sabato 17 luglio 2010
Papa Ratzinger non fa sconti ai pedofili (Vonzun)
Vedi anche:
Un nuovo Caravaggio. Scoperto nel quarto centenario della morte. Si tratta del "Martirio di san Lorenzo" (Osservatore Romano)
Libertà religiosa sinonimo di convivenza? Il commento di Angela Ambrogetti
Il commento favorevole di un vescovo irlandese alle “Norme sui delitti più gravi” (Radio Vaticana)
Osservatore Romano: "Un nuovo Caravaggio". Il quadro tra le opere della Compagnia di Gesù (Repubblica)
Norme antiabusi: Allen risponde al NYT
Vicariato, stretta sui preti forestieri a Roma: per restare serve anche la buona condotta (Repubblica)
Gli insegnamenti di Benedetto XVI sulla riconciliazione: chi si riavvicina a Dio trova la pace (Radio Vaticana)
L'arcivescovo indiano, Francis Assisi Chullikatt, è il nuovo osservatore della Santa Sede all'Onu di New York
Padre Lombardi sulle nuove "Norme per i delitti più gravi": risposta efficace e durevole della Chiesa (Radio Vaticana)
La frutta dei giornaloni: prima si invocano norme severissime. Ora che ci sono si afferma che non sono sufficienti...
La tolleranza zero del Papa espressa nelle norme più severe (Dergani)
La migliore dote del Papa? L'intervento a sorpresa e l'imprevedibilità (Santambrogio)
Se la “Papessa” diventa ambasciatrice in Vaticano (Rodari)
Secondo Taino (Corriere) mettersi alla guida ubriachi è meno grave che coprire un abuso sessuale!
Finalmente una decisione sensata: sospeso il parroco olandese che aveva celebrato la Messa per la vittoria ai Mondiali
Ecco cosa non va giù ai supermoralisti (Bruno Mastroianni)
Germania, si dimette la "vescova" luterana Jepsen, accusata di aver insabbiato le accuse di pedofilia a un pastore protestante
Mons. Scicluna: le facoltà sono effimere perchè dipendono dalla volontà dei singoli Pontefici. Con Benedetto XVI esse diventano norme canoniche (Vecchi)
Si nota una certa preoccupazione in Zizola per la trasformazione della CDF in un "megapotere giudiziario"
Torneremo a chiamarlo Sant’Uffizio? (Biondi). Magari!
La Santa Sede sarà tribunale competente nei delitti contro la fede (Zenit)
La Conferenza Episcopale USA smentisce totalmente il NYT: la Santa Sede ci diede il suo supporto già per le linee guida del 2002. Porre l'abuso nello stesso contesto della violazione dei sacramenti dimostra che tale comportamento lede i valori fondamentali della nostra fede
Abusi sui minori, rigore e trasparenza: dalla CDF le nuove norme sui «delitti più gravi» (Cardinale)
Il Vaticano modifica le norme antiabusi (Lami)
Per Jean-Louis Bruguès la chiesa è sotto attacco ma B-XVI è il Papa giusto (Rodari)
Soddisfazione nella Chiesa per le modifiche alle "Norme sui delitti più gravi" (Radio Vaticana)
L'analisi del teologo Gurtner: Per recuperare la fede in Europa è necessaria una maggiore unità con la Sede Apostolica, non un maggior decentramento
Quando si parla di «delicta graviora». Condotte di gravità eccezionale contro la fede, la morale e nella celebrazione dei sacramenti (Cardinale)
Nuove norme? OK. Il commento di Padre Scalese
Vaticano: nuove norme sugli abusi. Maggiore potere alla Dottrina della fede (Bobbio)
Casi e procedure: le novità del documento che aggiorna le «Norme sui delitti più gravi». Padre Lombardi: «Per tempo le denunce all’autorità civile»
«Così procedimenti più efficaci e celeri». Il canonista Sabbarese: «Curare anche la formazione dei candidati al sacerdozio» (Mazza)
Il Papa donerà 250mila dollari per la ricostruzione di una scuola cattolica distrutta dal sisma di Haiti (Apcom)
Politi apprezza il Papa ma accusa la "macchina curiale" di opporsi all'operazione trasparenza
Norme sui delitti più gravi: Fermezza e coerenza. La Chiesa conferma e rafforza la sua posizione (Marco Doldi)
Vatican.va vs Pedofilo.com (Rodari). La Santa Sede si dia una mossa
Propaganda Fide, il Papa chiude la cassaforte (La Rocca)
Mons. Fisichella: "Sono certo che la Chiesa uscirà più forte e anche più credibile da questo momento di difficoltà. Proprio perché sa riconoscere gli sbagli"
Abusi, limpido segnale della Santa Sede ma il rigoroso codice della Chiesa mai si ridurrà a «sharia» (Anzani)
Già nel 2005, appena eletto, Benedetto XVI aveva espresso il desiderio di arrivare ad una normativa organica sugli abusi (La Rocca)
MODIFICHE INTRODOTTE NELLE NORMAE DE GRAVIORIBUS DELICTIS (2010): LO SPECIALE DEL BLOG
________________
Vaticano
Ratzinger non fa sconti ai pedofili
di Cristina Vonzun
Ieri in Vaticano sono state pubblicate le nuove norme sui “gravioribus delictis”, i delitti più gravi, tra cui gli abusi sessuali.
