martedì 5 gennaio 2010

Ecco com’è cambiata la sicurezza del Pontefice in seguito all'incidente della vigilia di Natale (Tornielli)


















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Ecco com’è cambiata la sicurezza del Pontefice

di Andrea Tornielli

Roma
Nuove norme per la sicurezza di Benedetto XVI nella basilica vaticana: è stato aumentato di circa due metri lo spazio tra le due transenne, in mezzo alle quali avanza la processione dei celebranti che si avvia all’altare della confessione. Senza clamore né comunicazioni ufficiali, il servizio di vigilanza della Santa sede guidato da Domenico Giani ha messo a punto le nuove misure per evitare il ripetersi di incidenti come quello accaduto la notte di Natale, quando una giovane donna svizzera psichicamente instabile, Susanna Maiolo, ha saltato la transenna e si è avvicinata al pontefice. Come si ricorderà, Giani l’aveva prontamente placcata, ma lei, cadendo, si è aggrappata al pallio di Benedetto XVI e lo ha trascinato a terra. Nel parapiglia, urtato incidentalmente da un gendarme che stava accorrendo in tutta fretta, era caduto anche il cardinale francese Roger Etchegaray fratturandosi il femore.
Nei giorni successivi si era tenuta una riunione per discutere della sicurezza del Papa, alla quale aveva partecipato anche il cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Due le scuole di pensiero che si sono confrontate: da una parte quelli che volevano aumentare il numero di gendarmi attorno al pontefice in basilica - con l’effetto visivamente sgradevole di «blindarlo» eccessivamente - dall’altra quelli che preferivano una vigilanza più discreta puntando però a rendere più facilmente gestibili imprevisti come quello della notte di Natale. Ha prevalso quest’ultima linea.
E il risultato è stato visibile già la sera del 31 dicembre, quando il Papa, rivestito di preziosi paramenti pontificali appartenuti ai predecessori, ha cantato il «Te Deum» in San Pietro. Lo spazio del corridoio centrale è stato notevolmente aumentato, diminuendo quello dei posti a sedere per i fedeli. L’effetto è chiaramente visibile nelle due immagini che Il Giornale pubblica in queste pagine. La prima si riferisce alla celebrazione conclusiva del Sinodo dell’Africa avvenuta il 25 ottobre 2009 e presenta la stessa situazione della notte di Natale. Si vede Papa Ratzinger che procede affiancato dai due cerimonieri e da due gendarmi vestiti di nero. Le persone che si sporgono dalle transenne per salutare il pontefice, non possono raggiungerlo con le braccia, ma al Papa basta fare appena due passi per stringere le loro mani.
La seconda foto è stata scattata la mattina del 1° gennaio 2010, per la celebrazione della festa della Madre di Dio e della Giornata mondiale della pace. Il Papa sta compiendo lo stesso percorso, ma, come si vede nell’immagine, lo spazio del corridoio centrale è notevolmente aumentato: ognuna delle transenne laterali di legno, rivestite di una pesante stoffa color rosso scuro, è stata arretrata di circa un metro. I gendarmi e le guardie svizzere in borghese (nella foto se ne contano sei nelle immediate vicinanze di Benedetto XVI) hanno molto più spazio di manovra nel caso qualcuno tenti improvvisamente di scavalcare la barriera che separa lo spazio destinato ai fedeli dal corridoio centrale percorso dai celebranti. Il Papa, se lo desidera, può ancora avvicinarsi ai fedeli, compiendo qualche passo in più, ad esempio per fare una carezza sul capo di un bambino che i genitori protendono al di là della transenna. Ma ora, grazie ai due metri di spazio guadagnati, il servizio di vigilanza, che teme molto il ripetersi di gesti emulativi, può intervenire con più tempestività nel caso qualcuno cerchi di avvicinarsi al pontefice, e può farlo senza intralciare la processione o scontrarsi con qualcuno dei celebranti, come accaduto nel caso dell’anziano cardinale Etchegaray, l’unica vera vittima dell’incidente provocato dal gesto inconsulto della Maiolo.
Dopo la visita del segretario del Papa, monsignore Georg Gänswein, che il 31 dicembre, accompagnato dal capo della vigilanza vaticana, ha fatto visita alla donna attualmente ancora ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale Angelucci di Subiaco, non trova al momento alcuna conferma l’indiscrezione su un possibile incontro di Benedetto XVI con Susanna Maiolo e i suoi familiari in un prossimo futuro, a margine di un’udienza del mercoledì.

© Copyright Il Giornale, 5 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

Nelle foto e' rappresentata visivamente la misura di sicurezza spiegata in modo cosi' chiaro e dettagliato da Tornielli.
R.

3 commenti:

Maria R. ha detto...

D'accordo su tutta la linea!

euge ha detto...

Ma era proprio necessaria renderla pubblica?

gemma ha detto...

"Ma era proprio necessaria renderla pubblica?"

effettivamente...l'ho pensato anch'io. Ma forse è stato fatto per rassicurare chi si era lamentato del fatto che la protezione del Papa fosse scoperta in alcuni punti