venerdì 26 febbraio 2010

Germania, vescovi: Collaborazione con autorità su pedofilia. A marzo colloquio presidente vescovi col Papa (Bandini)


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Germania, vescovi: Collaborazione con autorità su pedofilia

A marzo colloquio presidente vescovi col Papa

Roma, 26 feb (Velino)

La Conferenza episcopale tedesca (Dbk) sceglie la strada della trasparenza e della piena collaborazione con le autorità in merito allo scandalo di abusi su minori commessi dal clero.
Al termine dell’assemblea dei vescovi (a Friburgo), monsignor Robert Zollitsch ha sottolineato: “Siamo a favore di un rapido inserimento delle autorità (...) e vogliamo fare piena luce” su questa vicenda.
I vescovi tedeschi, inoltre “denunceranno alle procure i casi di abusi di cui dovessero venire a conoscenza”. Il riferimento è agli episodi di abuso all’interno delle scuole tedesche gestite da alcuni ordini religiosi, risalenti agli anni ’70-’80, emerse circa un mese fa, dopo alcune rivelazioni avvenute al Canisius College di Berlino, retto dai gesuiti.
Al momento si contano circa 130 denunce. La Dbk ha anche annunciato provvedimenti interne come l’apertura di un numero verde, ma anche la nomina di una sorta di commissario per le questioni riguardanti gli abusi, nella persona di monsignor Stephan Ackermann, 46 anni, vescovo di Treviri, uno dei più decisi nel chiedere chiarezza. I vescovi hanno anche deciso di aggiornare le linee guida interne sui casi di abuso (le ultime risalgono al 2002) per poter intervenire in modo migliore e più tempestivo.
Come di consueto al termine della plenaria dei vescovi, monsignor Zollitsch sarà a Roma in marzo, per riferire al Papa dei contenuti dell’incontro.
Con Benedetto XVI, il presidente dei vescovi tedeschi affronterà dunque anche lo scandalo degli abusi, come ha confermato egli stesso.
Sul tema, il Pontefice sta portando avanti una linea piuttosto dura e gestisce in prima persona i fascicoli.
È successo per gli Stati Uniti e l’Australia negli anni scorsi, e più recentemente per l’Irlanda, dove il fenomeno - emerso in seguito a due Rapporti governativi - aveva assunto dimensioni endemiche.
È molto probabile che anche in questo caso Benedetto XVI prenda in mano la questione, tanto più che riguarda la sua terra d’origine. Tra i provvedimenti maggiormente sottolineati, quello di una approfondita educazione all’interno dei seminari, ma anche un consapevole discernimento dei candidati al sacerdozio e alla vita consacrata.
Chiusa l’assemblea dei vescovi tedeschi e chiusa - in 24 ore - la polemica con il governo.
Nei giorni scorsi, il ministro della Giustizia di Berlino, la liberale Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, aveva fatto intendere con alcune dichiarazioni che la Chiesa cattolica non avesse fatto abbastanza per contrastare il fenomeno e fare chiarezza. Il presidente della Dbk, monsignor Robert Zollitsch, ha respinto le accuse e ha protestato direttamente con la cancelliera, Angela Merkel: “Illazioni”. A breve giro di posta è arrivata una lettera del titolare della Giustizia, in cui si richiedeva un incontro per chiarire la situazione.
Il portavoce del governo, Ulrich Wilhelm, ha quindi spiegato che la cancelliera non dubita della “buona volontà” della Chiesa. Martedì scorso l’arcivescovo Zollitsch ha chiesto pubblicamente perdono alle vittime degli abusi, definiti “crimine ripugnante”.

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