venerdì 13 agosto 2010
Abbassare l'età di ammissione alla prima comunione. In Vaticano ci stanno pensando (La Rocca)
Vedi anche:
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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:
"Comunione ai bambini prima dei sette anni"
di Orazio La Rocca
Abbassare l'età di ammissione alla prima comunione. In Vaticano ci stanno pensando. La proposta è partita dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Obiettivo: anticipare i tempi rispetto all'attuale limite dei sette anni.
A buttare giù l'idea, nero su bianco, è stato il cardinale prefetto Antonio Canizares Llovera sull'Osservatore Romano, il quotidiano della Santa sede, in occasione del centenario del Catechismo di Pio X.
L'ultimo Papa santo è stato l'autore del testo su cui, nel secolo scorso, si sono preparate generazioni di bambini costretti ad imparare a memoria una lunga serie di quesiti, sotto forma di domande e risposte.
Del tipo: «Chi ci ha creato? Ci ha creato Dio». Frasi semplici contenute in una sorta di sintetico vocabolario cristiano dal titolo "Catechismo Essenziale della Chiesa Cattolica", promulgato l'8 agosto 1910 da san Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto), tanto caro non a caso, alle aree ecclesiali più tradizionaliste.
Fu lui stabilire per la prima volta una regola sul sacramento della comunione, accessibile ai bambini a partire dai sette anni di età.
Ed è proprio questo limite che ora il cardinale prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti intende abbassare. Una proposta destinata a dividere catechisti, liturgisti e, soprattutto, teologi, gran parte dei quali favorevoli, invece, ad alzare l'età della prima comunione per permettere ai ragazzi di avere una formazione cristiana più matura ed una più consapevole scelta sacramentale.
Il cardinale scrive chiaramente di non essere d'accordo con chi pensa di ripristinare i livelli di ammissione precedenti alla riforma di cento anni fa. Il centenario del Catechismo di Pio X, sostiene Canizares Llovera, «è un'occasione provvidenziale per ricordare ed insistere di prendere la prima comunione quando i bambini abbiano l'età dell'uso della ragione che oggi sembra addirittura essersi anticipata.
Non è dunque raccomandabile la prassi che si sta introducendo sempre più di elevare l'età della prima comunione». Al contrario, sottolinea il cardinale prefetto, «è ancora più necessario anticiparla.
Di fronte a quanto sta accadendo con i bambini e all'ambiente così avverso in cui crescono, non priviamoli del dono di Dio...».
Un modo, questo, per suonare la carica nella Chiesa - in primo luogo ai catechisti - per far fronte al processo di scristianizzazione della società partendo dall'educazione e dalla formazione alla fede dei più piccoli, considerati dagli attuali riformatori pontifici molto più maturi e preparati rispetto ai bambini del secolo passato.
© Copyright Repubblica, 13 agosto 2010 consultabile online anche qui.
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11 commenti:
già..così arrivano a quel giorno ancora meno consapevoli, finiscono il catechismo prima e si allontanano prima...
Caro passante, sì, allora portiamola a 18 anni, ma fammi il piacere!
caro don gianluigi mi puoi spiegare dove sbaglio senza rifilarmi sberle da oratorio dei vecchi tempi, per favore? Non era una provocazione la mia, non passo di qua per quello
il problema è che la maggior parte dei parroci non è in grado di trattenere i ragazzi dopo una certa età.
la frase di don gianluigi è una forma di resa.
il problema è che la maggior parte dei parroci non è in grado di trattenere i ragazzi dopo una certa età.
la frase di don gianluigi è una forma di resa.
I sacramenti non devono diventare dei paletti a cui legare i ragazzi per trattenerli, ma momenti di grazia, che permettano loro di crescere nella fede. Il problema riguarda certo noi parroci, ma anche i genitori, che spesso sono in difficoltà quanto noi nel trasmettere la testimonianza di fede. Quindi non deve essere per una esigenza pastorale che si anticipa o si rimanda il tempo di un sacramento, quanto per un motivo teologico e di prassi liturgica. Vero è che gli Ortodossi non fanno i tuoi ragionamenti, caro passante, tant'è vero che battesimo, cresima ed eucaristia vengono dati agli infanti di un mese. Se passi di qua con intenti pacifici, allora non fare affermazioni gratuite contro il giudizio di un prefetto della Segnatura apostolica.
Caro passante, per la prima comunione NON è indispensabile (così come per il Battesimo in parte) che il Bambino comprenda di teologia o di chissà cosa, fu questo il successo di san Pio X, rispettare la richiesta di Cristo: LASCIATE CHE I BIMBI VENGANO A ME, NON GLIELO IMPEDITE!
