mercoledì 24 febbraio 2010

Sindone, troppi fedeli. Serve l’apertura notturna (Beppe Minello)


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Ostensione

In attesa di due milioni di pellegrini

Sindone, troppi fedeli
Serve l’apertura notturna


Ostensione, allo studio il prolungamento nei weekend

Beppe Minello

Torino

Con i weekeend ormai tutti esauriti, nel senso che non c’è più un posto libero per accedere alla teca con il Sacro lino dove raccogliersi in contemplazione per non più di 3 minuti ché altrimenti si blocca l’oliatissima macchina organizzativa, il Comitato per l’Ostensione della Sindone intende prolungare ben oltre le 20 l’orario di visita del sabato e della domenica. Qualcuno si spinge ad ipotizzare fino all’una del mattino.
L’argomento sarà affrontato domani nella quindicinale riunione del Comitato: «Dobbiamo decidere in fretta» dice il direttore, l’ingegner Maurizio Baradello.
Mentre è già deciso che Papa Benedetto XVI°, il pomeriggio del 2 maggio, non incontrerà i giovani nella chiesa del Sacro Volto («Troppo piccola e la zona è ancora tutta un cantiere» è stato il commento) ma sempre in piazza San Carlo dove al mattino celebrerà la Santa messa. L’appuntamento, che di giorno in giorno sta diventando sempre più importante in termini numerici, potrebbe assumere una dimensione europea visto che si sta lavorando per collegare l’evento con il fatto che Torino è attualmente Capitale mondiale dei giovani.
Sempre domani, potrebbe anche essere il giorno giusto per l’annuncio delle Ferrovie che intendono promuovere tariffe low cost (-20% sul costo del biglietto normale) per chi si servirà del treno per venire a Torino. Sia l’orario prolungato, sia lo sconto-pellegrini sono emersi a margine e durante l’incontro che l’assessore alla Cultura, Fiorenzo Alfieri, accompagnato dal direttore Baradello, ha avuto ieri con la Commissione Cultura presieduta da Luca Cassiani. Incontro replicato poco dopo con la giunta di Palazzo Civico e servito per aggiornare sullo stato dell’arte di un appuntamento che dal 10 aprile al 23 maggio trasfigurerà Torino.
In città, com’è noto, sono attesi 2 milioni di pellegrini (le prenotazioni ieri erano a quota 1,092 milioni) e oltre 20 mila pullman a proposito dei quali è ufficiale la decisione di far pagare a ognuno un ticket da 30 euro come compensazione-ambientale.
Una proposta avanzata dai consiglieri di mezza Sala Rossa guidati da Marco Grimaldi (Sinistra e libertà) e accolta decisamente con favore dal Comitato, nonostante qualche malumore tra i vertici vaticani per un balzello il cui significato non era forse stato compreso appieno. «Con il ricavato di quel ticket - ha spiegato Alfieri - si pianteranno soprattutto alberi in quantità tale da compensare le emissioni di anidride carbonica dei 20 mila pullman».
Sempre Grimaldi e la collega leghista Tiziana Salti si sono resi protagonisti di una proposta bipartisan: «Perché non chiediamo un obolo ai tanti turisti che arriveranno a Torino? Dopotutto la città si mette a loro disposizione». Baradello si è detto possibilista sull’ipotesi di piazzare alcune campane, magari in piazza Castello e nei pressi dei volontari che distribuiscono mappe e informazioni, dove i pellegrini-turisti, se lo ritengono, possano lasciare un’offerta: «Come a Londra - ha commentato Grimaldi - e fossero anche pochi euro sarebbero sempre meglio di niente».
L’argomento soldi è molto delicato. «Abbiamo l’ambizione - ha spiegato Alfieri - di riuscire a realizzare un’Ostensione che veda in città più pellegrini del 2000 quando l’evento durò 15 giorni di più. Non solo: quest’anno spenderemo la metà di allora, cioè 5 milioni di euro al netto degli sponsor tecnici». Oltre i 2 milioni di visitatori sarebbe comunque impossibile andare. E il motivo è presto detto: l’organizzazione quasi militare dell’Ostensione prevede che la Sindone possa essere visitata da 150 pellegrini per volta e per non più di 5 o 3 minuti a seconda della giornata. Ciò significa che quotidianamente possono sfilare davanti al Sacro lino «solo» e al massimo 50 mila persone. Una cifra attualmente raggiunta solo nei weekend. Ecco perché si lavora per allungare l’orario il sabato e la domenica sera.

© Copyright La Stampa, 24 febbraio 2010 consultabile online anche qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Raffaella, ti segnalo questo articolo del Sir (a parte le mie perplessità sulla scelta specifica di non celebrare Messe).
http://www.agensir.it/pls/sir/V2_S2DOC_A.a_autentication?tema=Quotidiano&oggetto=189113&rifi=guest&rifp=guest

Forse dovremmo dedicare una parte del blog alle continue stragi di cristiani e soprattutto di cattolici. D'accordo che il martirio c'è sempre stato e che non bisogna fare del vittimismo, ma anche parlare poco del fatto che sempre più fratelli stanno versando il sangue per il Vangelo non mi pare giusto.
Alberto