martedì 29 giugno 2010

Il Papa: maggior pericolo Chiesa è il male che la inquina (Ansa)


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Il Papa: la Chiesa subisce il danno maggiore da "ciò che inquina la fede e la vita cristiana" (Radio Vaticana)

Il Papa: la comunione con Pietro garanzia di libertà per i vescovi e per tutti i fedeli (AsiaNews)

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Il Papa: "I due Santi Patroni di Roma, pur avendo ricevuto da Dio carismi diversi e missioni diverse da compiere, sono entrambi fondamenta della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica" (Angelus)

L’avvocato della Santa Sede dopo la decisione della Corte Suprema Usa: nessuna decisione nel merito del caso, siamo nel giusto (Radio Vaticana)

L'unione con Roma assicura alle Chiese particolari e alle Conferenze Episcopali la libertà rispetto a poteri locali, nazionali o sovranazionali (Asca)

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Benedetto XVI istituisce un «dicastero» per l’Occidente (Muolo)

Il Papa: "Se pensiamo ai due millenni di storia della Chiesa, possiamo osservare che – come aveva preannunciato il Signore Gesù – non sono mai mancate per i cristiani le prove, che in alcuni periodi e luoghi hanno assunto il carattere di vere e proprie persecuzioni. Queste, però, malgrado le sofferenze che provocano, non costituiscono il pericolo più grave per la Chiesa. Il danno maggiore, infatti, essa lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità, intaccando l’integrità del Corpo mistico, indebolendo la sua capacità di profezia e di testimonianza, appannando la bellezza del suo volto" (Monumentale omelia del Santo Padre)

Accanto al Papa (non al nostro club) di Giorgio Bernardelli

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Il Papa: "La Chiesa è nel mondo un’immensa forza rinnovatrice, non certo per le sue forze, ma per la forza del Vangelo, in cui soffia lo Spirito Santo di Dio, il Dio creatore e redentore del mondo. Le sfide dell’epoca attuale sono certamente al di sopra delle capacità umane: lo sono le sfide storiche e sociali, e a maggior ragione quelle spirituali" (Omelia Vespri)

Intervista con Eric de Beukelaer, portavoce dei vescovi del Belgio:

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Secondo l'Independent la grande azione di pulizia di Papa Ratzinger rischia di essere offuscata dall'ombra del suo predecessore. Ma nemmeno per sogno!

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COMUNICATO DELLA SALA STAMPA: INCONTRO DEL SANTO PADRE CON IL CARDINALE CHRISTOPH SCHÖNBORN

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NOTA DELLA SALA STAMPA IN MERITO ALLA CONGREGAZIONE PER L’EVANGELIZZAZIONE DEI POPOLI ("PROPAGANDA FIDE")

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Il Messaggio del Papa al Primate del Belgio nel commento di Ansaldo. Stasera l'annuncio della creazione di un nuovo dicastero per riproporre il Vangelo in Occidente

Il Papa ha ricevuto stamane in udienza il cardinale Christoph Schoenborn

Tre considerazioni sul caso belga (Tornielli). Da leggere e meditare per bene!

Papa: maggior pericolo Chiesa è il male che la inquina

Così Benedetto XVI durante l'omelia della messa celebrata nella basilica vaticana nella solennita' dei santi Pietro e Paolo