;-)
Inoltre lo vediamo per la Cresima, che più l'età si alza, e meno i giovani vi partecipano perchè raggiunta l'età dell'adolescenza, gli interessi mutano e si perde gran parte di quella innocenza la sola e vera necessaria per permettere ai Bambini di andare da Cristo...
L'articolo di Repubblica mette la sua solita vocina velenosa quando scrive:
L'ultimo Papa santo è stato l'autore del testo su cui, nel secolo scorso, si sono preparate generazioni di bambini costretti ad imparare a memoria una lunga serie di quesiti, sotto forma di domande e risposte.
Del tipo: «Chi ci ha creato? Ci ha creato Dio». Frasi semplici contenute in una sorta di sintetico vocabolario cristiano dal titolo "Catechismo Essenziale della Chiesa Cattolica", promulgato l'8 agosto 1910 da san Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto), tanto caro non a caso, alle aree ecclesiali più tradizionaliste.
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COSTRETTI??
ma per favore!!
sarebbe invece una costrizione IMPEDIRE ai Bambini di andare da Gesù Eucarestia.... san Pio X intuì meravigliosamente il problema e fu una benedizione ed una grazia la creazione di quel Catec hismo spicciolo ma essenziale...domande e risposte brevi ma precise, senza ambiguità e senza margini di errori...
tanto da lasciarsi memorizzare nella mente e nel cuore di molte generazioni...
Credo che l'età buona sia proprio fra i cinque e i sei anni...quando i bambini passano dall'asilo alla scuola elementare facendo proprio il primo salto di qualità nell'istruzione ed anche negli impegni che l'età stessa aiuta a mantenere, a maturare e a portare a termine...
E' come per il Battesimo, questi due Sacramenti in particolare sono UN DONO GRATUITO....e mentre per la Confessione, la Cresima, il Matrimonio e l'Ordinazione, seppur un dono anch'essi, è necessario che il fedele maturi anche altri aspetti che sono un impegno DI VITA, per il Battesimo e la Prima Comunione si può darli da piccoli in quanto DONI che sul momento può essere sufficiente sia l'impegno dei Padrini e delle Madrine con i genitori (per il Battesimo) quanto di spicciole nozioni catechetiche e il riconoscere la Presenza Reale di Gesù nell'Ostia Santa per la Comunione....da qui anzi il Bambino può invece essere aiutato ed incoraggiato A DIFENDERE I SACRAMENTI RICEVUTI quali DONI proprio perchè ANIME INNOCENTI, e spinti magari a rimanere il più possibili fedeli a questo Dono...
Più si ritarda l'età, meno si accoglie il Sacramento in stato di INNOCENZA...
credo sarebbe un'ottima cosa riformare il criterio seguito da san Pio X: Comunione fin dall'uso di ragione; e visto che l'età in cui si può iniziare a parlare di uso di ragione s'è abbassata rispetto a cento anni fa, è giusto abbassare pure l'età di ammissione alla Comunione. Oltretutto sarebbe un passo ecumenico molto importante visto che gli Orientali Comunicano anche i neonati.
Per quanto riguarda l'allontanamento degli adolescenti è certamente reale, ma forse per frenare tale allontanamento magari potrebbe essere utile altro: per esempio una liturgia meno infantile, canti e musiche più serie; gli adolescenti mica sono portati a continuare a frequentar la parrocchia dagli alleluia delle lampadine o dalle canzonette stupidine. gli adolescenti a queste cretinaggini preferiscono altre cose.
sa qual'è il problema caro don,e anche il motivo per cui ho grande stima di papa Benedetto? Che la mancanza di umiltà da parte di alcuni sacerdoti (dote di cui il Papa regnante è provvisto in abbondanza) nei confronti delle domande di noi "ignavi" ci allontana anche quando vorremmo avvicinarci. Cordialità
un oassante si lamenta e accusa un prete di non essere umile solo perchp hs replicato in modo adeguato alla sua affermazione, la quale non era una domanda di un "ignavio" ma appariva come affermazione un po provcatoria.
Caro passante, se vuoi fare domande falle, ma non lamentarti se di fronte ad una affermazione che non è domanda, ti è stato risposto a tono.
E certamente non rivela umiltà dire che un prete non è umile.
il prete in questione ti ha risposto adeguatamente. Se tu e altri volete usare i Sacramenti percercare di legare gli adolescenti avete sbagliato metodo, come ti è già stato detto i Sacramenti non sono pali a cuilegare le persone.
Un altro passante
ma cosa è diventato questo blog? Era un posto dove si poteva anche dialogare una volta. Conosco bene passante, non è un provocatore, ci è stato accanto in molte occasioni e non merita questa levata di scudi
Io stessa mi pongo molte domande ma se le risposte sono queste, mi guarderò bene dal farlo in futuro
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