sabato 14 agosto 2010
La Procura di Bruxelles: «irregolari» le perquisizioni in Curia del 24 giugno scorso. Virtualmente terminata l'indagine (Mazza)
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CHIESA E PEDOFILIA
Bruxelles, «irregolari» le perquisizioni in Curia
Salvatore Mazza
Erano «irregolari» le perquisizioni condotte lo scorso 24 giugno al Palazzo arcivescovile di Mechelen-Bruxelles, nell’ambito dell’inchiesta della magistratura belga sui preti pedofili. A questa conclusione è arrivata la Procura di Bruxelles, come ha reso noto ieri il legale dell’arcivescovado e del cardinale Godfried Danneels, Fernand Keuleneer.
Ieri mattina la sezione istruttoria del tribunale della capitale belga ha emesso, a porte chiuse, il proprio verdetto sulla regolarità dell’inchiesta del giudice Wim De Troy, che aveva disposto il blitz in Curia. Sul prosieguo dell’indagine Estelle Arpigny, una portavoce della Procura, ha spiegato che il giudice «è il titolare dell’inchiesta, non posso andare contro il suo parere», facendo capire che, per ora, De Troy non è stato rimosso.
A chiarire un po’ le cose ci ha pensato Keuleneer, il quale nel corso di una conferenza stampa ha spiegato che, per la Procura, le motivazioni del blitz disposto da Wim De Troy furono «troppo generiche e oltrepassarono i diritti del giudice istruttore».
A sua volta, l’avvocato delle vittime Walter Van Steenbrugge si è detto «indignato per la mancanza di informazioni» da parte della Procura di Bruxelles.
E secondo il quotidiano Le Soir quanto avvenuto, di fatto, segna la fine dell’inchiesta, in quanto – anche se si deve aspettare un’ulteriore sentenza a settembre – il giudice De Troy non potrà più disporre degli elementi probatori raccolti durante le perquisizioni e, dunque, «l’indagine condotta contro i pedofili in seno alla chiesa belga è virtualmente terminata».
In realtà l’ipotesi che su tutta la questione possa calare il sipario è piuttosto remota. Se, infatti, alla notizia delle perquisizioni le reazioni del Vaticano furono durissime – «(La) Segreteria di Stato esprime vivo stupore per le modalità in cui sono avvenute alcune perquisizioni condotte ieri dalle Autorità giudiziarie belghe e il suo sdegno per il fatto che ci sia stata addirittura la violazione delle tombe dei cardinali Jozef-Ernest Van Roey e Léon-Joseph Suenens» – i rilievi erano sulla forma, non certo sulla sostanza.
Tant’è vero che lo stesso Benedetto XVI, il 27 giugno, in una lettera all’arcivescovo di Bruxelles volle ribadire l’auspicio che anche in Belgio «la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime» degli abusi sessuali compiuti da religiosi.
Nella stessa missiva il Papa pur definendo «sorprendenti e deplorevoli» le modalità «con cui sono state condotte le perquisizioni nella Cattedrale di Malines e nella sede dove era riunito l’Episcopato belga – in una sessione plenaria che, tra l’altro, avrebbe dovuto trattare anche aspetti legati all’abuso di minori da parte di membri del clero», esortava a «un riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare» con la giustizia, «nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati».
© Copyright Avvenire, 14 agosto 2010 consultabile online anche qui.
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4 commenti:
E chi provvederà a risrcire del 'danno d'immagine' sia la Chiesa belga che i cattolici? Anche in Belgio i giudici sono degli irresponsabili per legge??
A parte i danni di immagine qui ora si viene a creare un problema molto serio: tutti i dossier riservati raccolti in questi anni dalla Commissione e sequestrati dalle forze dell'ordine ora che fine fanno? Sono ancora "in copia singola" o sono stati duplicati nel frattempo?
E ci sono interrogativi ancora peggiori che sorgono, ma mi fermo qui - domani e' ferragosto.
Bisogna mettere in galera chi fa questi pasticci. Sicuramente la storia non finirà qui.
In una vera democrazia certi principi, come il segreto istruttorio, deve essere rispettato...
Ma in Belgio chi comanda? Lo Stato che dovrebbe essere al servizio del bene comune o la massoneria???
lo avete dimenticato???
A suo tempo lo dissi: "a chiedere scusa, si fa empre in tempo", chi loo disse???
Nessun giornale o Tg parla della faccenda.
Non era necessario scomodare maga maghella per capire chi ci stava dietro a tutta questa triste faccenda, in fondo la ferita è stata creta, magari si rimarginerà, ma la cicatrice resterà!!!
Complimenti!!! clap cla clap
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