CITTA' DEL VATICANO

Il ''pericolo piu' grave'' per la Chiesa oggi non viene dalle ''persecuzioni'' esterne ma dal male che la ''inquina'' dall'interno. Lo ha affermato Benedetto XVI, non citando direttamente lo scandalo della pedofilia, durante l'omelia della messa celebrata nella basilica vaticana nella solennita' dei santi Pietro e Paolo.
"Se pensiamo ai due millenni di storia della Chiesa, possiamo osservare che - ha detto il Papa nell'omelia - non sono mai mancate per i cristiani le prove, che in alcuni periodi e luoghi hanno assunto il carattere di vere e proprie persecuzioni". "Queste, però - ha proseguito -, malgrado le sofferenze che provocano, non costituiscono il pericolo più grave per la Chiesa. Il danno maggiore, infatti, essa lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità, intaccando l'integrità del Corpo mistico, indebolendo la sua capacità di profezia e di testimonianza, appannando la bellezza del suo volto". Citando l'apostolo Paolo, Benedetto XVI ha fatto cenno "ad alcuni problemi di divisioni, di incoerenze, di infedeltà al Vangelo che minacciano seriamente la Chiesa", e anche agli "atteggiamenti negativi che appartengono al mondo e che possono contagiare la comunità cristiana: egoismo, vanità, orgoglio, attaccamento al denaro, eccetera". Sempre facendo riferimento ai testi paolini, il Papa ha comunque aggiunto che "vi è una garanzia di libertà assicurata da Dio alla Chiesa, libertà sia dai lacci materiali che cercano di impedirne o coartarne la missione, sia dai mali spirituali e morali, che possono intaccarne l'autenticità e la credibilità".
"Il ministero petrino é garanzia di libertà" per la Chiesa, sia nei confronti dei "poteri locali, nazionali o sovranazionali,,' sia "nel senso della piena adesione alla verità, all'autentica tradizione, così che il Popolo di Dio sia preservato da errori concernenti la fede e la morale". Lo ha affermato Benedetto XVI, nell'omelia della messa nella solennità dei santi Pietro e Paolo, facendo riferimento all'imposizione del "pallio" che oggi riguarda 38 nuovi arcivescovi metropoliti, tra cui quattro italiani. "La comunione con Pietro e i suoi successori - ha spiegato il Pontefice - è garanzia di libertà per i Pastori della Chiesa e per le stesse Comunità loro affidate". Lo è, secondo il Papa, "sul piano storico", perché "l'unione con la Sede Apostolica assicura alle Chiese particolari e alle Conferenze Episcopali la libertà rispetto a poteri locali, nazionali o sovranazionali". E lo è, "più essenzialmente", nel senso "della piena adesione alla verità, all'autentica tradizione, così che il Popolo di Dio sia preservato da errori concernenti la fede e la morale".
Secondo il Pontefice, "il fatto che, ogni anno, i nuovi Metropoliti vengano a Roma a ricevere il Pallio dalle mani del Papa va compreso nel suo significato proprio, come gesto di comunione, e il tema della libertà della Chiesa ce ne offre una chiave di lettura particolarmente importante". "Questo - ha proseguito - appare evidente nel caso di Chiese segnate da persecuzioni, oppure sottoposte a ingerenze politiche o ad altre dure prove. Ma ciò non è meno rilevante nel caso di Comunità che patiscono l'influenza di dottrine fuorvianti, o di tendenze ideologiche e pratiche contrarie al Vangelo". Il Pallio dunque diventa, in questo senso, "un pegno di libertà, analogamente al 'giogo' di Gesù, che Egli invita a prendere, ciascuno sulle proprie spalle". Secondo Ratzinger, "come il comandamento di Cristo - pur esigente - è 'dolce e leggero' e, invece di pesare su chi lo porta, lo solleva, così il vincolo con la Sede Apostolica - pur impegnativo - sostiene il Pastore e la porzione di Chiesa affidata alle sue cure, rendendoli più liberi e più forti".

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1 commento:

sam ha detto...

Ogni giorno il Santo Padre ci indica sempre la via giusta "senza deviare nè a destra, nè a sinistra" (Gs 1,8).
Ad esempio in questo periodo alcuni giornali cercano di contrapporre due linee nella Chiesa: quella di chi pensa che vi sia un attacco organizzato contro la Chiesa e quella di chi vuole la pulizia e la penitenza.
Ma in verità non ha alcun senso questo aut aut, bensì le due cose convivono et et.
Il Papa oggi fa definitivamente piazza pulita anche di quest'imbroglio e ci mostra che esiste un attacco esterno alla Chiesa e uno interno. L'ingiustizia, il male, attacca da dentro e da fuori. Ma il Papa, come Cristo, come il Vangelo, ci indica che gli attacchi esterni non devono preoccuparci o farci paura (niente ci separerà dall'amore di Cristo), mentre dobbiamo guardarci soprattutto dal male al nostro interno perchè è quello che porta alla rovina. Il nostro Papa ragiona con la logica del cielo e a lui interessa la salvezza eterna. Ciò nonostante i suoi piedi sono ben piantati per terra. Nessuno più di Joseph Ratzinger ha saputo indicare, svelare e condannare con chiarezza i mali e le imposture di questo mondo. Il Papa non grida al complotto - come scrivono - ma neanche lo nega, semplicemente non gli interessa. Non ha negato che vi siano persecuzioni, ingerenze e ingiustizie esterne che fanno soffrire la Chiesa, anzi ne ha parlato in vari modi e anche oggi, molto chiaramente. Il Papa indica il male e combatte il male, ma non perde tempo a combattere, inutilmente, i nemici esterni, che non sono sotto la sua giurisdizione e che comunque ci saranno sempre, quando c'è l'emergenza di un allontanamento da Dio che mette a rischio non le nostre sicurezze terrene, ma le nostre anime.
In altre parole il Papa se ne fa un baffo dell'ingiustizia del mondo, mentre appare molto preoccupato della giustizia di Dio.
Perciò il nostro Santissimo Padre spende tutte le sue energie per ciò che gli compete e che può fare, ovvero riconciliare la Chiesa con Dio, attraverso la conversione, la confessione dei peccati e la penitenza. E in questo senso, come Gesù, Benedetto XVI sa trasformare in bene per la Chiesa e per la salvezza delle anime anche il male operato dai nemici, perchè tutto concorre al bene di coloro che amano Dio.
E così satana resta fregato.