giovedì 7 gennaio 2010

Prediche sciatte, Mons. Paglia: "Se i preti prestassero più attenzione alle omelie di Benedetto XVI si farebbero passi da gigante" (La Rocca)


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ORAZIO LA ROCCA

Repubblica — 06 gennaio 2010 pagina 29 sezione: CRONACA

CITTÀ DEL VATICANO
«È opportuno che un vescovo, per di più segretario della Cei, parlando a dei seminaristi in un convegno sull' omelia - ma sarebbe utile leggere tutto il suo testo -, richiami l' attenzione sull' importanza di questo momento della messa». Presidente della Federazione biblica cattolica mondiale, vescovo di Terni e guida spirituale della Comunità di Sant' Egidio, monsignor Vincenzo Paglia condivide le riflessioni del vescovo Crociata e ritiene che l' omelia sia uno dei punti centrali della Chiesa e proprio per questo richiede una attenzione particolare. Il problema delle omelie, dunque, esiste?
«Da un' inchiesta sulle omelie della Federazione biblica in Italia emerge che il 54% le giudica più che sufficienti, anche se a volte hanno poco contenuto e scarsa tensione spirituale. Ne parlava già Carlo Bo nel libro intitolato, nona caso, "La predica, tormento dei fedeli". Ma se l' omelia, anche la più povera, lascia trasparire un po' di Vangelo è già una piccola semina». È un problema solo italiano? «Riguarda tutta la Chiesa. Negli ultimi anni si sono fatti notevoli passi.
Ma se i preti prestassero più attenzione alle omelie di Benedetto XVI, che è uno straordinario "omileta", si farebbero passi da gigante.
Non a caso il Papa nel 2008 ha indetto il Sinodo sulla Parola di Dio che ha rilanciato la Bibbia». E anche lei nel suo ultimo libro, "La Parola di Dio ogni giorno", invita alla quotidiana lettura biblica. «È il frutto dell' esperienza maturata nella Comunità di Sant' Egidio con la lettura spirituale della Bibbia, ogni sera, nella basilica di Santa Maria in Trastevere. È un volume che aiuta a conoscere la Bibbia e a diffonderla con la parola».

© Copyright Repubblica, 6 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

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