sabato 29 maggio 2010

La radio esalta Assisi e dimentica san Pietro. Così la folla per il Papa diventa serie B (Caterina Maniaci)


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Su segnalazione di Gemma leggiamo:

La radio esalta Assisi e dimentica san Pietro. Così la folla per il Papa diventa serie B
a cura di Caterina Maniaci

In centomila partecipano alla Marcia della Pace tra Assisi e Perugia. In realtà, erano partiti in venti-trentamila, "poi in molti si sono aggregati strada facendo". Parola di Radiotre, che oggi ha presentato l’evento come uno dei momenti più alti della nostra vita di italiani, dedicando mezz’ora e più di trasmissione, all’interno della rubrica Radiotre mondo.
Costoro, secondo i contenuti commenti della conduttrice della trasmissione, sono la vera “massa critica” capace di fermare la spirale di guerra e di violenza nel mondo. Sono questi centomila (leggi ventimila) che sfidano le logiche meschine di governanti e potenti. Come? "Beh la guerra si combatte anche a tavola: non mangiamo più carne e fermiamo l’inquinamento prodotto dagli allevamenti intensivi di animali", dichiara al microfono una illuminata partecipante alla marcia. Come si fa la pace? "Si deve andare tutti d’accordo", dichiara una dodicenne felice e saggia, sotto la pioggia. E la commentatrice: tutti coloro che hanno risposto alla nostra domanda hanno una risposta vera, precisa, chiara.
Di quegli oltre duecentomila (veri) che, nelle stesse ore, domenica mattina, si sono ritrovati a piazza San Pietro, per pregare per e con il Papa, o di quei cinquecentomila che, la settimana scorsa, sono stati per ore a Fatima, sempre per partecipare alla veglia di preghiera e alla messa con Benedetto XVI, neppure una parola.
Raitre è una radio colta, interessante, piacevole, questo è vero. Quanto è vero che, per Radiotre, la cultura cattolica praticamente non esiste, se non nelle dovute forme: ossia nei saggi e negli interventi di Vito Mancuso, teologo di (auto)riferimento e molto di moda a sinistra, così come – al limite – gli scritti e gli interventi del cardinale Carlo Maria Martini e di Enzo Bianchi (ma solo alcuni, mica tutti, quelli in linea).
Del resto, tutto questo è in linea con quanto si legge, sempre oggi, su Repubblica, la quale spiega che quesi duecentomila in pizza San Pietro dimostrano esattamente che "la fiducia nella Chiesa e in papa Benedetto XVI è scesa sensibilmente, nell’ultimo anno".
Già, a migliaia e a centinaia vanno in piazza, per il Papa, ma proprio per dimostrare che nessuno lo segue più, il ragionamento è limpido, chiarissimo. Mentre i marciatori della pace, loro sì che sono significativi per la nostra società e per interpretare la soluzione ai disastri del mondo. Loro sì che possono costruire una nuova mentalità, un nuovo modo di vedere la vita, mangiando meno carne, cercando di non litigare, facendo le marce sotto la pioggia. Quegli altri, no.
Che c’entrano, quelli? Pensano ancora che la vita non la può cambiare solo la buona volontà, ma che occorre convertire il proprio cuore, affidandosi ad un Altro, che è venuto sulla terra ed è morto in croce, per cambiare il mondo. Eh già, lo dice il Papa, uno che la gente non sopporta, che in piazza per lui non ci va. Quei cinquecentomila, di Fatima, o di Malta, o quei duecentomila, a piazza San Pietro, non esistono, rimasugli, emarginati, prodotti di sottocultura, inesistenti.

http://www.libero-news.it/blog.jsp?id=1076

7 commenti:

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

L'intento è quello di nascondere e di minare il PRIMATO di Pietro.
All'uopo ogni mezzo è buono, come, ad esempio, dare grande visibilità a vescovi vari e oscurare il Papa.
L'intento è evidente.

sonny ha detto...

Complimenti a Caterina Maniaci!

Anonimo ha detto...

Questo è parlare chiaro!

Anonimo ha detto...

Se è per questo il Cittadino, quotidiano della Curia di Lodi, ha esaltato ha fatto lo stesso errore. Ha dato ampio risalto alla partecipazione di lodigiani alla marcia della pace (per la verità molti studenti delle medie sono stati precettati dai loro professori...come politicizzare la scuola...) e ha quasi ignorato la parteciapzioni dei cattolici lodigiani all'evento grandioso di piazza san Pietro...
Ma si sa questo è l'andazzo delle diocesi lombarde dove impera il cattocomunismo.
Tifiamo per Pell alla congregazione dei Vescovi.

Anonimo ha detto...

Se è per questo il Cittadino, quotidiano della Curia di Lodi, ha fatto lo stesso errore. Ha dato ampio risalto alla partecipazione di lodigiani alla marcia della pace (per la verità molti studenti delle medie sono stati precettati dai loro professori...come politicizzare la scuola...) e ha quasi ignorato la parteciapzione dei cattolici lodigiani all'evento grandioso di piazza san Pietro...
Ma si sa questo è l'andazzo delle diocesi lombarde dove impera il cattocomunismo.
Tifiamo per Pell alla congregazione dei Vescovi.

raffaele ha detto...

A mio avviso non ha senso contrapporre due manifestazioni entrambe positive e da apprezzare. Certo, ogni giornale o rete televisiva tira l'acqua al suo mulino: compresa RAI3, ma anche il quotidiano berlusconiano che polemizza con la marcia della pace.

laura ha detto...

La marcia della pace va di moda e basta. I numeri sidanno come quelli della tombla. escono a ...caso. Che moltissii seguano i l Papa è fuori discusssione ed è davanti agli occhi di tutti. la verità fa paura, ma conquista i cuori