martedì 15 dicembre 2009
Messaggio di Benedetto XVI: "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato" (Sir)
Vedi anche:
Motu proprio “Omnium in mentem” su diaconato e forma canonica del matrimonio. Intervista a Luigi Sabbarese (Sir)
Il Papa: Irresponsabile" non prendere in seria considerazione la crisi ambientale (Repubblica online)
IL TESTO DEL MOTU PROPRIO "OMNIUM IN MENTEM" CON IL QUALE VENGONO MUTATE ALCUNE NORME DEL CODICE DI DIRITTO CANONICO SU DIACONATO E FORMA CANONICA DEL MATRIMONIO
Motu proprio "Omnium in mentem": presentazione di Mons. Francesco Coccopalmerio
Il Papa: la crisi ecologica “storica opportunità” per ripensare i nostri stili di vita (AsiaNews)
Il Papa: la crisi ecologica è crisi morale, rivedere modello sviluppo (Apcom)
Il Papa: Promuovere uso energia solare, garantire acqua
Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace: " Ritenere il creato come dono di Dio all'umanità ci aiuta a comprendere la vocazione e il valore dell'uomo"
Il Papa: «La società efficientistica emargina i malati terminali invece di rispettarli e sostenerli» (Galeazzi)
Un libro per conoscere gli aspetti teologici della liturgia. Verrà presentato a Roma, il 18 dicembre, “La liturgia fonte della vita”
Papa Benedetto comunicatore. Un’analisi comparata (Magister)
ANGELUS DEL 13 DICEMBRE: VIDEO INTEGRALE DI THE VATICAN
Il Papa in Piazza di Spagna: «No allo smog mediatico»
E' lecita la celebrazione esclusiva della Messa tradizionale? La risposta dell'abbé Hery, Ist. Buon Pastore (Messainlatino)
Mass media, "Quando la Chiesa finisce in caricatura": straordinaria riflessione di Chiara Giaccardi
Il Papa a Silvio Berlusconi: vicinanza e auguri di pronta guarigione dopo l'aggressione subita a Milano
Card. Ratzinger: "Se, per la teologia, Chiesa e autorità ecclesiale sono qualcosa di estraneo alla scienza, alla scienza teologica, Chiesa e teologia sono entrambe in pericolo. Perché una Chiesa senza teologia immiserisce e diventa cieca; una teologia senza Chiesa si dissolve nell’arbitrario. Per questo motivo, la questione della loro intima connessione deve essere pensata di nuovo dalle fondamenta, e deve essere pienamente chiarita" (1986)
Dopo i crocefissi italiani Strasburgo processa l'Irlanda antiabortista (Gianfranco Amato)
Il triduo di preghiera degli universitari romani in preparazione all'incontro con Benedetto XVI di giovedì prossimo. Intervista con don Morocutti
The Tablet: il Papa in Inghilterra dal 16 al 19 settembre 2010
Il Papa: Vivere il presepe. A Natale e in ogni giorno (Zavattaro)
Dio oggi: con Lui o senza di Lui tutto cambia. Ecco la pretesa cristiana: essere il luogo in cui s'incontrano fede e ragione (Fontana)
Aggressione a Berlusconi, Padre Lombardi: Fatto grave, condannare ogni violenza
Il Papa: è importante conservare la tradizione del Presepe. Oltre in 50mila persone in Piazza San Pietro (Izzo)
Il Papa non segue la modernità, la guida. Vedi alla voce Anglicani (Bruno Mastroianni)
Le strategie ecumeniche di Papa Benedetto, il "grande consolidatore" (Jeremy Lott)
GIORNATA PACE 2010 - Custodi della terra
Messaggio di Benedetto XVI: "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato"
“La salvaguardia del creato e la realizzazione della pace sono realtà tra loro intimamente connesse”.
Lo afferma Benedetto XVI nel suo messaggio per la celebrazione della Giornata mondiale della pace che ricorre il 1° gennaio 2010, intitolato “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”. Il messaggio è stato presentato oggi (15 dicembre) in sala stampa vaticana (testo integrale in .pdf: clicca qui).
Serve “alleanza tra uomo e ambiente”. “Se, infatti, a causa della crudeltà dell’uomo sull’uomo – scrive il Papa – numerose sono le minacce che incombono sulla pace e sull’autentico sviluppo umano integrale – guerre, conflitti internazionali e regionali, atti terroristici e violazioni dei diritti umani – non meno preoccupanti sono le minacce originate dalla noncuranza – se non addirittura dall’abuso – nei confronti della terra e dei beni naturali che Dio ha elargito. Per tale motivo è indispensabile che l’umanità rinnovi e rafforzi ‘quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino’”. Il Papa ricorda “i doveri derivanti dal rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale, considerato come un dono di Dio a tutti, il cui uso comporta una comune responsabilità verso l’umanità intera, in special modo verso i poveri e le generazioni future”.
