venerdì 13 agosto 2010

La Chiesa e la riscoperta dei moderati (Valli)


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La Chiesa e la riscoperta dei moderati

Delusione. È questa l’unica parola che può sintetizzare ciò che pensa la Chiesa italiana (Cei e Vaticano) della classe politica nostrana. Tutta quanta. Il cardinale Bagnasco lo ha fatto capire chiaramente. Delusione per una politica che non sa e forse non vuole nemmeno più amministrare il bene comune ma si occupa solo di se stessa, del proprio particolare e dei propri interessi immediati. Delusione nei confronti di politici che tradiscono il loro mandato dimostrando di non possedere senso dello stato. Delusione per atteggiamenti che ogni giorno di più dimostrano come la politica sia ormai considerata un mezzo per amministrare i propri beni e il proprio tornaconto anziché la casa di tutti.
Una delusione che ormai sfocia nel disgusto.
Famiglia cristiana lo dice da tempo in modo esplicito. Le gerarchie ci hanno messo un po’ di più, ma a questo punto la diagnosi è condivisa: qui non si tratta più di formule, di primo, secondo o terzo polo. Il degrado è interiore, profondo, morale. Non a caso la parola che la Chiesa ha messo al centro delle prossime settimane sociali di Reggio Calabria (14-17 ottobre) è “responsabilità”. E accanto alla responsabilità l’altra parola è coscienza. Lavoro, famiglia, salute, fisco, giovani. Ovunque si volga lo sguardo si vede che il paese non è amministrato, che non c’è un progetto, che non ci si cura del domani.
«Elaborare un’agenda»: questo chiede la Chiesa, nelle sue diverse espressioni. Si tratta di «concentrare l’attenzione su un numero limitato di problemi cruciali, dalla soluzione o dalla mancata soluzione dei quali dipende la forma che prenderà il futuro del paese» (la citazione è tratta dal documento base delle Settimane sociali, intitolato Cattolici nell’Italia di oggi).
Edoardo Patriarca, che delle settimane sociali è l’organizzatore, alla Radio vaticana ha detto che l’Italia è ormai «un paese senza classe dirigente», di persone che sappiano offrire una visione e soprattutto proporre obiettivi condivisibili. Già, ma intanto quale strada scegliere? Di fronte alla possibile aggregazione Casini-Fini-Rutelli l’atteggiamento dei vescovi è duplice.
Mentre in alcuni non suscita entusiasmi, secondo altri potrebbe aprire una strada nuova. I primi ritengono che sia l’ennesimo esempio di politica impostata su base personalistica, cioè proprio quello che non si deve fare (la somma di tre storie così diverse non sembra garantire quella progettualità che è vista invece come il bene da recuperare. E vogliamo parlare della bioetica, che sta tanto a cuore al papa? Come mettere d’accordo le idee di Casini e Rutelli con quelle di Fini?). I secondi sperano nel superamento di un bipolarismo da sempre guardato con sospetto, come una forzatura, e puntano su una coalizione moderata.
Il quotidiano dei vescovi Avvenire, che ha ormai scaricato Silvio Berlusconi, dà atto a Fini di aver aperto una nuova prospettiva, ma nello stesso tempo lo mette in guardia dall’assumere posizioni laiciste. A parte il fatto che in Vaticano non sono state dimenticate (da quelle parti hanno la memoria lunga) certe dichiarazioni anticattoliche di Fini, in particolare quando disse che nemmeno la Chiesa seppe opporsi alle leggi razziali, la linea è: il cosiddetto terzo polo o sarà moderato o non sarà.
In questa situazione, i più accorti tra i vescovi sostengono che la Chiesa deve intanto intraprendere un lavoro di formazione. La cura di giovani in grado di prendersi a cuore le sorti degli uomini e della comunità. Non è questione di partito. Un lavoro lungo, ma probabilmente l’unico che può dare qualche frutto. Nel discorso di Cagliari (settembre 2008) Benedetto XVI parlò della necessità di formare una nuova generazione di politici cattolici, «laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile » e di «evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica». Questo è il mandato, che presuppone costanza, sacrificio, lungimiranza. E coerenza.

© Copyright Europa, 12 agosto 2010 consultabile online anche qui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

I politici italiani sono scarsamente concludenti; ma di questi tempi, quanto a confusione nella gestione dei problemi,anche la Chiesa non si difende male.

Anonimo ha detto...

La delusione e' forte, ed e' giusto che ci sia. Abituati a decenni di anticlericalismo a sinistra, non si sono accorti di come montava su l'anticlericalismo di destra, di cui Boffo e' stata la prima vittima eccellente e che ha servito da schema per gli attacchi prolungati di quest'anno, fino ad arrivare ai preti gay di Panorama.

Anonimo ha detto...

per una nota su politicizzazione della religione e notizie su Papa, segnalo un articolo su La Sicilia di oggi, a pagina 24 (giornaleonline.lasicilia.it) o, se funziona il link direttamente qui: http://giornaleonline.lasicilia.it/GiornaleOnLine/pdf_sfoglia.php?move=1.