martedì 11 maggio 2010
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Il Portogallo accoglie "o Papa Bento XVI"
A Fatima, dove il Santo Padre si recherà domani, continuano ad arrivare migliaia di pellegrini
Francesco Cerri
FATIMA
Benedetto XVI ovunque, nelle gigantografie che ricoprono i sei piani della Banca Espiritu Santo a Praca Marques de Pombal o di Diario de Noticias in Avenida de Libertade a Lisbona, nei cartelli che tappezzano le stradine di Fatima attorno al Santuario tanto amato da Giovanni Paolo II, sulle prime pagine dei giornali, sulle bomboniere perfino delle pasticcerie del Rossio.
Il Portogallo, che da stamattina accoglie "o Papa Bento XVI", è molto cambiato dall'ultima visita del suo predecessore nel 2000. Il governo socialista del premier Josè Socrates ha depenalizzato l'aborto e sta per introdurre i matrimoni gay.
I portoghesi si proclamano ancora all'88% cattolici, ma meno di uno su cinque va a messa la domenica, i sacerdoti sono sempre di meno, come i matrimoni religiosi.
Ma per Benedetto XVI è già quasi "Papa-mania". Centinaia di migliaia di fedeli lo aspettano.
A Lisbona, dove il Pontefice celebrerà la messa al Terreiro do Paco, sulle sponde del Tago, dovrebbero essere 300 mila, più di mezzo milione a Fatima, e a Porto, capitale del nord, venerdì, altri 200 mila.
Il governo socialista ha regalato giornate libere ai funzionari perché possano andare alle messe del Papa. Il presidente conservatore Anibal Cavaco Silva, che dopo la visita annuncerà se firma o rimanda in Parlamento la legge sui matrimoni gay e se sarà candidato alle prossime presidenziali, e il premier socialista hanno fatto a gara per appoggiare i preparativi. Lo vedranno oggi e domani a Lisbona.
A Fatima, dove Benedetto XVI arriverà domani, continua la pacifica invasione di migliaia di pellegrini, riconoscibili dal gilet fluo gialli che portano per non farsi investire lungo le strade portoghesi, che giungono a migliaia al santuario spesso esausti, ma ancora cantando inni, dopo molte decine di chilometri a piedi. Vicino alla seconda "basilica" si è formata una tendopoli variopinta per ospitarli. Sulla spianata del Covo da Iria, dove secondo la tradizione cristiana il 13 maggio 1917 la Madonna apparve per la prima volta ai tre Pastorelli, scene di grande fervore mistico, con penitenti che attraversano in ginocchio il chilometro fra le due chiese.
La visita avrà una copertura televisiva «senza precedenti» in Portogallo, rileva "Diario de Noticias": ogni movimento del Papa per quattro giorni sarà infatti trasmesso in diretta da tre emittenti, una pubblica e due private.
Sul viaggio c'è ancora un'incognita residua dovuta alla nube vulcanica islandese che fino a ieri mattina ha costretto alla chiusura gli aeroporti di Lisbona e Porto. Le ceneri si starebbero spostando verso sud, ma la nuvola negli ultimi giorni ha avuto cambiamenti di rotta repentini.
Nel caso stamattina ci fossero problemi nel cielo di Lisbona, gli organizzatori hanno previsto un "piano B", ha detto ieri il segretario generale della conferenza episcopale portoghese Mgr Carlos Azevedo, senza dare dettagli. Per ora non è previsto alcun cambiamento.
Certo, non troppo lontani da Lisbona ci sono gli scali di Porto a nord e di Faro a sud, che sono facilmente raggiungibili in elicottero.
Restituire la speranza del futuro a un Paese sfiduciato
Al centro del viaggio che Benedetto XVI farà da oggi a venerdì in Portogallo ci sarà il pellegrinaggio a Fatima, città delle apparizioni mariane, ma in primo piano restano anche le questioni sociali e la voglia di un intero Paese – innanzi alla crisi economica – di ritrovare fiducia nel futuro.
«Insieme a te, camminiamo nella speranza» è il tema della visita, proposto dai vescovi portoghesi, la quinta di un Papa in Portogallo, dopo quella di Paolo VI nel 1967 e le tre di Giovanni Paolo II, nel 1982, nel 1991 e nel 2000 (oltre a uno scalo tecnico a Lisbona che Wojtyla fece nell'83 di ritorno dall'America).
«Una parabola della speranza – la definisce mons. Jorge Ferreira da Costa Ortiga, arcivescovo di Braga e presidente della Conferenza episcopale portoghese – per dire che stiamo vivendo un tempo veramente difficile, ma anche che il messaggio di Cristo ci dice che dobbiamo camminare, andare avanti, offrendo il nostro "contributo al futuro"».
© Copyright Gazzetta del sud, 11 maggio 2010
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