lunedì 22 febbraio 2010

Il Papa: Negli ultimi decenni anche per il successore di Pietro l' aereo è diventato un insostituibile strumento di evangelizzazione (Ansaldo)


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MARCO ANSALDO

Repubblica — 21 febbraio 2010 pagina 12 sezione: POLITICA ESTERA

CITTÀ DEL VATICANO

«Negli ultimi decenni anche per il successore di Pietro l' aereo è diventato un insostituibile strumento di evangelizzazione. Come non ricordare qui lo spazio che hanno avuto gli aeroporti e gli aerei nei viaggi apostolici compiuti da me e dai miei venerati predecessori? Di questo prezioso servizio non posso che ringraziare voi tutti».
Il Papa scherza ricevendo nell' Aula Paolo VI i dipendenti aerei. Cosmonauti ed elicotteristi compresi. Ma subito dopo si pronuncia con severità sullo strumento dei body scanner. Benedetto XVI non pronuncia il termine, ma il suo riferimento alle tecnologie che per garantire la sicurezza dei voli rischiano di violare la privacy dei viaggiatori risulta a tutti evidente. Anche sugli aerei e negli aeroporti, dice Ratzinger, «il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è la persona, nella sua integrità: essa deve rappresentare il fine e non il mezzo a cui tendere incessantemente». Davanti ai vertici e ai lavoratori di Enac ed Enav, accompagnati dal sottosegretario Gianni Letta e dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, e a 1200 dipendenti dell' Alitalia assieme al presidente Roberto Colaninno e all' amministratore delegato Rocco Sabelli, il pontefice spiega che «il rispetto di tali principi può apparire particolarmente complesso e difficile nell' attuale contesto». La causa è soprattutto della crisi economica che, dice il Papa, «provoca problematici effetti nel settore dell' aviazione civile», e «della minaccia del terrorismo internazionale, che prende di mira pure gli aeroporti e gli aerei per attuare le proprie trame eversive». Ma, sottolinea Ratzinger, «anche in questa situazione occorre non perdere mai di vista che il rispetto del primato della persona e l' attenzione alle sue necessità, non solo non rendono meno efficace il servizio e non penalizzano la gestione economica, ma, al contrario, rappresentano importanti garanzie di vera efficienza e di autentica qualità». Davanti a un' aula attenta, Benedetto XVI si è soffermato sugli impegni del personale aereo, a terra e in volo. «I compiti a voi affidati sono veramente notevoli - ha affermato - siete chiamati a regolare e controllare il traffico aereo e a provvedere all' efficienza del sistema nazionale dei trasporti, nel rispetto degli impegni internazionali del Paese; a garantire agli utenti e alle imprese la sicurezza dei voli, la tutela dei diritti, la qualità dei servizi negli scali e l' equa competitività nel rispetto dell' ambiente». Alla fine applausi e il «grazie» per l' attenzione dimostrata al tema del trasporto da Matteoli. «La sua parola e la sua vicinanza - ha detto il ministro al pontefice - infondono forza e coraggio per la nobiltà possibile e necessaria per la vita di ciascuno». Nella grande sala dedicata a Papa Montini erano rappresentati tutti gli attori del traffico aereo italiano: dai cosmonauti dell' Agenzia spaziale italiana ai piloti di ultraleggeri, ai tecnici, i dirigenti, le maestranze di Finmeccanica, i controllori del traffico, piloti ed equipaggi, personale di terra, addetti alla sicurezza, forze dell' ordine, pompieri, addetti alla manutenzione e personale militare che vigila sui cieli per lo svolgimento, come ha spiegato il presidente dell' Enac, Vito Riggio, di «oltre ottomila voli al giorno». Terminato questo incontro da oggi la Santa Sede sospende le udienze e gli impegni ufficiali. Cominciano, per il Papa e la Curia romana, gli esercizi spirituali. Tra i modelli predicati quest' anno da don Enrico Dal Covolo, postulatore generale dei salesiani, che ha scelto come tema delle sue meditazioni la vocazione sacerdotale, ci sarà Karol Wojtyla.

© Copyright Repubblica, 21 febbraio 2010 consultabile online anche qui.

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