Domani la visita del Papa all'Hospice Sacro Cuore sul Gianicolo, centro per malati terminali (Radio Vaticana)
Convegno Cei, le relazioni di Mons. Fisichella, Van Inwagen, George Coyne, Martin Nowak, Ugo Amaldi e Mons. Forte
Il Papa sullo scandalo dei preti pedofili: «Outrage»: sdegno, rabbia. E «betrayal», tradimento. E «shame», vergogna (Vecchi)
Il cardinale Brady sullo scandalo degli abusi: nuova fiducia dopo l’incontro col Papa (Radio Vaticana)
Il 27 dicembre il Papa pranzerà alla mensa dei poveri di Sant'Egidio
Il Papa incontra il premier albanese Sali Berisha
Le strategie ecumeniche di Papa Benedetto, il "grande consolidatore" (Jeremy Lott)
BENVENUTI SUL PAPA RATZINGER BLOG 3
Germania, la Chiesa Ortodossa Russa rifiuta ogni contatto con Margot Kaessmann: non è "successore degli apostoli" (Agi)
Preti pedofili, dal Papa linguaggio diretto e severità di giudizio (Galeazzi)
Lo sdegno del Papa per il "caso" Irlanda: il commento di Roberto Monteforte (L'Unità)
Preti pedofili in Irlanda, «Il Papa è sconvolto». Presto una lettera pastorale a tutti i fedeli con indicazioni concrete (Bobbio)
Don Di Noto:"A questo Papa che sta facendo tanto per la lotta alla pedofilia nel clero e la difesa dei bambini,dico: siamo con Lei, Santità" (Maniaci)
Lo sdegno del Papa per il caso irlandese. E un problema di fondo (Tornielli, da incorniciare!)
Benedetto XVI parla dello scandalo dei preti pedofili in Irlanda: l'apprezzamento del National Catholic Repoter
Benedetto XVI «condivide lo sdegno e la vergogna» provati da tantissimi irlandesi per lo scandalo degli abusi sessuali sui bambini (Tornielli)
«Rapporto Ryan» il Papa: «Rabbia, tradimento e vergogna» (Gagliarducci)
Pedofilia, il Papa ai vescovi irlandesi: ora basta (Izzo)
Segnalazione "Nuove Edizioni dei Libri Liturgici per la Forma Straordinaria del Rito Romano (1962)
Terza Domenica d'Avvento. Il Papa: l'invito alla gioia non è un messaggio alienante ma profezia di salvezza e di riscatto
Domani, (oggi) terza Domenica di Avvento, la Chiesa celebra come ogni anno in questo periodo la cosiddetta “Domenica gaudete”, la Domenica della gioia. E’ la frase di San Paolo ai Filippesi, ripetuta nella liturgia, a offrirne il significato spirituale quando afferma: “Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. Il Signore è vicino”. Durante il suo Pontificato, Benedetto XVI ha sempre offerto spunti di riflessione durante gli Angelus dedicati a questa particolare ricorrenza. Alessandro De Carolis li ripropone in questo servizio:
Il cristiano è l’uomo della gioia e l’Avvento gliene fornisce la ragione perché - scrive San Paolo - “il Signore è vicino”. Dunque, afferma Benedetto XVI all’Angelus del 16 dicembre 2007, la gioia cristiana...
“…scaturisce pertanto da questa certezza: Dio è vicino, è con me, è con noi, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, come amico e sposo fedele. E questa gioia rimane anche nella prova, nella stessa sofferenza, e rimane non in superficie, bensì nel profondo della persona che a Dio si affida e in Lui confida”.
Anche per le strade, specie delle nostre società occidentali, l’Avvento è un periodo di gioia. Luminarie e addobbi, cibi e doni speciali assolvono puntualmente ogni anno al bisogno umano di enfatizzare con i segni l’attesa di una grande festa, di crearne l’atmosfera. E puntualmente ogni anno, la gioia spirituale del Dio che viene rischia di essere un dettaglio sullo sfondo nel quadro di una più collettiva ed effervescente gioia “mercantile”. Il Papa ne parla con chiarezza all’Angelus del 11 dicembre 2005:
“Nell’odierna società dei consumi, questo periodo subisce purtroppo una sorta di ‘inquinamento’ commerciale, che rischia di alterarne l’autentico spirito, caratterizzato dal raccoglimento, dalla sobrietà, da una gioia non esteriore ma intima”.
Se poi la gioia di superficie che scalda molti cuori non è nemmeno solo il frutto di un entusiasmo momentaneo - l’euforia da festa - ma di un edonismo ricercato e perseguito come stile di vita, la comprensione autentica del Natale diventa quasi impossibile. Se “si fa della felicità un idolo - mette in guardia il Pontefice sempre all’Angelus del 2007 - si sbaglia strada ed è veramente difficile trovare la gioia di cui parla Gesù”:
“E’ questa, purtroppo, la proposta delle culture che pongono la felicità individuale al posto di Dio, mentalità che trova un suo effetto emblematico nella ricerca del piacere ad ogni costo, nel diffondersi dell’uso di droghe come fuga, come rifugio in paradisi artificiali, che si rivelano poi del tutto illusori”.
Benedetto XVI pensava in particolare ai giovani quando all’Angelus dell’anno prima, il 17 dicembre 2006, si era soffermato su questi stessi concetti, sul confondere la gioia dell’anima con la fiammata di “un momento di ebbrezza”. E a coloro “che - osservava - hanno smarrito il senso della vera gioia” del Natale, ne ribadiva il senso e la piena attualità:
“E’ proprio a chi è nella prova, ai ‘feriti della vita ed orfani della gioia’ che si rivolge in modo privilegiato la Parola del Signore. L’invito alla gioia non è un messaggio alienante, né uno sterile palliativo, ma, al contrario, é profezia di salvezza, appello ad un riscatto che parte dal rinnovamento interiore”.
La terza Domenica di Avvento, allora, racconta di una gioia che non va tanto inseguita o fabbricata, riempita di colori o di oggetti. E una gioia che non si fa desiderare dall’uomo ma che lo raggiunge, gli si fa vicina dalla penombra di una stalla di Betlemme. Perché, spiegava il Papa all’Angelus del 14 dicembre 2008...
”...la ‘vicinanza’ di Dio non è una questione di spazio e di tempo, bensì una questione di amore: l’amore avvicina! Il prossimo Natale verrà a ricordarci questa verità fondamentale della nostra fede e, dinanzi al Presepe, potremo assaporare la letizia cristiana, contemplando nel neonato Gesù il volto del Dio che per amore si è fatto a noi vicino”.
© Copyright Radio Vaticana
Nessun commento:
Posta un commento