martedì 29 giugno 2010
Dicastero per una nuova evangelizzazione dell'Occidente: per non ridurci ad alberi invecchiati (Corradi)
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Il Papa: "Se pensiamo ai due millenni di storia della Chiesa, possiamo osservare che – come aveva preannunciato il Signore Gesù – non sono mai mancate per i cristiani le prove, che in alcuni periodi e luoghi hanno assunto il carattere di vere e proprie persecuzioni. Queste, però, malgrado le sofferenze che provocano, non costituiscono il pericolo più grave per la Chiesa. Il danno maggiore, infatti, essa lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità, intaccando l’integrità del Corpo mistico, indebolendo la sua capacità di profezia e di testimonianza, appannando la bellezza del suo volto" (Monumentale omelia del Santo Padre)
Accanto al Papa (non al nostro club) di Giorgio Bernardelli
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SANTA MESSA: DIRETTA IN CORSO
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Dopo gli attacchi. Il «repulisti» interno del Papa non si ferma, anzi adesso è più che mai necessario arrivare fino in fondo (Galeazzi). Da assaporare!
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59 anni fa, il 29 giugno 1951, Joseph Ratzinger veniva ordinato sacerdote. Ringraziamo il Signore per il dono di questo profeta
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Irruzione nel duomo di Malines: perché il governo belga non si fida della Chiesa. Il Papa però non arretrerà rispetto alla linea della fermezza
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Grande "godimento" sui media per la mancata decisione della Corte Suprema Usa
Nuovo dicastero per l'evangelizzazione (Avvenire)
Ai Vespri per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo Benedetto XVI annuncia la creazione di un Pontificio Consiglio per una rinnovata evangelizzazione
Tanto rumore per nulla. L'avvocato Lena spiega la decisione della Corte Suprema americana
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Per la signora Alessandra Buzzetti: come fa una persona ad essere "imputata" in un processo civile? Puntuale ed attento Lucio Brunelli
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IL PAPA ANNUNCIA LA CREAZIONE DI UN NUOVO PONTIFICIO CONSIGLIO PER UNA RINNOVATA EVANGELIZZAZIONE
Il Papa: "La Chiesa è nel mondo un’immensa forza rinnovatrice, non certo per le sue forze, ma per la forza del Vangelo, in cui soffia lo Spirito Santo di Dio, il Dio creatore e redentore del mondo. Le sfide dell’epoca attuale sono certamente al di sopra delle capacità umane: lo sono le sfide storiche e sociali, e a maggior ragione quelle spirituali" (Omelia Vespri)
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Il Papa estrae il cartellino giallo al cardinale Schönborn (Magister)
Secondo l'Independent la grande azione di pulizia di Papa Ratzinger rischia di essere offuscata dall'ombra del suo predecessore. Ma nemmeno per sogno!
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COMUNICATO DELLA SALA STAMPA: INCONTRO DEL SANTO PADRE CON IL CARDINALE CHRISTOPH SCHÖNBORN
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Attaccano il Papa perché segue Gesù (Antonio Socci)
Il Papa alla delegazione del Patriarcato ecumenico: in dialogo sul primato petrino e sul ruolo dei cristiani in Medio Oriente (Radio Vaticana)
NOTA DELLA SALA STAMPA IN MERITO ALLA CONGREGAZIONE PER L’EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI ("PROPAGANDA FIDE")
Eric de Beukelaer (portavoce vescovi belgi): il Papa è vicino alla Chiesa
Il Messaggio del Papa al Primate del Belgio nel commento di Ansaldo. Stasera l'annuncio della creazione di un nuovo dicastero per riproporre il Vangelo in Occidente
Il Papa ha ricevuto stamane in udienza il cardinale Christoph Schoenborn
Tre considerazioni sul caso belga (Tornielli). Da leggere e meditare per bene!
PRODURRE FATTI, CAMBIARE LA VITA
PER NON RIDURCI AD ALBERI INVECCHIATI
MARINA CORRADI
Nel fondo della crisi più dolorosa Benedetto XVI ha scelto la vigilia della festa di san Pietro e san Paolo, e il luogo della tomba dell’Apostolo delle genti, per rendere pubblico il progetto che da tempo gli stava a cuore: un dicastero per una nuova evangelizzazione delle terre delle «Chiese di antica fondazione»'.