“Rivedere modello di sviluppo economico”. Una “revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo” per “correggerne le disfunzioni e le distorsioni”. E l’adozione, invece, di un modello “fondato sulla centralità dell’essere umano, sulla promozione e condivisione del bene comune, sulla responsabilità, sulla consapevolezza del necessario cambiamento degli stili di vita e sulla prudenza”. “Come rimanere indifferenti – si chiede il Papa – di fronte alle problematiche che derivano da fenomeni quali i cambiamenti climatici, la desertificazione, il degrado e la perdita di produttività di vaste aree agricole, l’inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversità, l’aumento di eventi naturali estremi, il disboscamento delle aree equatoriali e tropicali? Come trascurare il crescente fenomeno dei cosiddetti ‘profughi ambientali’…? Come non reagire di fronte ai conflitti già in atto e a quelli potenziali legati all’accesso alle risorse naturali?”. “L’umanità – sottolinea - ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale”, di un modo di vivere “improntato alla sobrietà e alla solidarietà, con nuove regole e forme di impegno, puntando con fiducia e coraggio sulle esperienze positive compiute e rigettando con decisione quelle negative”. Purtroppo, osserva, si deve constatare “in diversi Paesi e regioni del pianeta” la “negligenza” o il “rifiuto, da parte di tanti, di esercitare un governo responsabile sull’ambiente”. In questo modo “l’attuale ritmo di sfruttamento mette seriamente in pericolo la disponibilità di alcune risorse naturali non solo per la generazione presente, ma soprattutto per quelle future”. “Il degrado ambientale – denuncia il Papa – è spesso il risultato della mancanza di progetti politici lungimiranti o del perseguimento di miopi interessi economici, che si trasformano, purtroppo, in una seria minaccia per il creato”. “L’attività economica”, deve quindi rispettare “maggiormente l’ambiente”.
Appello ai governi “contrastare danni all’ambiente”. “Compete alla comunità internazionale e ai governi nazionali dare i giusti segnali per contrastare in modo efficace quelle modalità d’utilizzo dell’ambiente che risultino ad esso dannose”. È l’appello di Benedetto XVI. “Per proteggere l’ambiente, per tutelare le risorse e il clima – suggerisce – occorre, da una parte, agire nel rispetto di norme ben definite anche dal punto di vista giuridico ed economico e, dall’altra, tenere conto della solidarietà dovuta a quanti abitano le regioni più povere della terra e alle future generazioni”. È urgente “una leale solidarietà inter-generazionale”, “una rinnovata solidarietà intra-generazionale, specialmente nei rapporti tra i Paesi in via di sviluppo e quelli altamente industrializzati” e “una solidarietà che si proietti nello spazio e nel tempo”. “È infatti importante riconoscere – sottolinea – fra le cause dell’attuale crisi ecologica, la responsabilità storica dei Paesi industrializzati”, anche se i Paesi meno sviluppati ed emergenti “non sono tuttavia esonerati dalla propria responsabilità”.
“Promuovere energie di minore impatto ambientale”. Il Papa rivolge anche un invito alla comunità internazionale a “promuovere la ricerca e l’applicazione di energie di minore impatto ambientale”, sfruttando ad esempio “la grande potenzialità dell’energia solare” e dando attenzione alla “questione oramai planetaria dell’acqua ed al sistema idrogeologico globale”. Ed invita ad esplorare “appropriate strategie di sviluppo rurale incentrate sui piccoli coltivatori e sulle loro famiglie”, ad “approntare idonee politiche per la gestione delle foreste, per lo smaltimento dei rifiuti, per la valorizzazione delle sinergie esistenti tra il contrasto ai cambiamenti climatici e la lotta alla povertà”. Invoca inoltre “politiche nazionali ambiziose”, uscendo “dalla logica del mero consumo” per “forme di produzione agricola e industriale rispettose dell’ordine della creazione e soddisfacenti per i bisogni primari di tutti”. Benedetto XVI chiede alla comunità internazionale “un mondo privo di armi nucleari” ed a ciascuno una revisione dei “comportamenti” degli “stili di vita e i modelli di consumo”: “Tutti siamo responsabili della protezione e della cura del creato”.
© Copyright Sir
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento