lunedì 6 settembre 2010

Il Papa sul Messaggio per la GMG: oggi si esalta l’incertezza, la mobilità, la volubilità…


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Il Papa: «I giovani vittime di chi esalta incertezza e volubilità»

CITTà DEL VATICANO

Ai giovani, vittime di chi «esalta l'incertezza, la mobilità, la volubilità», papa Benedetto XVI raccomanda all'Angelus di «restare saldi» nella fede, anche in tempi difficili. Poco prima, a Carpineto Romano, aveva rilanciato l'attualità della «questione sociale», da affrontare attraverso il «dialogo e la mediazione».
In una domenica dal clima estivo ma segnata da perduranti preoccupazioni per il lavoro e il futuro delle ultime generazioni, il Papa chiarisce la posizione della Chiesa, sottolineandone la capacità di affrontare le sfide di ogni periodo storico grazie proprio alla solidità della sua tradizione. E torna a chiamare i cristiani a essere forza di cambiamento, lievito di civiltà, perché la fede – ha sottolineato a una platea anche con da diversi politici cattolici (Gianni Letta, il sottosegretario Giro, Pierferdinando Casini e Rocco Buttiglione) – non sia soggetta a «entusiasmi e opportunismi», ma sia una «decisione ponderata» e coerente.
Tornando sul messaggio per la Giornata mondiale della gioventù di Madrid diffuso due giorni fa e che, secondo il quotidiano dei vescovi Avvenire, sarebbe stato equivocato da alcuni media, papa Ratzinger sottolinea che il tema scelto (una frase dell'apostolo Paolo, «Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede») «è decisamente una proposta controcorrente». Tutt'altro, insomma, lascia intendere, di un invito alla precarietà come alcuni avevano interpretato. «Chi, infatti, oggi propone ai giovani di essere "radicati" e "saldi"»? Piuttosto – ha affermato – si esalta l'incertezza, la mobilità, la volubilità tutti aspetti che riflettono una cultura indecisa riguardo ai valori di fondo, ai principi in base ai quali orientare e regolare la propria vita».
Al contrario, ciò che la Chiesa e la fede possono offrire sono «radici profonde che, in caso di tempeste di vento», tengano l'albero «ben piantato al suolo». E «valide fondamenta, perché la casa sia solida e sicura».
«Ed ecco il cuore del Messaggio», spiega il Papa: «La piena maturità della persona, la sua stabilità interiore, hanno il fondamento nella relazione con Dio, relazione che passa attraverso l'incontro con Gesù Cristo».
Nessuna contrapposizione, quindi, tra stabilità del lavoro e fede. E neanche tra modernità e tradizione, come ha insistito nell'omelia della messa celebrata a Carpineto Romano in ricordo di Leone XIII, autore dell'enciclica Rerum Novarum, base della dottrina sociale della Chiesa. Alla preghiera dei fedeli, preparata dalla diocesi di Anagni-Alatri ma rivista dalla segreteria di Stato, si prega per un'Italia «che sembra incapace di formare alla vita, specialmente le giovani generazioni», per risolvere le «stridenti ingiustizie sociali ed economiche» e «per la difficile situazione occupazionale». Poco prima, nell'omelia, il Papa aveva sottolineato la forza della «fraternità cristiana» nell'abbattere le barriere dei rapporti sociali, alcune ancora di ostacolo, ed esaltato la forza del dialogo, della mediazione e della partecipazione nell'affrontare questi problemi.

© Copyright Gazzetta del sud, 6 settembre 2010

Messaggio equivocato da alcuni media? Enno'! Il Messaggio e' stato stravolto pur essendo chiarissimo o, volendo concedere il beneficio del dubbio, e' stato commentato senza nemmeno essere letto.
In ogni caso una figuraccia dei media che ha molti precedenti ma che mai e' stata evidenziata cosi' soavemente e duramente da un Papa.
La faccenda deve bruciare molto vista la censura a cui e' stato sottoposto l'Angelus
.
R.

3 commenti:

mariateresa ha detto...

già la faccenda brucia. E qui non è necessario scriverci sopra un libro perchè le responsabilità, come in tanti altri casi, sono evidenti e sono della stampa, in modo specifico ed evidente.
Ma vi ricordate, appena è stato eletto, dopo il referendum sulla procreazione, quando le redazioni italiane hanno deciso di fargliela pagare, che ogni angelus, ogni udienza, ogni incontro con i vescovi dell'orbe terracqueo ,era accolto facendo le bucce alle sue parole e riferendole alla politica italiana, distorcendole?
E' sempre stato così.Quello che è cambiato e che molti si sono accorti che si è andati oltre la decenza e cominciano a scriverlo.
Drrrrin

Raffaella ha detto...

Buongiorno carissima.
Hai assolutamente ragione: c'e' stato un momento in cui il Papa poteva parlare anche agli abitanti dell'isola che non c'e', ma comunque le sue parole dovevano per forza valere per l'Italia.
Non che le cose siano cambiate di molto ma diciamo che gli attacchi si sono fatti piu' feroci.
R.

gemma ha detto...

ed effettivamente le parole del Papa sono rivolte ai giovani di tutto il mondo, anche a quelli che, oltre al posto, di fisso non hanno nemmeno il pasto
Ma noi crediamo di essere l'ombelico del mondo