lunedì 15 novembre 2010

Il Papa: A nessuno devono mancare il pane, il lavoro e gli altri beni universali (Galeazzi)

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Il Papa: è necessario un rilancio strategico dell'agricoltura (Sir)

Appello del Papa: si cambino gli stili di vita (Vecchi)

Il Papa ed il rilancio strategico dell'agricoltura (Repubblica)

In Curia la chiamano la «battaglia di Torino» e i suoi contraccolpi stanno rivoluzionando la geopolitica vaticana (Galeazzi)

L'Angelus di ieri nel commento di Salvatore Izzo

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Il Papa invita a una profonda revisione dell'attuale modello di sviluppo globale

Il Papa: rilanciare l'agricoltura per rispondere alla crisi globale. Occorre educare ad “un consumo più saggio e responsabile” (Zenit)

Angelus: video Repubblica TV

Il richiamo di Benedetto XVI: rilanciare l'agricoltura, risorsa indispensabile per il futuro (Sole 24 Ore)

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Il Papa non è come lo descrivono i giornali: il vice comandante GSP racconta (Angela Ambrogetti)

Il cardinale Péter Erdő al termine dell'Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura: Internet diffonde molto del messaggio cristiano ma non può trasmettere tutta la ricchezza della fede

Il Papa: la crisi impone scelte etiche e un’equilibrio che rispetti la terra (AsiaNews)

Il Papa: la comunità internazionale aiuti le popolazioni di Haiti

Il Papa: la crisi economica va affrontata in tutta la sua serietà. Ambiente, Benedetto XVI: si incentivano ancora stili di vita improntati ad un consumo insostenibile (Izzo)

Il Papa all'Angelus: la crisi economica si è aggiunta ad altri gravi squilibri. Decisivo il rilancio strategico dell'agricoltura (Radio Vaticana)

Il Papa: La crisi può spingere le economie più forti e dinamiche ad alleanze che finiscono per penalizzare i Paesi più poveri (Apcom e Il Giornale)

Il Papa: Occorre puntare, in modo veramente concertato, su un nuovo equilibro tra agricoltura, industria e servizi, perché lo sviluppo sia sostenibile (Ansa)

Il Papa: "Dopo il G20 urge serietà globale. E' necessario "rilanciare l'agricoltura" (Repubblica)

Giornata del Ringraziamento, il Papa: Nel quadro della attuale crisi economica, appare decisivo un rilancio strategico dell’agricoltura. I giovani stanno tornando alla terra (Izzo)

Il Papa: La crisi economica è grave e va affrontata nella sua serietà, anche rilanciando il settore dell'agricoltura

Il Papa: "E’ fondamentale per questo coltivare e diffondere una chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide più complesse del tempo presente; educarsi tutti ad un consumo più saggio e responsabile; promuovere la responsabilità personale insieme con la dimensione sociale delle attività rurali, fondate su valori perenni, quali l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica nel lavoro" (Angelus)

Chi dopo cardinal George? I vescovi americani puntano su Kicanas (anche se non piace ai legionari). Il Commento di Paolo Rodari

Soprusi ambrosiani (Messainlatino)

Il Tg2 intervista Peter Seewald: "Con il Papa parliamo in dialetto bavarese"

Segnalazione del libro "L'opposizione al Motu Proprio Summorum Pontificum" di Alberto Carosa
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IL RICHIAMO DI BENEDETTO XVI

L’imperativo «No allo sfruttamento
A nessuno devono mancare il pane, il lavoro e gli altri beni universali»


GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

«No ad alleanze soltanto tra Paesi ricchi,è urgente cambiare stili di vita».
Il Pontefice chiede una «revisione del modello di sviluppo globale» ed esorta a «prendere sul serio la crisi mondiale».
Il G20 di Seul si è appena concluso con risultati non esaltanti e dissensi su cambi e svalutazioni, Benedetto XVI all’Angelus lancia un accorato allarme sulla economia globalizzata mentre il presidente Cei Bagnasco chiede aiuti per le famiglie: «Basta parole,è ora dei fatti». Una «revisione profonda del modello di sviluppo globale» è improcrastinabile e servono lavoro e politiche contro la disoccupazione.
Spiega il cardinale Velasio De Paolis, ministro vaticano dell’Economia: «Il Papa richiama un principio della dottrina sociale della Chiesa ribadito dal Concilio. L’uomo è origine e fine della società, l’economia è un’applicazione pratica da orientare al beneficio dell’intera umanità. Il consumo per il consumo è la morte dell’uomo, mentre un vero sviluppo lo valorizza».
Quindi, «un’economia che dimentica la dimensione morale produce schiavitù e se l’egoismo impedisce la cooperazione la comunità internazionale è minata alla base, precisa De Paolis: «I paesi poveri hanno uguale dignità e l’Occidente,invece di aiutarli a crescere, li domina con i brevetti».
No a «alleanze vantaggiose» per le «economie più dinamiche» ma «gravose per gli Stati più poveri», invoca il Papa. Rilancio «strategico» dell’agricoltura, basta stili di vita «insostenibili», «dannosi per l’ambiente e per i poveri». Va presa «sul serio» la crisi, «sintomo acuto» che si è aggiunto ad altri «più gravi e ben conosciuti», come «il perdurare dello squilibrio tra ricchezza e povertà, lo scandalo della fame, l’emergenza ecologica e, ormai anch’esso generale, il problema della disoccupazione». Dietro il «richiamo» del Pontefice, evidenziano in Curia, c’è il filone diplomatico vaticano (Giordano, Migliore, Martino) che da anni all’interno delle istituzioni internazionali denuncia quel verticismo dell’Occidente che contrasta con la dottrina sociale della Chiesa a svantaggio del Terzo Mondo. Forte il «richiamo» di Joseph Ratzinger a «rivalutare l’agricoltura non in senso nostalgico ma come risorsa indispensabile per il futuro»: nel quadro post-crisi «appare decisivo un rilancio strategico dell’agricoltura». Il processo di industrializzazione talvolta ha messo in ombra il settore agricolo, che, «pur traendo a sua volta beneficio dalle conoscenze e dalle tecniche moderne, ha comunque perso di importanza, con notevoli conseguenze anche sul piano culturale». Nelle attività rurali «c’è una dimensione ecologica» e c’è una «dimensione sociale» che attrae di nuovo «tanti giovani e diversi laureati» e risponde non solo a bisogni personali e familiari, ma anche «ad una sensibilità concreta per il bene comune».
Echi del dibattito che ha animato il summit dei leader mondiali a Seul sono nelle parole papali sulla «tentazione» delle economie in espansione a «ricorrere ad alleanze vantaggiose ma che possono risultare gravose per gli altri Stati più poveri, prolungando situazioni di povertà estrema di masse di uomini e donne e prosciugando le risorse naturali della Terra». Serve piuttosto un «nuovo equilibrio» «perché lo sviluppo sia sostenibile, a nessuno manchino il pane e il lavoro, e l’aria, l’acqua e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali». I problemi, concorda la Cei, sono principalmente legati «allo sfruttamento dei terreni, alle eco-mafie, al lavoro svolto dagli immigrati in condizioni disumane». Intanto «giovani laureati tornano alla terra» e superano meglio la crisi «quelle imprese che hanno attenzione al territorio, alle persone, ad una economia reale e non fatta di speculazioni». Il mondo rurale ha «immensi valori, ma non riceve un’adeguata considerazione».

© Copyright La Stampa, 15 novembre 2010 consultabile online anche qui.

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