lunedì 17 maggio 2010

Il copione della manifestazione a sostegno del Papa cambiato in corsa dopo il viaggio a Fatima (Marroni)


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Il copione della manifestazione a sostegno del Papa cambiato in corsa dopo il viaggio a Fatima

di Carlo Marroni

Il copione della manifestazione di oggi a San Pietro e' cambiato in corsa. A modificare il quadro di riferimento e' stato il viaggio di Benedetto XVI in Portogallo.
In particolare le dichiarazioni del Papa in aereo, quando ha detto che la situazione creata dallo scandalo della pedofilia e' 'terrificante' e l'attacco a lui arriva dall'interno della Chiesa.
Insomma, il messaggio e' apparso subito chiaro: non c'e' nessun complotto esterno mediatico-massonico ordito da lobby finanziarie anticattoliche.
Tappando cosi' la bocca a quanti, tra le gerarchie curiali e gli alti dignitari (e i presunti opinion maker organici al Vaticano sparsi qua e la' in tv e nei giornali) hanno per settimane gridato al complotto. La verita' e' apparsa semplice: la stampa ha solo raccontato - forse con particolare perseveranza, inconsueta nel passato - lo scandalo e la profonda crisi interna. Il segnale papale e' arrivato forte in Italia, e gli organizzatori della manifestazione ha rimodulato. Intanto i vertici della Cei, cardinale Bagnasco in testa (che con oggi acquista un nuovo peso dentro la gerarchia e in Italia) hanno deciso di andare in piazza, e poi il messaggio e' cambiato: da solidarieta' al Papa contro gli attacchi si e' passati a solidarieta' al Papa e alle vittime dei preti pedofili, fino a tre giorni fa un po' sullo sfondo.
A San Pietro c'era una folta rappresentanza di vescovi di 'territorio' e anche i vertici di Cl e Sant'Egidio (schieramenti forti sul campo che, con i neocatecomenali, hanno risposto in massa all'appello), ma significativamente nessun cardinale di Curia. La cosa tuttavia non stupisce: e' proprio quando la Curia ha parlato di 'chiacchericcio' (era il giorno di Pasqua quando il cardinale Sodano ha manifestato vicinanza al Pontefice, evidentemente d'accordo con il segretario di Stato Bertone visto che il decano ha poi fatto un'intervista all'Osservatore Romano) che la manifestazione e' stata pensata. Poi il Papa, con poche parole pronunciate in piedi nel corridoio di un Airbus A320, ha cambiato tutto. E da li' si riparte.

© Copyright Il Sole 24 Ore, 16 maggio 2010 consultabile online anche qui.

Il Papa non ha mai attaccato i media. Quest'ultimi, tuttavia, dovrebbero chiedersi come mai si scagliano contro Benedetto XVI per fatti accaduti anni e decenni fa.
R.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo sul "cambio in corsa", certamente subìto e non voluto dalla curialita' vaticana.
Non mi sorprenderebbe vedere un paio di camion di AlkaSetzer arrivare dentro alle Mura Leonine per far digerire a tanti li dentro il pillolone. :)

Anonimo ha detto...

Quanta ideologia...La curia era assente perché la manifestazione era tutta italiana (secondo me in ritardo di settimane!). Ancora una volta i giornalisti non hanno colto il messaggio: il Papa non ha parlato di "pedofilia" o di "abusi su minori", come se fosse l´unico problema GRAVE della Chiesa, ha parlato del PECCATO, che è ben altra cosa, rispetto a quello che i media mondiali vogliono far passare come morale nuova. Gli attachi ci sono stati e continuano, anche se il Papa non ha mai lamentato nulla contro i media. Il mondo secolarista, plurarista, libertario sta assediando la chiesa, basti vedere l´effetto delle dichiarazioni di alcuni vescovi in Austria o in Germania, per rendersene conto. Le domande sono invece altre: "perché si attacca proprio questo Papa? E perché i media sono più perseveranti oggi, che non ieri?" Improvvisamente si sono accorti dei peccati della Chiesa cattolica?
Forza Benedetto, siamo con te, lega la barca di Pietro alle collonne dell´Eucaristia e dell´Immacolata e la fede sarà salva.
Luigi

