sabato 12 dicembre 2009
Preti pedofili in Irlanda, «Il Papa è sconvolto». Presto una lettera pastorale a tutti i fedeli con indicazioni concrete (Bobbio)
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Preti pedofili in Irlanda
«Il Papa è sconvolto»
Abusi nelle scuole cattoliche, la severa condanna di Benedetto XVI
Presto una lettera pastorale a tutti i fedeli con indicazioni concrete
Alberto Bobbio
Città del Vaticano
Il Papa è «sconvolto e angosciato» dagli abusi sessuali commessi da preti pedofili sui minori in alcuni istituti religiosi e scuole cattoliche in Irlanda.
Lo ha fatto sapere ieri dopo un vertice con i responsabili della Chiesa irlandese, cioè il cardinale di Dublino Diarmuid Martin e il presidente della Conferenza episcopale Sean Baptist Brady, alla presenza nel nunzio apostolico Giuseppe Leanza e dei massimi responsabili della Segreteria di Stato e dei dicasteri vaticani.
Benedetto XVI ha confermato che la Chiesa continuerà a seguire questa «grave questione» con la «massima attenzione», per capire come siano potuti accadere tali «vergognosi episodi».
Nel comunicato della Sala Stampa vaticana, pubblicato in lingua inglese, si annuncia anche il Papa scriverà una lettera pastorale ai cattolici irlandesi che «indicherà chiaramente le iniziative da intraprendere».
L'incontro di ieri segue un altro vertice segreto che si era svolto il 5 giugno scorso, non appena venne pubblicato il Rapporto di 2.575 pagine – redatto dopo nove anni di lavoro da una commissione presieduta dal giudice dell'Alta Corte, Sean Ryan – nel quale di svelavano molestie, stupri e violenze avvenuti nelle «industrial school», 250 istituti gestiti da religiosi, nell'arco di oltre mezzo secolo. Il Rapporto è stato confermato dallo studio della Commissione Murphy del ministero della Giustizia, nel quale si accusano alcuni vescovi di aver coperto le violenze. La Santa Sede, si legge nel comunicato di ieri, «prende molto sul serio le questioni centrali sollevate dal Rapporto». Di episodi di pedofilia messo in atto dal clero irlandese si parla da tempo e già nel 2006 Benedetto XVI, ricevendo a Roma i vescovi di quel Paese, aveva pronunciato una forte condanna.
Tra i principali responsabili di aver coperto i fatti c'è il vescovo di Lemerick, Donald Murray, che tra il 1982 e il 1996 è stato ausiliare di Dublino.
Ieri padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ha preferito non rispondere ad una domanda dei giornalisti circa eventuali dimissioni di alcuni vescovi.
Ha precisato che il Papa ha voluto «acquisire informazioni di persona» e ha «usato espressioni molto forti», ribadendo di «voler affrontare questi problemi in tutti i loro aspetti». Sulla lettera ai cattolici irlandesi padre Lombardi ha detto che in ragione di una «situazione così drammaticamente sentita» non si dovrà aspettare «a lungo», e che in essa non ci saranno solo scuse, preghiere e conforto spirituale, cioè «contenuti di consolazione e rincrescimento», ma anche «concrete indicazioni per prevenire che simili abusi si ripetano». Il portavoce vaticano ha definito i fatti un «vero tradimento della Chiesa e della sua testimonianza».
Benedetto XVI conferma dunque la «tolleranza zero» in continuità con altre prese di posizione analoghe in passato sugli abusi sessuali del clero. Le parole più forti vennero pronunciate dal Papa l'anno scorso, sull'aereo in volo verso gli Stati Uniti sconvolti dal caso dei preti pedofili e poi, sempre l'anno scorso, in Australia, dove vi sono state decine di casi.
Padre Lombardi ieri ha ricordato che ciò è il segno tangibile che in Vaticano non c'è alcuna volontà di nascondere queste vicende «sotto il tappeto». Joseph Ratzinger, a ridosso della sua elezione, nella Settimana Santa del 2005, l'ultima di Karol Wojtyla, parlò, suscitando una grande impressione, di «sporcizia» e di «tradimento» presente nella Chiesa.
Ieri ai vescovi irlandesi, come spiega il comunicato della Santa Sede, ha ripetuto di condividere il «senso di oltraggio, tradimento e vergogna sentito da tanti fedeli in Irlanda e si unisce a loro in preghiera in questo difficile momento per la vita della Chiesa». Poi aggiunge di pregare per le vittime, le famiglie e chiunque sia stato toccato da questi «odiosi crimini» e di «sviluppare efficaci e sicure strategie per evitare che si ripetano». Già qualche mese fa il Papa aveva invitato i vertici della Chiesa irlandese a «stabilire la verità su ciò che era accaduto e perché», e di «vigilare».
All'uscita del secondo Rapporto, quello del ministero della Giustizia, con quattro comunicati tre vescovi irlandesi e il presidente della Conferenza episcopale avevano chiesto scusa del fatto che «questi abusi sono stati nascosti dalla Chiesa mettendo la sua reputazione al primo posto e dimenticando il benessere e la sicurezza dei bambini». Il vescovo Murray, ex-ausiliare di Dublino, in quella occasione aveva assicurato di «non aver mai mancato di agire quando ho ricevuto una denuncia di abuso sessuale». Ieri il Papa ha voluto vederci più chiaro.
© Copyright Eco di Bergamo, 12 dicembre 2009
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