lunedì 21 dicembre 2009

Il Papa: Senza riconciliazione non c'è buona politica né pace (Apcom)


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Papa: Senza riconciliazione non c'è buona politica né pace

Ma penitenza e riconciliazione scompaiono da abitudini cristiani

Città del Vaticano, 21 dic. (Apcom)

"Ogni società ha bisogno di riconciliazioni, perché possa esserci la pace. Riconciliazioni sono necessarie per una buona politica, ma non possono essere realizzate unicamente da essa. Sono processi pre-politici e devono scaturire da altre fonti": lo ha detto Benedetto XVI negli auguri di Natale alla Curia romana, denunciando, però, che il sacramento della penitenza e della riconciliazione scompare "dalle abitudini esistenziali dei cristiani".
"Il fatto che dal 1945 nell'Europa occidentale e centrale non ci siano più state guerre si fonda sicuramente in misura determinante su strutture politiche ed economiche intelligenti ed eticamente orientate, ma queste potevano svilupparsi solo perché esistevano processi interiori di riconciliazione, che hanno reso possibile una nuova convivenza", è l'esempio citato dal Papa tedesco.
"Uno sguardo sulle sofferenze e pene della storia recente dell'Africa, ma anche in molte altre parti della terra, mostra che contrasti non risolti e profondamente radicati possono portare, in certe situazioni, ad esplosioni di violenza in cui ogni senso di umanità sembra smarrito", ha affermato Benedetto XVI ricordando il suo viaggio in Africa. "La pace può realizzarsi soltanto se si giunge ad una riconciliazione interiore".
Da qui l'invito preoccupato di Papa Ratzinger: "Dobbiamo oggi apprendere nuovamente la capacità di riconoscere la colpa, dobbiamo scuoterci di dosso l'illusione di essere innocenti. Dobbiamo apprendere la capacità di far penitenza, di lasciarci trasformare; di andare incontro all'altro e di farci donare da Dio il coraggio e la forza per un tale rinnovamento. In questo nostro mondo di oggi dobbiamo riscoprire il Sacramento della penitenza e della riconciliazione. Il fatto che esso in gran parte sia scomparso dalle abitudini esistenziali dei cristiani - ha sottolineato Ratzinger - è un sintomo di una perdita di veracità nei confronti di noi stessi e di Dio; una perdita, che mette in pericolo la nostra umanità e diminuisce la nostra capacità di pace".

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