venerdì 12 febbraio 2010

Lavoro, non passi inosservato l'appello del Papa all'etica (Italia Oggi)


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Su segnalazione di Elisabetta leggiamo:

Lavoro, non passi inosservato l'appello del Papa all'etica

L'appello del Papa alle imprese e al mondo politico e istituzionale, il secondo nel giro di otto giorni, non può passare inosservato da parte di una confederazione sindacale, come la Cisal, che sempre più spesso ha prestato attenzione ai messaggi della sede apostolica sulla dignità del lavoro e sulla giusta mercede. Peraltro, in questo ultimo periodo, le prese di posizione dei lavoratori hanno richiamato sia l'attenzione dell'opinione pubblica sui problemi vitali dell'economia italiana, sia l'auspicio di Benedetto XVI, diretto all'impresa, affinché si astenga dal perseguire soltanto la logica del profitto.
Una esigenza già espressa con i due termini di carità e verità che hanno rafforzato il magistero della Chiesa. In modo specifico, nella loro dottrinaria dimensione storica ed evangelica tra i due termini, la carità è espressione di umanità, quale elemento essenziale nelle relazioni di natura pubblica. Da questo punto di vista, il richiamo propone una nuova sapienza sociale, laddove occorre fare tutto il possibile per tutelare e far crescere l'occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie. Fino ad aggiungere che la crisi in corso « porta a ripensare un modello di sviluppo basato solo sulla finanza e sul profitto, per orientarlo invece a rimettere al centro dell'azione la capacità dell'uomo a produrre, innovare, pensare e costruire il futuro».
Quanto alle conclusioni, Benedetto XVI evidenzia particolarmente « l'importanza di una più consapevole responsabilità dell'impresa. Tale da tenere nella giusta considerazione le attese e i bisogni legittimi dei lavoratori, dei clienti, dei fornitori e dell'intera comunità». Senza dimenticare l'ambiente, sulla scia di una scelta politica lungimirante, del tutto nuova e a servizio dell'uomo.

© Copyright Italia Oggi, 11 febbraio 2010

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