domenica 5 settembre 2010

Partecipazione della S. Sede alla vicenda Sakineh: eventuali interventi non in forma pubblica ma per vie diplomatiche


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Partecipazione della S. Sede alla vicenda Sakineh: eventuali interventi non in forma pubblica ma per vie diplomatiche: così p. Lombardi interpellato dai giornalisti

La Santa Sede segue la vicenda di Sakineh con attenzione e partecipazione. E’ quanto ha dichiarato il direttore della Sala Stampa vaticana, interpellato dai giornalisti dopo che si è parlato di un appello rivolto dal figlio della donna iraniana alla comunità internazionale e al Vaticano. Padre Lombardi ha sottolineato che “è nota la posizione della Chiesa contraria alla pena di morte”, e che “la lapidazione è una sua forma particolarmente brutale”. Padre Lombardi ha ricordato che quando alla Santa Sede è richiesto in modo appropriato di intervenire su questioni umanitarie presso autorità di altri Paesi, “come è avvenuto molte volte in passato, usa farlo non in forma pubblica, ma attraverso i propri canali diplomatici”.
Per quanto riguarda gli ultimi sviluppi della vicenda di Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata in Iran alla lapidazione per adulterio e complicità nell’assassinio del marito, bisogna riferire che secondo il suo avvocato l’esecuzione rischia di essere questione di ore. La Corte Suprema iraniana non ha ancora formalmente accolto il ricorso contro la condanna. (A cura di Fausta Speranza)

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Spero davvero che a Sakineh sia risparmiata la vita e preghiamo tutti per una rapida soluzione della vicenda.
Mi auguro che i soloni del politicamente corretto si rendano conto che la soluzione migliore e' quella diplomatica. Un intervento diretto potrebbe, lo sappiamo, esasperare gli animi.
Curioso che oggi gli stessi che criticarono il Papa dopo Ratisbona, ora, chiedano un suo intervento. La liberta' di parola in Occidente e' morta il 12 settembre 2006
.
R.

11 commenti:

gemma ha detto...

ti illumino a margine su un piccolo dissenso di opinione fra dame vip radical chic: Catherine Deneuve a Venezia avrebbe criticato l'intervento della premiere dame Carla Bruni a difesa di Sakineh definendolo incauto. Come vedi, ormai il germe della "cautela" nell'esprimersi pubblicamente sta diventato diffuso in occidente. Peccato che tale cautela vada sempre e solo in una direzione, secondo la legge del più forte (o i pannoloni del più debole, dipende dai punti di vista)

Raffaella ha detto...

Finisce quindi a borsettate?
Oh!
Cautela per cautela nessuno parlera' piu'!
Temo pero' che tutta questa prudenza esasperera' ancora di piu' la popolazione, quella che vive davvero nelle citta' e non nei salotti.
R-

medievale ha detto...

tanto già lo sappiamo, se il Papa non si pronuncerà pubblicamente il suo sarà considerato "silenzio assordante". Allo stesso modo, con un intervento diretto, gli verrebbe addossata la responsabilità di peggiorare la situazione.
Mi sembra che non sia cambiato molto rispetto a quando si è denigrato Pio XII per aver parlato troppo poco contro il nazismo e poi si è salutata con grande gioia la mancata elezione a Pontefice del cardinale Siri perché avrebbe condannato troppo il comunismo sovietico.

gemma ha detto...

bella questa! :) A borsettate di Vuitton...ma no, quelle sono dinamiche da borgatare! (con le Vuitoon tarocche, magari). Tra una passerella e un party o un vernissage finiranno sicuramente per chiarirsi. Io almeno non ci perdo il sonno

Anonimo ha detto...

i radicali che hanno tenuto in questi giorni una conferenza sullo stato dei diritti umani nel mondo, come hanno affrontato il dramma di Sakineh? A me non è parso che fosse nemmeno all'ordine del giorno, ma forse mi sbaglio...

gemma ha detto...

i radicali hanno partecipato a qualche protesta, minuti simbolici di silenzio ma niente di eclatante come fanno quando c'è di mezzo la Chiesa. O almeno le proteste sono state poco pubblicizzate

laura ha detto...

noi parliamo e intanto quelli la ammazzano a colpi di8 pietra, come 2000 anni fa e ci son altre 150 donne condannate a subire la stessa sorte nei prossimi giorni. Ho poche speranze. con certa gente non si dialoga. Ricordate il padre musulmano che uccise la figlia che era fidanzata con un giovane cristiano, qui in Italia?

gemma ha detto...

sbaglio o l'Iran siede nella commissione Onu per i diritti delle donne??

un passante ha detto...

già, l'ho letto anch'io. Di questo pare scandalizzarsene solo la Nirestein... http://www.fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=11&Id=2423
Mi chiedo dove siano i soloni delle Nazioni Unite che lanciano richiami su tutto all'Italia cattiva
L'Onu è un pulpito ideologizzato che ormai ha perso credibilità

nella ha detto...

allora è vero, l'Iran nella commissione Onu per i diritti delle donne! Povere noi! E se lapidano Sakineh magari restano ugualmente al loro posto, ad occuparsi dei diritti delle donne...Non ci vedo molta differenza tra l'Onu che fa discettare di diritti all'Iran e Berlusconi che delega il controllo degli immigrati a Gheddafi. Perchè della seconda soluzione ci sconvolgiamo, bella stampa e delegati Onu in testa, e della prima no?

Anonimo ha detto...

Al tg1 hanno detto che il figlio di sakineh ha chiesto aiuto al papa!! Ma come!?non lo sa che noi miscredenti siamo dhimmi! che la nostra parola vale la metà di quella di un maomettano...non avrebbe fatto meglio costui ad invocare la pietà di qualche mullah!!!
Questi islamici non cambieranno mai!