Anonimo ha detto...

diffidare sempre di chi insinua complotti mondiali e assi del male; Maciel si è nascosto nella cortina di panico persecutorio per decenni. e i Maciel sono sempre in agguato: li si riconosce perché non vogliono venire alla luce, mentre preferiscono spargere altro fumo complottistico per scomparirvi meglio in mezzo

JP

Anonimo ha detto...

Pienamente d'accordo con Luigi, che del resto riporta quello che è stato effettivamente detto dal Pontefice. E' patetico come i media rigirino sempre la frittata a loro favore. Il nostro compito è di mostrare ai tanti (seppur in evidente e costante diminuzione) che ancora credono a quello che leggono sui media, che questi ultimi non dicono affatto la verità e che ne esiste prova inconfutabile.
Alberto

Anonimo ha detto...

Luigi e Alberto:
avete ragione entrambi, questo sia chiaro, ma il problema sta' da un'altra parte.
Pubblicamente ora il concetto di "peccato" si e' legato al discorso "pedofilia". Per certi evrsi mi sta' anche bene, ricordiamoci che fino a pochi mesi fa in olanda cercavano di instaurare il partito dei pedofili. (A proposito, e delle nuove accuse a Polanski da parte di una sedicenne, niente?).
Quello che sono gli intrallazzi di potere curia soldi ecc ecc non possono essere colti dai giornalisti laicisti come "peccato" perche' altrimenti dovrebbero suicidarsi dalla vergogna.
Quindi... aspettiamoci per i prossimi giorni un bel rimpasto sul discorso "pedo" a piu' non posso: non "in difesa delle piccole vittime innocenti" (Polanski 2??? A quando???) ma per cercare di coprire gli altri "peccati" troppo imbarazzanti. :)

Anonimo ha detto...

"Insomma, il messaggio e' apparso subito chiaro: non c'e' nessun complotto esterno mediatico-massonico ordito da lobby finanziarie anticattoliche.
Tappando cosi' la bocca a quanti, tra le gerarchie curiali e gli alti dignitari (e i presunti opinion maker organici al Vaticano sparsi qua e la' in tv e nei giornali) hanno per settimane gridato al complotto".

Il Papa parla di peccato nella Chiesa e subito si "traduce" che il Papa ha detto che non c'è nessun complotto o nessun intervento di lobby varie?
No, non sono d'accordo: il Papa ha parlato come autorità morale e ha denunciato e condannato il peccato all'interno della Chiesa perchè è chiaro che dal peccato è cominciato tutto. Al Papa non interessa quello che è venuto dopo o quello che dicono i giornalisti, a lui interessa solo risanare la Chiesa e per farlo l'unica è purificarla dal peccato.
Però non possiamo credere che tutto il fango mediatico di questi ultimi tempi, a partire dal NYT, e tutte le false accuse fatte siano frutto dell'indignazione per il peccato. è evidente che poi lobby, massoni e poteri forti hanno colto la palla al balzo e saputo approfittare dell'occasione. maria Pia

Anonimo ha detto...

Approposito... mi scordavo il link:

http://mmedia.kataweb.it/foto/24615762/charlotte-lewis-accusa-polanski-abus-di-me-sedicenne

Salvatore Izzo ha detto...