Annuncio ambizioso e umile: giacché afferma a chiare lettere che l’eredità cristiana in molto dell’Occidente è profondamente erosa. Avversata, o semplicemente accantonata in una distratta eclissi di Dio. Occorre, dice il Papa, riportare la fede in Cristo nelle nostre città secolarizzate. C’è un filo lungo e forte di continuità tra questo annuncio e la voce della Chiesa negli ultimi decenni, dalla Evangelii Nuntiandi di Paolo VI alla «nuova evangelizzazione » evocata per la prima volta da Wojtyla nel 1979 a Nowa Huta, la città operaia polacca che sembrava essere stata costruita per escludere la presenza di Dio fra gli uomini. E dunque la sfida lanciata oggi da Benedetto viene da lontano; da un testimone passato da una mano all’altra, nelle crescente consapevolezza che l’Europa innanzi tutto, e più ampiamente il Primo Mondo, si stanno dimenticando della loro origine, e dunque anche di sé.
Ratzinger stesso, prima della elezione, aveva scritto di una Europa «svuotata dall’interno » proprio nell’ora del suo massimo successo; di un cedimento di forze spirituali portanti, di «una strana mancanza di voglia di futuro»', di un oscuro «odio a sé». Il confronto con l’Impero romano al tramonto, aveva ammesso, si poneva. Come se l’Occidente andasse esaurendo il suo slancio vitale. E pensosamente il futuro Papa esaminava le tesi di Oswald Spengler, lo storico secondo il quale ogni civiltà, come un organismo, nasce, invecchia e muore. Ma le ultime righe di quel saggio del cardinale Ratzinger contraddicevano questa inesorabile ipotesi biologica: i cristiani, si diceva, devono concepire se stessi come «minoranza creativa» che riporti all’Occidente la sua eredità.
Era il 2004. Pochi mesi dopo Ratzinger sceglieva come nome quello di Benedetto, il patrono d’Europa. Poi pubblicava la Spe salvi , dove evocava gli Efesini del tempo di Paolo, «senza speranza e senza Dio nel mondo»: e ne parlava come se quella gente di duemila anni fa ci somigliasse. Infine domandava apertamente: «La fede cristiana è anche per noi oggi una speranza che trasforma e sorregge la nostra vita?».
Già: perché il Vangelo o è «comunicazione che produce fatti e cambia la vita», come scrive il Papa, o non è niente. E allora questa Europa e questo Primo Mondo «svuotati», che han paura dei figli e del futuro, tesi al successo o impegnati a non pensare, si palesano come «terra di missione ». Dove il cristianesimo è nato, cresciuto, dove ha alimentato gli uomini e le città e l’arte e intriso di sé la memoria, occorre di nuovo evangelizzare. Con umile coraggio, ricominciare a annunciare Cristo. Chi ha amato le parole della Spe salvi , e quella provocatoria domanda – ma, il cristianesimo è ancora speranza che sorregge la vostra vita? – ritrova lo stesso accento nell’annuncio di ieri. La stessa sfida. Credete voi in Cristo? E com’è possibile allora che le vostre case e città siano così spesso smarrite, sfiatate, tristi, e i vostri figli si chiedano cosa fare di sé? La profezia secondo la quale i mondi e le loro culture inevitabilmente decadono e muoiono, come alberi invecchiati, urta con la pretesa cristiana, diversa e unica. Il cristianesimo non finisce; se decade, perfino se sembra avviato a un naufragio, ricomincia. Non è pensiero, filosofia di uomini, che muore come ogni nostra cosa. È altro, è quel Figlio che è nato fra noi, è morto e ha vinto la morte. Per chi ha fede in questo, il cristianesimo «produce fatti e cambia la vita».
Dal sepolcro di Paolo una domanda lanciata a noi della parte 'giusta' del mondo, nelle nostre comode case e pretese e garanzie. Domanda a noi, cui non manca quasi nulla. Davvero questo vi basta? Siete felici, davvero? Ma lo sapete infine, ha detto Benedetto XVI, che «c’è una fame più profonda, che solo Dio può saziare».
© Copyright Avvenire, 29 giugno 2010
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