martedì 30 marzo 2010

Comunicato dei vescovi italiani: sugli abusi dei sacerdoti, l’atteggiamento del Papa è fermo e illuminato (Radio Vaticana)


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Comunicato dei vescovi italiani: sugli abusi dei sacerdoti, l’atteggiamento del Papa è fermo e illuminato

“La trasparenza è un punto d’onore della nostra azione pastorale”: è quanto sottolineano i vescovi italiani nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei, svoltosi in questi giorni a Roma. I presuli esprimono solidarietà al Papa, sottolineando il suo atteggiamento “fermo e illuminato” nell’affrontare lo scandalo degli abusi sui minori perpetrati da membri del clero. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“Sgomento”, “senso di tradimento”, “rimorso”: così, i vescovi italiani si esprimono sui casi di pedofilia nella Chiesa. I presuli sottolineano “l’atteggiamento fermo e illuminato di Benedetto XVI che, senza lasciare margini di incertezza né indulgere a minimizzazioni, invita la comunità ecclesiale ad accertare la verità dei fatti, assumendo nel caso i provvedimenti necessari”. L’episcopato italiano esprime al Papa “piena ed affettuosa solidarietà” ringraziandolo “per la cristallina testimonianza di fede e l’appassionato magistero”. I vescovi, si legge nella nota, “hanno anzitutto riaffermato la vicinanza alle vittime di abusi e alle loro famiglie", parte vulnerata e offesa della Chiesa stessa” e “concordano sul fatto che il rigore e la trasparenza nell’applicazione delle norme processuali e penali canoniche sono la strada maestra nella ricerca della verità e non si oppongono, ma anzi convergono, con una leale collaborazione con le autorità dello Stato, a cui compete accertare la consistenza dei fatti denunciati”.

Ancora una volta, prosegue il comunicato, “è stata confermata l’esigenza di un’accurata selezione dei candidati al sacerdozio, vagliandone la maturità umana e affettiva oltre che spirituale e pastorale”. Al contempo, si è sottolineato il “valore del celibato, che non costituisce affatto un impedimento o una menomazione della sessualità, ma rappresenta, specialmente ai nostri giorni, una forma alternativa e umanamente arricchente di vivere la propria umanità in una radicale donazione a Cristo e alla Chiesa”. Infine, i vescovi della Cei hanno confermato “piena fiducia e sincera gratitudine ai tanti sacerdoti che, al pari dei religiosi e delle religiose, si dedicano nel nascondimento e con spirito di abnegazione all’annuncio del Vangelo e all’opera educativa, costituendo spesso l’unico punto di riferimento in contesti sociali frammentati e sfilacciati”.

L’analisi della situazione italiana, si legge ancora nella nota, “ha orientato la riflessione circa il primato di quei ‘valori non negoziabili’” indicati da Benedetto XVI. Si è così riaffermato che “ogni questione sociale è sempre anche questione antropologica”. Tali valori richiamati dal cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione, ribadisce la Cei, rappresentano “la missione dell’impegno dei cattolici nell’azione politica e sociale”. Questa tematica, viene spiegato, sarà al centro della Settimana sociale di Reggio Calabria, in programma ad ottobre prossimo. Tra gli altri argomenti indicati dal comunicato, la crescente presenza in Italia di sacerdoti stranieri impegnati nel servizio pastorale e la verifica della fase di avvio del fondo di garanzia, “Prestito della speranza”, promosso dalla Cei per sostenere le famiglie in difficoltà.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Come si dice meglio tardi che mai...... come al solito sempre in affannoso ed ingiustificato ritardo quando si tratta di difendere Benedetto XVI e di metterci la faccia vero?