Caro Marroni, il fatto che il Papa non accusi i media non toglie che molti nostri colleghi siano stati scorretti nei suoi confronti. Altro che persistenti, hanno addirittura taroccato la traduzione di una lettera a firma del card. Ratzinger per coinvolgerlo nello scandalo Kiesle... Spero che non fossero in cattiva fede ma certo quattro tentativi (le calunnie contro mons. George Ratzinger, il caso H, il caso Murphy, il caso Kiesle) susseguitisi uno dopo l'altro lasciano adito a molti dubbi. Quanto a Sodano e altri cardinali, personalmente non credo che fossero in malafede neppure loro, semplicemente non credevano alle accuse che sembravano assurde. Io stesso - in tante discussioni e articoli - ho difeso padre Maciel con convinzione fino al 2006, quando la decisione del Papa mi ha aperto gli occhi su questo prete criminale, e certo non ho avuto vantaggi ne' prebende. Diverso e' il discorso che si potrebbe fare per chi dopo quella data ha continuato a esaltare Maciel. Salvatore Izzo

Fabiola ha detto...

Come sempre lorsignori si autoassolvono, o, meglio, si autodefiniscono impeccabili.
Il male sta tutto dentro la Chiesa, l'ha detto anche il Papa...Che squallida ipocrisia!!!
E mi sembra anche indubbio che quando il Papa parla di peccato, non intenda, ossessivamente, solo la questione abusi.
Ma questa è la nuova vulgata del Giornalista Collettivo da far passare a tutti i costi. Così come El Pais suggerisce, attraverso il commento di Miguel Mora pubblicato mercoledì 12-5. Come riferisce Luigi Amicone sul Foglio del 14 maggio, Mora suggerisce alla congrega pregiudizialmente anticattolica una svolta storica: ragazzi, dopo aver bombardato Benedetto XVI, adesso è venuto il tempo di difenderlo, strumentalmente,come "il gladiatore solitario". Mentre di tutto il resto, scrive testualmente El Pais, da Sodano a Sivestrini, da Dziwisw a Comunione e Liberazione, cominciamo a parlarne come di gente "immorale", "putrida", "pederasti e reazionari manifestamente corrotti" che si oppongono ai veri credenti, "gli onesti", "i cristiani anonimi", quelli "che si appellano alla spiritualità e alla onorabilità" della chiesa. Una tentazione in fondo analoga a quella che serpeggia dentro la stessa cristianità: quella di separare la vita dalla dottrina o di a sognare una chiesa "catara" nella quale non ci sarebbe posto innanzitutto per chi la sogna. E che, comunque, non è la Chiesa di Cristo e di Benedetto.

gemma ha detto...

beh..è un pò il gioco che finora avevano fatto con papa Benedetto e che in Italia continua a farsi. Da una parte il "gigante" con il suo efficiente seguito, da Sodano a Sivestrini, a Dziwisw ecc. e dall'altra Ratzinger e i suoi collaboratori nefasti, sistema comunicativo compreso, responsabili di tutti i mali della chiesa. Se ogni tanto si dà all'umile Benedetto del "gladiatore solitario" non mi pare che ci sia da indignarsi, visto che dal mio punto di vista, con quel che ha subito da quando è stato eletto, risponde anche un pò al vero. Che la chiesa abbia fatto molto da sola nel procurarsi il male, non mi pare sia un'invenzione giornalistica. E il papa questo non poteva ignorarlo, anche se è chiaro che in tanti non vedevano l'ora di approfittarne per rincarare la dose e ne hanno approfittato.
A volte ho l'impressione che si storca un pò il naso per l'atteggiamento di penitenza e purificazione che il Papa sta portando avanti, come se si avesse paura che possa portare ad una chiesa fragile e reclinata su se stessa. Personalmente credo che sia molto meglio soffrire oggi per recuperare forza domani, piuttosto che fingere di non vedere. Abbiamo avuto per anni l'immagine di una chiesa forte, ma tolto il velo dell'immagine, la forza ne è uscita molto ridimensionata. Se poi c'è uno che non fa sconti sulla dottrina e sull'ecumenismo mediatico è proprio Ratzinger

Maria R. ha detto...

Quoto Maria Pia, tanto più che il Papa, prima di parlare del peccato che c'è nella Chiesa, ha parlato degli attacchi che vengono da fuori...