sabato 12 dicembre 2009
Lo sdegno del Papa per il caso irlandese. E un problema di fondo (Tornielli, da incorniciare!)
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Lo sdegno del Papa per il caso irlandese. E un problema di fondo
di Andrea Tornielli
Sul Giornale di oggi pubblico un articolo dedicato alla riunione che si è svolta ieri in Vaticano sul caso dei preti pedofili in Irlanda. Benedetto XVI «condivide lo sdegno e la vergogna» provati da tantissimi irlandesi per lo scandalo degli abusi sessuali sui bambini perpetrati da esponenti del clero cattolico, e assicura che la Chiesa farà ogni sforzo per evitare che «eventi vergognosi» come questi si ripetano. Lo si legge in un duro comunicato che la sala stampa della Santa sede ha diffuso al termine dell’incontro tra il Papa, il cardinale di Armagh, Brady, l’arcivescovo di Dublino, Martin, e alcuni cardinali capi dicastero della Curia romana (Levada, Re, Hummes, Rodè, più il Segretario di Stato Bertone e il Sostituto Filoni). Un vertice durato un’ora e mezza, e che ha preso in esame il recente rapporto dell’«Irish Commission of Investigation» riguardante gli abusi sessuali nelle scuole e negli istituti cattolici, che segue di qualche mese il rapporto Ryan, altrettanto sconvolgente, riguardante le violenze commesse in tutta l’Irlanda.
Ratzinger, che da cardinale volle adottare la «tolleranza zero» contro la pedofilia, ha discusso con i due massimi responsabili della Chiesa irlandese e i suoi collaboratori, dicendosi «profondamente turbato e addolorato» per i contenuti del rapporto. Ha espresso «profondo rincrescimento per le azioni di alcuni membri del clero che hanno tradito le loro promesse solenni a Dio nonché la fiducia riposta in loro dalle vittime e dalle loro famiglie, e dalla società in generale». E ha detto di condividere «lo sdegno, la sensazione di tradimento e la vergogna provati da così tanti fedeli in Irlanda», unendosi «a loro in preghiera in questo momento difficile nella vita della Chiesa» e invitando tutti i cattolici del mondo a fare lo stesso e a pregare per le vittime degli abusi, «crimini odiosi». Benedetto XVI, che scriverà presto una lettera ai fedeli d’Irlanda, intende andare fino in fondo nell’individuazione delle responsabilità di quei vescovi che hanno coperto i sacerdoti colpevoli, limitandosi a trasferirli da una parrocchia all’altra, invece di metterli in condizione di non nuocere dopo aver acclarato le loro responsabilità. E’ probabile che alcuni vescovi irlandesi si dimettano nelle prossime settimane (minimo quattro, massimo dieci).
Questi fatti mettono ancora una volta in luce i problemi esistenti nel processo di designazione dei nuovi vescovi nella Chiesa cattolica. Un tema molto sentito Oltretevere, dato che siamo ormai alla vigilia del cambio ai vertici della Congregazione dei vescovi: a gennaio il cardinale Re compirà 76 anni ed entro la primavera si attende la nomina del suo successore.
dal blog di Andrea Tornielli
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2 commenti:
Tornielli ha perfettamente ragione. La gestione "episcopale" del cardinale Re è stata, a giudizio di molti, semplicemente "disastrosa". Il lucido e profetico pontificato di Benedetto XVI ha bisogno di ben altre figure.
Parole giuste e doverose. Ora però speriamo che siano seguite dai fatti. Tanto per cominciare sarebbe necessario esigere le dimissioni di tutti i vescovi che nell’arcidiocesi hanno tollerato e di fatto permesso questo orrore disumano. In secondo luogo ci si aspetta che venga finalmente data un risposta alla domanda più importante: perché? Viste le dimensioni di questo caso che ha coinvolto un numero enorme di persone in un raggio territoriale relativamente ristretto, non si può davvero più etichettare questi casi come “episodi singoli”, si tratta di un male endemico ed è quindi il caso di interrogarsi sul perché, sulle ragioni che offrono le condizioni per cui questo possa accadere.
Ste
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