lunedì 21 dicembre 2009

Wojtyla e Pio XII beati: gli ebrei se la prendono con il Papa ed il card. Dziwicsz attacca il card. Danneels. Ovviamente nessuno difende Benedetto XVI


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Repubblica — 20 dicembre 2009 pagina 14 sezione: CRONACA

CITTA' DEL VATICANO

Giovanni Paolo II, il papa acclamato «Santo Subito!» a furor di popolo; Pio XII, il pontefice accusato da una parte del mondo ebraico di essere stato in «silenzio» di fronte all' Olocausto; ma anche padre Jerzy Popieluszko - il prete polacco ucciso in Polonia nel 1984 dai servizi segreti comunisti - ;e altri 17 personaggi noti e meno noti, tutti candidati ad ascendere agli onori degli altari. Ecco, in sintesi, la nuova lista dei prossimi santi e beati varata ieri da Benedetto XVI con la firma dei relativi decreti su miracoli, eroicità delle virtù e martirii. Tra i futuri beati spiccano, ovviamente, Wojtyla e, a sorpresa, Pacelli, un nome, quest' ultimo, destinato a far discutere e a sollevare polemiche, specialmente tra gli ebrei. Un primo segnale si è già avuto, subito dopo la pubblicazione dei decreti papali, con una critica nota firmata ieri sera dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, dal presidente dell' Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e da Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica italiana. Vale a dire, le più alte personalità ebraiche italiane che il 17 gennaio prossimo accoglieranno nella Sinagoga di Roma Benedetto XVI. I tre nella nota avvertono che «se la decisione di oggi dovesse implicare un giudizio definitivo e unilaterale dell' operato storico di Pio XII ribadiamo che la nostra valutazione rimane critica», pur precisando, di «non poter in alcun modo interferire su decisioni interne della Chiesa che riguardano le sue libere espressioni religiose». Di Segni, Gattegna e Pacifici ricordano, però, che «la Commissione congiunta degli storici del mondo ebraico e del Vaticano è ancora in attesa di accedere agli archivi» relativi al pontificato pacelliano. «Non dimentichiamo - aggiungono ancora - le deportazioni degli ebrei dall' Italia ed in particolare il treno di 1021 deportati del 16 ottobre 1943 che partì verso Auschwitz dalla stazione Tiburtina di Roma nel silenzio di Pio XII». Tuttavia il mondo ebraico, concludono, «continua ad essere riconoscente ai singoli e alle istituzioni della Chiesa che si adoperarono per salvare gli ebrei perseguitati». Altrettanto critico, il rabbino Giuseppe Laras, presidente dell' Assemblea rabbinica italiana, secondo il quale «il processo di beatificazione di Pio XII è una questione interna della Chiesa che va rispettata, ma addolora perché non può che farmi venire in mente ciò che accadde al tempo della Shoah». «La figura di questo pontefice, che alcuni anche da parte ebraica hanno difeso, è controversa perché - sostiene Laras - non seppe gridare forte il suo sdegno e la sua opposizione contro la Shoah e contro lo sterminio di persone colpevoli soltanto di essere ebrei». Si dichiara «sorpreso» anche il rabbino David Rosen, responsabile del dialogo interreligioso del Gran Rabbinato di Israele e, per questo, molto introdotto in Vaticano. Questa decisione, lamenta Rosen, «non mostra grande sensibilità nei confronti delle preoccupazioni della comunità ebraica», presa, per di più, «a sole tre settimane dalla programmata visita del Papa alla Sinagoga di Roma. «Spero - si augura Rosen - che la decisione odierna non significhi che in Vaticano è in corso un' accelerazione su Pio XII». In effetti, prevedere una possibile data per la beatificazione di papa Pacelli è azzardato. In Vaticano nessuno ne parla. Su Giovanni Paolo II si parla invece della prossima primavera o, al massimo, il 16 ottobre 2010, per la ricorrenza della sua elezione papale. Ma anche per Wojtyla non mancano polemiche. Il cardinale primate del Belgio Godfried Danneels, intervistato dal mensile 30Giorni, ha criticato «l' eccessiva accelerazione osservata per la beatificazione» del papa polacco, spingendosi a dire persino che «è una corsia preferenziale inaccettabile». «Evidentemente, parla di cose che non sa e di un processo che non conosce», la ferma risposta del cardinale di Cracovia Stanislao Dziwicsz, storico segretario di papa Wojtyla. - (o. l. r.)

© Copyright Repubblica, 20 dicembre 2009 consultabile anche qui.

Sorprende constatare che gli ebrei attaccano Benedetto XVI per la firma del decreto su Pio XII ed il presto emerito Primate del Belgio critica il Papa regnante per l'accelerazione sul processo per Papa Wojtyla e, intanto, NESSUNO si preoccupa di spendere una parola a sostegno di Papa Benedetto.
Che grande esempio di unita' nella Chiesa Cattolica!

R.

2 commenti:

euge ha detto...

Cara Raffaella, sappiamo quanto sia poco o quasi inesistente il vero significato dell'amore per la chiesa, per cristo e per i suoi insegnamenti a certi livelli e tra certi prelati.

Ognuno, si difende il suo orticello......Ma quello più bello lo difendiamo insieme è quello di benedetto XVI.

euge ha detto...

Scusate mi sono accorta solo ora che ho scritto Cristo e Benedetto con la minuscola!!!!!