Il testo - approvato dal Papa - è firmato dalla Congregazione per la dottrina della fede, che ha la competenza su tali delitti e aggiorna le “Normae” pubblicate nel 2001 “al fine di migliorarne l’operatività concreta”. Questi delitti gravissimi riguardano realtà centrali per la vita della Chiesa, cioè i sacramenti dell’Eucarestia e della Penitenza, gli abusi sessuali commessi da un chierico con un minore al disotto dei 18 anni di età e altri reati relativi alla fede e alla morale. Le novità sono evidenti: anzitutto sono previste procedure più spedite, come la possibilità di non seguire la “via processuale giudiziale” ma di procedere “per decreto extragiudiziale”, o quella di presentare al Papa in circostanze particolari i casi più gravi in vista della dimissione dallo stato clericale (e questi casi possono riguardare anche vescovi e cardinali). Importante anche il passaggio del termine della prescrizione per i reati di abusi su minori da 10 a 20 anni, restando sempre la possibilità di deroga anche oltre tale periodo (riservata alla Congregazione).
Significativa l’equiparazione ai minori abusati delle persone con limitato uso di ragione, e l’introduzione di una nuova fattispecie: la pedopornografia, definita come “acquisizione, detenzione o divulgazione” compiuta da un membro del clero “in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, di immagini pornografiche aventi ad oggetto minori di anni 14”.
Un punto che non viene toccato, mentre è oggetto di discussione in questi tempi, riguarda la collaborazione con le autorità civili. “A questo proposito - ha spiegato ieri padre Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede - si può tuttavia far notare quanto scritto nella “Guida alla comprensione delle procedure”, pubblicata il 12 Aprile, che stabilisce che “va sempre dato seguito alle disposizioni della legge civile per quanto riguarda il deferimento di crimini alle autorità preposte”. Ciò significa che nella prassi proposta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede occorre provvedere per tempo ad ottemperare alle disposizioni di legge vigenti nei diversi Paesi.
Abbiamo raggiunto il vescovo di Lugano, mons. Grampa per chiedergli anzitutto ragione di questo accentramento di procedure a Roma, perché questa norma dà il segnale che la Congregazione può fare le investigazioni e poi andare dal Papa e chiedergli mandato per perseguire un presunto colpevole.
«L’accentramento - risponde mons. Grampa - lei mi insegna che difficilmente rende più veloce una pratica; una procedura. C’è da augurare che la renda più sicura. Non credo che così si voglia togliere la responsabilità prima dei vescovi o dei superiori maggiori, ma piuttosto uniformarla, ricevendo indicazioni precise da Roma». Una novità ulteriore sta nell’aver prorogato la prescrizione per i delitti di abusi su minori. «L’allungamento del tempo di prescrizione - spiega il vescovo di Lugano - mi pare un provvedimento positivo. Va a favore delle vittime che hanno più tempo per maturare, responsabilizzarsi, rendersi conto del sopruso ricevuto e denunciarlo di conseguenza».
Ieri anche i vescovi svizzeri in una nota hanno applaudito queste direttive. «L’esperienza ci dice - continua mons. Grampa - che occorrevano norme più rigorose e non solo per gli abusi sessuali, ma anche per altri delitti gravi, che riguardano la Fede, l’Eucaristia, la Penitenza le concelebrazioni sacrileghe e l’attentata sacra ordinazione di una donna. Queste sono norme e procedure da condividere purché non si dimentichino gli atteggiamenti pastorali e i modelli terapeutici, perché lo scopo ultimo deve essere che il reo “si converta e viva”, magari ridotto allo stato laicale nel caso di recidiva grave. Ben vengano queste norme e procedure purché non si dimentichi che è più importante prevenire che reprimere e per prevenire occorre intervenire più rigorosamente sulla formazione e sulla valutazione previa e magari con qualche innovazione ancora più incisiva».
http://www.gdp.ch/articolo.php?id=1446
Caro Mons. Grampa, l'esperienza ha dimostrato che lasciare i processi nelle mani dei vescovi non e' stata una grande idea. Ecco la ratio delle norme del 2001 e soprattutto del loro aggiornamento.
R.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Buon caldo pomeriggio a tutti. Vado OT per due segnalazioni, comprese delle bellissime foto del Papa:
http://www.famigliacristiana.it/Chiesa/News/dossier/dossier-castelgandolfo.aspx
http://www.famigliacristiana.it/Chiesa/News/fotogallery/esclusivo-le-foto-mai-viste-di-benedetto-xvi.aspx
Io non vedo niente di scandaloso in quel che dice Mons. Grampa, in fondo quel che dice è innegabile: un accentramento di tutte le cause a Roma difficilmente potrà renderle più veloci di quel che sarebbero se venissero trattate adeguatamente dalle diocesi. Il problema è che nelle diocesi questo non sempre è avvenuto e avviene, e quindi il trasferimento delle competenze a Roma ha lo scopo di garantire una maggior sicurezza. Ma è chiaro che resta indispensabile il ruolo dei Vescovi, che operano a diretto contatto col territorio e lo conoscono bene, così come conoscono (o dovrebbero conoscere) i loro presbiteri: loro, in fondo, restano responsabili della prevenzione (alias una miglior formazione e selezione dei sacerdoti) e della gestione immediata dei casi che si presentano nei territori affidati alle loro cure pastorali.
Posta un commento