sabato 10 luglio 2010
In Belgio perquisizioni «brutali» e fughe di notizie (Serra)
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la vicenda
Perquisizioni «brutali» e fughe di notizie
A fianco delle investigazioni sui casi di pedofilia è già stata aperta un’inchiesta sulla conduzione delle stesse indagini da parte di magistrati e polizia. E il Pm è in bilico
DA BRUXELLES FRANCO SERRA
Alle indagini sui presunti casi di pedofilia in ambienti religiosi la magistratura belga affianca ora inchieste interne su come perquisizioni e interrogatori sono stati condotti: con una spettacolarità che ha sorpreso molti e con ripetute fughe di notizie – usate per insinuazioni infondate – che hanno portato alla querela per violazione del segreto istruttorio annunciata dai portavoce del cardinale Godfried Danneels, primate del Belgio fino all’anno scorso. L’avvio delle inchieste interne è stato segnalato dai media, i quali prospettano la possibilità che venga rimosso dall’incarico Wim De Troy, il magistrato che conduce l’istruttoria sulla pedofilia. «Un giudice sul seggiolino eiettabile», ha titolato in prima pagina il quotidiano La Dernière Heure. Che le modalità seguite da De Troy fossero criticabili non lo hanno ha constatato solo il Vaticano e i vescovi belgi.
Già lo stile delle perquisizioni del 24 giugno nella sede dell’arcivescovado, mentre era riunita la conferenza episcopale, e fino alle tombe nella cattedrale di Malines, aveva lasciato perplesse le autorità belghe.
Il ministro della Giustizia De Clerck si era detto «imbarazzato» dalle modalità «alquanto brutali» dell’operazione. A sua volta la procura generale di Bruxelles aveva fatto sapere di avere deciso di 'verificare' la correttezza delle perquisizioni, anche in seguito alla lettera ricevuta da Fernand Keuleneer, l’avvocato dell’arcidiocesi e del cardinale Danneels. Keuleneer chiedeva tra l’altro di verificare se quel grande schieramento di polizia fosse commisurato agli obiettivi delle ricerche, se non vi fosse stata violazione del diritto alla riservatezza degli archivi e della corrispondenza, anche in riferimento alle prerogative della Santa Sede.
Il portavoce della procura, Jean-Marc Meilleur, ha cominciato a reagire precisando che contrariamente a quanto scritto da alcuni giornali (probabilmente su indicazioni di qualche inquirente) il dossier affidato a De Troy «viene istruito unicamente sull’accusa di attentato al pudore», mentre «non viene presa in considerazione quella di associazione criminale», che deriverebbe da complicità nel nascondere alla giustizia atti delittuosi.
Poi, mentre martedì il 77enne cardinale Danneels veniva interrogato per dieci ore nella sede della polizia, alle critiche sulle modalità delle perquisizioni si è aggiunto lo stupore per fughe di notizie da ambienti giudiziari e per come quelle notizie sono state gonfiate dai media, in Belgio e non solo, prima di afflosciarsi in poche ore. Prima il quotidiano Het Laatste Nieuws ha scritto che negli archivi sequestrati c’erano foto dei corpi di due giovinette uccise dal pedofilo Marc Dutroux, che sconta l’ergastolo. È stato subito accertato, e confermato dai magistrati, che si trattava di Dvd circolati in decine di copie durante il processo Dutroux.
E che un giornaletto satirico inglese, The Sprout (germoglio, ma anche cavoletto di Bruxelles) ne aveva provocatoriamente inviati a Danneels nel tentativo di averne una dichiarazione da usare chissà come. E che erano stati archiviati, come mille altri plichi ricevuti per posta.
Sgonfiatosi il falso scoop di Het Laatste Nieuws , è stata la volta di Het Nieuwsblad . Quest’altro quotidiano fiammingo ha scritto giovedì che nel computer del cardinale c’era la foto di una bambina nuda sotto la doccia. Vero, ha precisato la Procura, ma è una foto senza nulla di sconveniente, venuta dal sito di una Tv belga e scaricata nella 'memoria nascosta' del computer in modo automatico, non per volontà di chi consultava il sito. Ciò non toglie che «vari media abbiano diffuso insinuazioni totalmente infondate, riprese dalla stampa mondiale – ha osservato Hans Geybels, portavoce di Danneels – e la reputazione del cardinale ne è stata irrimediabilmente colpita».
Di qui la decisione della querela.
© Copyright Avvenire, 10 luglio 2010
LA FOTO DELLA BIMBA NEL PC
File temporaneo entrato leggendo un sito
L’ACCUSA PUBBLICATA
Nel personal computer sequestrato al cardinal Danneels ci sarebbe la fotografia di una bambina nuda.
CIÒ CHE È ACCADUTO IN REALTÀ
La foto è stata scaricata automaticamente nei file temporanei durante una visita sul sito della televisione Vrt, spiegano subito dalla Procura, e faceva parte di una serie di istantanee legate ad un concorso per artisti dilettanti. Ciò nonostante, 'Riformista' (sotto) e 'Giornale' (a destra) non rettificano.
© Copyright Avvenire, 10 luglio 2010
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3 commenti:
Da noi l'Espresso non trova di meglio che imitare lo Spiegel e dedicare la copertina e servizi vari al Papa. Ovviamente si ripropone la stessa intervista che Mancuso aveva dato a Repubblica tempo fa, in cui fra l'altro afferma che il Papa non ha mai incontrato il Dalai Lama, ricevuto invece tante volte da Giovanni Paolo II. Come sappiamo l'affermazione è falsa perchè si sono incontrati nell'ottobre 2007. Ma questo recidivo di Mancuso, non si potrebbe denunciare per diffamazione, che è un po' di più della violazione del segreto istruttorio dei giornalisti belgi? Eufemia
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/scacco-al-papa/2125504
Beh la grandezza di un pontefice si misura dal numero di incontri con il Dalai Lama...
E questo è un teologo cattolico? La chiesa cattolica si è ridotta veramente male!
Jacu
Ma l'intervista di Mancuso sull'espresso non è di 1-2 mesi fa ?
Antonio
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