venerdì 3 settembre 2010

Hawking cambia idea: Dio non esiste (Nicol Degli Innocenti)


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Hawking cambia idea: Dio non esiste

Nicol Degli Innocenti

Benedetto XVI avrebbe potuto sperare in un regalo di benvenuto migliore: a pochi giorni dalla prima visita ufficiale del Papa in Gran Bretagna, il piú celebre scienziato inglese pubblicherá un libro che sostiene che Dio «é superfluo». Stephen Hawking, che finora aveva sostenuto che l'idea di un Creatore supremo non è incompatibile con la scienza, ha cambiato idea. La presa di posizione di un autore cosí eminente è destinata a rinfocolare le polemiche tra "creazionisti" cristiani e scienziati atei.
Nel suo nuovo libro The Grand Design, scritto assieme al fisico americano, Leonard Mlodinow che verrà pubblicato la settimana prossima, Hawking sostiene che non è necessario invocare l'intervento di Dio per accendere l'interruttore e far partire l'universo. La creazione spontanea è la ragione per cui le cose esistono invece del nulla, per cui esiste l'universo, per cui esistiamo noi. Dato che esiste la legge di gravitá, l'universo puó crearsi da solo dal nulla».
Hawking è uno dei massimi esperti al mondo di buchi neri e gravitá. Nel suo libro piú celebre, Una breve storia del tempo, pubblicato nel 1988, sembrava credere che la fede religiosa e la fiducia nella scienza fossero compatibili e potessero anzi rafforzarsi a vicenda. «Se riuscissimo a scoprire una teoria completa sarebbe il massimo trionfo della ragione umana, perché riusciremmo a capire la mente di Dio», aveva scritto.
Ora invece Hawking abbandona definitivamente la convinzione di Sir Isaac Newton che l'universo non possa essere nato dal caos, e deve quindi essere stato creato da Dio. Come Charles Darwin aveva dimostrato che la teoria dell'evoluzione della specie rende inutile il ruolo di un creatore nel campo della biologia, cosí le nuove teorie scientifiche rendono inutile un creatore dell'Universo.
Il "Big Bang", la grande esplosione che ha creato il mondo, non è stato un evento straordinario che puó essere spiegato solo con l'intervento divino, ma una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica. La possibilità che il nostro universo non sia l'unico ma solo uno di una serie di universi «rende meno straordinarie le condizioni del nostro pianeta» e elimina la certezza che «la Terra sia stata creata apposta a beneficio degli esseri umani».
La Fisica è ormai prossima a scoprire una "teoria del tutto", secondo Hawking, un quadro completo che possa finalmente spiegare il funzionamento della Natura. «La M-theory è la teoria unificata che Einstein sperava di trovare, – afferma lo scienziato. – Il fatto che gli esseri umani, che sono collezioni di particelle fondamentali, sono arrivati cosí vicini a comprendere le leggi che governano noi e il nostro universo è un grande trionfo». L'ambizione di Hawking da anni è coniugare la "vecchia" teoria della relatività con la meccanica quantistica, denominatore comune di tutta la fisica moderna.
La M-teoria, avanzata dal fisico teorico Edward Witten, è peró ancora in fase di formulazione definitiva. Witten non ha mai spiegato il significato della "M", lasciando aperte varie possibilità: teoria madre, matrice, magica o mistero. Gli scettici sottolineano invece l'incertezza della teoria affermando che la "M" sta per "maybe" (forse).

© Copyright Il Sole 24 Ore, 3 settembre 2010 consultabile online anche qui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante l'articolo di Zecchi sul Giornale che risponde a Hawking.. da leggere

Ben ha detto...

Interessante notare che Stephen Hawking è Membro dell'Accademia Pontificia dal 1986. Ancora più interessante notare che Wikipedia non menziona il fatto...
Comunque, secondo me, la sua teoria sulla creazione dell'universo fa acqua da tutte le parti. E' sconclusionata. Il fatto è che la teoria del Big Bang ha creato problemi quasi insolubili a chi vuole spiegare l'origine dell'universo senza tenere conto di un Creatore.
Preferisco San Tommaso, i suoi argomenti erano più seri.

Fabiola ha detto...

A volte penso che niente provi la presenza di Dio,in noi e tra noi, più dell'accanimento con cui questi signori se ne occupano, con la scusa della scienza.