definisce “la più rude donna d’Inghilterra” e si domanda quale terremoto potrebbe provocare la sua nomina. Scrive Thompson: “Mi chiedo cosa succederà se il ministro degli Esteri William Hague raccomanderà Widdecombe per la successione di Campbell, l’uomo dalle più buone maniere dell’intero corpo diplomatico. Andrà a finire che il Papa dovrà scomunicare l’intero gabinetto inglese. O forse è davvero questo il suo piano?”.
La decisione finale della nomina spetta al Foreign Office ma, stando alle ultime, tutto potrebbe essere rimandato a dopo la visita di Benedetto XVI a metà settembre. Questo permetterebbe all’ambasciatore uscente di avere un’ultima vetrina, prima della rinuncia all’incarico. Interrogata in merito, Ann Widdecombe è restata volutamente sul vago: “Non c’è niente che deve essere annunciato ora”, ha spiegato recentemente al Sunday Telegraph.
Pubblicato sul Foglio giovedì 15 luglio 2010
© Copyright Il Foglio, 15 luglio 2010 consultabile online anche qui.
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1 commento:
Questi titoli (papessa) per quanto onorifici, sono scorretti!
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