martedì 5 ottobre 2010

Il Papa a Palermo, evento di grazia (Tramontana)

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Domenica il Vaticano conquistava la prima pagina dei giornaloni con la polemica per la bestemmia del premier, oggi stesso copione per il Nobel britannico. Manca lunedì...ah già! C'era solo il Papa in Sicilia!

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Papa a Palermo, evento di grazia

di DOMENICO TRAMONTANA *

Domenica a Palermo, la prima Visita Pastorale di Sua Santità Benedetto XVI, visita che si pone nella successione di visite di salvezza che Dio fa al suo popolo. Il Signore visita per dare compimento alle promesse, per redimere e salvare, per rivestire di luce sfolgorante e di grazia. Ogni visita del Signore è manifestazione del suo volto di Padre giusto e misericordioso, del suo amore per sempre fedele, della sua provvidenza e della sua «gelosia» di Pastore che promette ed invia Pastori al suo popolo, li sostiene con la sua autorità e con la sua misericordia,... - lo troviamo rivelato nel capitolo 34 del Profeta Ezechiele - provvede egli stesso a consolare il suo popolo.
Bisogna che siamo protesi ed attenti a riconoscere «il tempo della visita».
Tempo non inteso principalmente in senso cronologico, ma come fatto epocale di concretezza in rapporto ad una nuova era, ad una nuova creazione, ad una nuova vita. Tempo che diviene unità di misura e di comprensione di tutti i tempi. Tempo in cui è contenuto l'eterno. Ricordo ciò che mi disse un caro amico, citando le parole di un Cardinale: «Nell'attimo c'è l'eterno. In un attimo puoi convertirti totalmente a Dio e diventare santo, in un attimo potresti purtroppo anche perderti. Per non perderti mai, non perdere mai un attimo».
Quando Gesù Cristo ha detto che Gerusalemme non aveva riconosciuto «il tempo della visita», ha anche affermato con dolore e pianto che per questo motivo la sua rovina sarebbe stata prossima, i suoi nemici l'avrebbero distrutta. Riconosciamo con intelligenza e dignità, ancora più con fede e docilità «il tempo della visita» che Gesù Cristo, Vescovo e Pastore delle nostre anime, oggi ha compiuto nella persona del Santo Padre, che per fede veneriamo ed accogliamo come segno e sacramento di Cristo Pastore.
Il Direttorio Pastorale dei Vescovi così presenta la Visita Pastorale: «Opera apostolica, evento di grazia, immagine di quella singolare e del tutto meravigliosa visita con la quale» il Principe dei Pastori, «Vescovo delle nostre anime Gesù Cristo ha visitato e redento il suo popolo» (Ecclesiae Imago, 166). La visita pastorale compiuta da papa Benedetto ha trovato il suo culmine nella celebrazione eucaristica, infatti l'Eucarestia è fonte e culmine di tutta l'azione della Chiesa, partecipata nella comunione con il Successore del Principe degli Apostoli. In papa Benedetto visibile principio e fondamento di unità nella Chiesa, abbiamo scoperto il suo essere «Maestro della fede... e Pastore, semplice, mite, benigno, affabile... rivestito dello Spirito di Gesù Cristo, e imitatore della sua umiltà, bontà, dedizione, dell'arte di ascoltare e di farsi ascoltare, alla ricerca delle anime bisognose di generoso amore e di guida sicura» (cfr Ecclesiae Imago, 170).
Visitati dal Santo Padre, nutriti della Parola di Dio, di Eucarestia, di Sacramenti, di preghiera, e perciò, «forti di Dio», anche se pur sempre nella condizione comune di fragilità umana, da Palermo, mettiamoci in marcia per la via della salvezza, raccontando di essere partecipi in una storia colma d'amore grazia e santità, uniti nella fede in Gesù Cristo. Concludo dopo queste riflessioni con un devoto ringraziamento rivolto al Santo Padre, per questa Visita Pastorale, compiuta con energie spirituali inesauribili: gioisco nel pensare che Maria Santissima possa averLa accompagnata quest'oggi in terra di Sicilia. Vorrei poter dirLe a nome di tutti: grazie e sia certo sulla nostra risposta di Cristiani, le Sue parole dette durante l'omelia, l'incontro con il clero e i giovani, sono state per i Siciliani e la santa Chiesa di Sicilia monito per la vita e la fede, resteranno per sempre baluardo nella via della salvezza, della giustizia, nella lotta alla mafia.
Santità la seguiremo sempre: non seguirla significherebbe non «affondare le nostre radici nel fiume del bene», ma il grido dei giovani, che si è elevato dal cuore di Palermo è una chiara adesione al Suo invito nella ricerca del Sommo bene.
Un grazie sentito a S.E. Mons. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, che con grande amore ed impegno, ha contribuito affinché la visita pastorale di papa Benedetto lasciasse a tutti una nuova linfa vitale per la nostra fede.
Ringrazio infine tutti quelli che come me hanno accompagnato con amore filiale il Santo Padre, alla celebrazione Eucaristica, all'incontro con il clero e con i giovani, per le vie del percorso papale, dove in questa moltitudine in festa forse ci si sente uno dei tanti e anonimo, ma qui la moltitudine è popolo di Dio, la festa è espressione di gioia e di grazia, e ciascuno di noi è sempre capolavoro unico irripetibile di Dio che ci chiama per nome.

*professore titolare della Cattedra di Diritto Canonico presso la Facoltà di Giurisprudenza nell'Università delle Scienze Umane in Roma

© Copyright Il Giornale di Sicilia, 5 ottobre 2010 consultabile online anche qui.

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