sabato 2 gennaio 2010
Il Papa: i volti dei bambini, un “appello silenzioso” contro la violenza (Zenit)
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Il Papa: i volti dei bambini, un “appello silenzioso” contro la violenza
Nella Solennità di Maria Madre di Dio e 43.ma Giornata Mondiale della Pace
CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 1 gennaio 2010 (ZENIT.org).
I volti dei tanti bambini sfigurati dalla violenza e dalla guerra devono indurre gli uomini a deporre le armi e a percorrere la via della pace. Lo ha affermato, questo venerdì mattina, Benedetto XVI nella Messa in San Pietro per la Solennità di Maria Santissima, Madre di Dio, e 43.ma Giornata Mondiale della Pace.
“Il primo volto che il bambino vede – ha detto il Papa – è quello della madre, e questo sguardo è decisivo per il suo rapporto con la vita, con se stesso, con gli altri, con Dio; è decisivo anche perché egli possa diventare un ‘figlio della pace’”.
E la pace, ha spiegato il Santo Padre, “incomincia da uno sguardo rispettoso, che riconosce nel volto dell’altro una persona, qualunque sia il colore della sua pelle, la sua nazionalità, la sua lingua, la sua religione”.
“In realtà – ha aggiunto –, solo se abbiamo Dio nel cuore, siamo in grado di cogliere nel volto dell’altro un fratello in umanità, non un mezzo ma un fine, non un rivale o un nemico, ma un altro me stesso, una sfaccettatura dell’infinito mistero dell’essere umano”.
“Chi ha il cuore vuoto – ha infatti sottolineato – non percepisce che immagini piatte, prive di spessore. Più, invece, noi siamo abitati da Dio, e più siamo anche sensibili alla sua presenza in ciò che ci circonda”.
Da qui nasce il bisogno di educare i bambini al rispetto dell’altro e alla diversità.
“Ormai – ha osservato Benedetto XVI – è sempre più comune l’esperienza di classi scolastiche composte da bambini di varie nazionalità, ma anche quando ciò non avviene, i loro volti sono una profezia dell’umanità che siamo chiamati a formare: una famiglia di famiglie e di popoli”.
“Più sono piccoli questi bambini – ha constatato – e più suscitano in noi la tenerezza e la gioia per un’innocenza e una fratellanza che ci appaiono evidenti: malgrado le loro differenze, piangono e ridono nello stesso modo, hanno gli stessi bisogni, comunicano spontaneamente, giocano insieme”.
“I volti dei bambini sono come un riflesso della visione di Dio sul mondo. Perché allora spegnere i loro sorrisi? Perché avvelenare i loro cuori?”, ha chiesto.
“Purtroppo – ha continuato – , l’icona della Madre di Dio della tenerezza trova il suo tragico contrario nelle dolorose immagini di tanti bambini e delle loro madri in balia di guerre e violenze: profughi, rifugiati, migranti forzati”.
Ma proprio i “volti dei piccoli innocenti”, “scavati dalla fame e dalle malattie, volti sfigurati dal dolore e dalla disperazione”, ha ribadito il Papa, “sono un appello silenzioso alla nostra responsabilità”, un richiamo che fa crollare “tutte le false giustificazioni della guerra e della violenza”.
“Dobbiamo semplicemente convertirci a progetti di pace, deporre le armi di ogni tipo e impegnarci tutti insieme a costruire un mondo più degno dell’uomo”, ha detto successivamente.
Soffermandosi poi sul tema della Giornata Mondiale della Pace, “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”, il Papa ha spiegato che solo “chi sa riconoscere nel cosmo i riflessi del volto invisibile del Creatore, è portato ad avere maggiore amore per le creature”.
Per questo ha sottolineato la necessità di “una più ampia e approfondita 'responsabilità ecologica', basata sul rispetto dell’uomo e dei suoi diritti e doveri fondamentali”.
“Solo così l’impegno per l’ambiente può diventare veramente educazione alla pace e costruzione della pace”, ha evidenziato ancora.
Della tutela e della cura dell’ambiente, Benedetto XVI è quindi tornato a parlare in occasione dell’Angelus recitato questo venerdì insieme ai fedeli radunatisi in piazza San Pietro.
“Condizione indispensabile per la pace – ha detto – è quello di amministrare con giustizia e saggezza le risorse naturali della Terra”.
Ricordando il recente Vertice di Copenaghen sul clima, il Pontefice ha quindi posto l’accento sull’urgenza di “orientamenti concertati sul piano globale” ed ha ricordato che la protezione dell’ambiente inizia con il rispetto per la vita umana.
Il Papa ha poi lanciato un forte appello alle coscienze di quanti fanno parte di gruppi armati.
“A tutti e a ciascuno dico: fermatevi, riflettete, e abbandonate la via della violenza! Sul momento, questo passo potrà sembrarvi impossibile, ma, se avrete il coraggio di compierlo, Dio vi aiuterà, e sentirete tornare nei vostri cuori la gioia della pace, che forse da tempo avete dimenticata”.
"A tutti auguro di custodire nel cuore, ogni giorno del nuovo anno, la pace che Cristo ci ha donato. Buon anno!", ha infine concluso.
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