mercoledì 23 dicembre 2009

L’epoca dello scienziato santone. Il violento attacco di Odifreddi a De Mattei (Borgonovo)


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L’epoca dello scienziato santone

Francesco Borgonovo

Non più tardi di ieri abbiamo consigliato la lettura del libro di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, Cattivi maestri, dedicato alle nuove incarnazioni del radical chic. E subito arriva una dimostrazione della sua validità. Sempre ieri, dalle pagine di Repubblica, è arrivato un attacco violentissimo a Roberto de Mattei, vicepresidente del Cnr colpevole di essere cattolico praticante e organizzatore, qualche tempo fa, di un convegno critico sull’evoluzionismo.
La vicenda è stata già ampiamente trattata dal nostro giornale, per questo vorremmo parlare piuttosto dei toni dell’articolo, firmato dal matematico impenitente (e onnipresente) Piergiorgio Odifreddi. Nel pezzo, de Mattei viene dipinto alla stregua di un agente dormiente della controrivoluzione oscurantista, il quale «ha agito discretamente fino agli inizi di quest’anno», poi è uscito allo scoperto promuovendo l’incontro su Darwin.

Disinformazione e presunzione

Nonostante al meeting fossero presenti scienziati e non certo predicatori o fanatici religiosi, per Odifreddi le affermazioni del vicepresidente del Cnr sono «una vera e propria summa della disinformazione più grossolana e presuntuosa». Viene infatti «il sospetto che la nomina a vicepresidente di de Mattei nel 2004 e la sua riconferma nel 2008 non siano state altro che dei riusciti tentativi di infiltrazione fondamentalista e antiscientista dell’Ente». Chi sarebbe, secondo il matematico, la mente criminale dietro l’infiltrazione? Ovviamente Silvio Berlusconi, affiancato dall’allora ministro dell’Istruzione Letizia Moratti.
Se de Mattei è un pericoloso estremista perché organizza una giornata di studi, il presidente del Cnr Luciano Maiani è invece una vittima: qualcuno nel centrodestra lo ha criticato per aver firmato l’appello dei 67 professori della Sapienza contro la presenza di Papa Ratzinger all’inaugurazione dell’anno accademico.
Il profilo del radical chic è perfettamente delineato. Liberale, ma solo con chi vuole lui. Pronto al dialogo, certo, ma solo con chi è d’accordo con le sue tesi. Deciso a criticare l’oscurantismo della Chiesa cattolica, ma solo per imporre le sue convinzioni ideologiche.
Odifreddi fa di più per entrare nella parte del rivoluzionario da salotto: invita gli scienziati d’Italia a unirsi e manifestare contro l’onorevole Gabriella Carlucci (fu lei a criticare Maiani) e lo stesso de Mattei: «Gli elettori in generale, e gli scienziati in particolare, dovrebbero invece avere molto da dire a proposito della permanenza di lei in Parlamento, e di lui al Cnr. Auguriamoci che lo dicano forte, chiaro e presto!». La carica è suonata. E ci sarebbe da ridere, se la situazione non fosse seria.

Mutazione nell’immaginario

Già, perché queste prese di posizione di Odifreddi mettono in luce la mutazione della figura dello scienziato che certi intellettuali vorrebbero introdurre nell’immaginario. Gnocchi&Palmaro lo spiegano molto bene nel capitolo intitolato «Non disturbare, il professore sta celebrando», nel quale viene descritto «lo scienziato in talare».
Quest’ultimo «non va confuso con il normale scienziato da laboratorio, che è un signore onesto e geniale che studia, fa ricerca e non si impalca a profeta del nuovo mondo. Lo scienziato da laboratorio non va mai in televisione, e se proprio ci capita parla dei suoi esperimenti (...). Lo scienziato in talare è diverso: è uno che assume su di sé un compito messianico. È uno che si sente salvatore dell’umanità, portatore del lume che scaccerà le tenebre che avvolgono il mondo. (...) Lo scienziato in talare è un ottimo cattivo maestro perché aspira irresistibilmente a un ruolo di guida sociale».
E può permettersi di ambire a tanto poiché lo scienziato «è ormai percepito dall’opinione pubblica come l’unica istituzione di cui ci si possa totalmente fidare. Lo scienziato non mente mai. Lo scienziato lavora venti ore al giorno per uno stipendio da fame. Lo scienziato si dedica alla ricerca al prezzo della propria salute». Davvero quindi è l’unica autorità di cui ci si può fidare: «Se Rita Levi Montalcini , o Edoardo Boncinelli apparissero sul video e dicessero che i bond argentini sono diventati sicuri, probabilmente ci sarebbe una corsa ad accaparrarseli. E se Margherita Hack ci dicesse di acquistare i famigerati “derivati” o dei titoli “tossici”, potremmo perfino ascoltarla.
Dopo questa santificazione, l’uomo di scienza radical chic può «esordire come “opinionista” sulle questioni più diverse, che pure nulla hanno a che fare con le competenze che costituivano il meritato vanto del nostro uomo. Così, indossando la corazza della scienza, lo scudo della ricerca (...) come un novello cavaliere senza macchia e sanza paura lo scienziato in talare è pronto a scendere in campo contro gli oscuri paladini della reazione».

Ospitate, articoli e bestseller

Tra un’ospitata da Fabio Fazio, una da Gad Lerner, una presentazione, un articolo di polemica su Repubblica e la produzione del nuovo bestseller, c’è da chiedersi quanto tempo gli rimanga effettivamente a disposizione per la ricerca.
Ma non importa. Conta soltanto che lo scienziato sia divenuto il vero santone del Terzo millennio e possa propagandare ovunque la sua verità. In base alla quale è giusto impedire al Papa di parlare alla Sapienza o a de Mattei di organizzare un convegno fra studiosi per discutere di Darwin, a un’esponente del PdL di criticare chicchessia e a Berlusconi... Beh, Berlusconi non dovrebbe nemmeno esistere. Chissà, forse un giorno qualche scienziato elaborerà una formula la quale dimostri senza ombra di dubbio che Silvio è un’anomalia e, come tale, va eliminata.

© Copyright Libero, 23 dicembre 2009 consultabile anche qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Odifreddi, è un geometra laureato in matematica e attribuisce al papa le affermazioni di Feyerabend. Ora la filosofia si può studiare anche senza aver frequentato un liceo e nonostante il poco tempo libero di un polemista di professione. E poiché il corrispondente romano de Le Monde, Ridet, afferma che San Lorenzo è stato bombardato dai tedeschi, viene da pensare che un bravo proto servirebbe in questi giornali per spiriti eletti. Oppure no? Eufemia