mercoledì 28 aprile 2010
Il Vaticano sta "difendendo" adeguatamente Benedetto XVI o si trattiene? Un commento alle analisi di Thompson ed Allen
Cari amici,
per tutta la giornata ho aspettato (piu' che altro sperato) in un intervento della Santa Sede per chiarire e spiegare la posizione del cardinale Ratzinger nel "caso" Groer.
C'e' un articolo del NYT di ieri che afferma che l'intervento dell'allora Prefetto della CDF si puo' qualificare come "complesso".
Persino il blog e' stato in grado di smentire completamente quell'affermazione scovando un'intervista del 2009 al portavoce del card. Schönborn, Erich Leitenberger, che spiega in maniera impeccabile come andarono i fatti e si tratta di dichiarazioni fatte in tempi non sospetti.
Ci sono poi le affermazioni dello stesso arcivescovo di Vienna che con coraggio ha affermato che era intenzione del card. Ratzinger aprire un processo canonico contro Groer che pero' fu stoppato da alcuni settori della curia romana.
Queste affermazioni non sono mai state smentite ne' dalla sala stampa vaticana ne' dall'interessato.
In tutta onesta' mi aspettavo un segnale dalla Santa Sede che invece non e' arrivato.
Sembra quasi che ci si preoccupi di tutelare l'immagine di tutti, mentre non e' poi cosi' importante mettere ben in chiaro i meriti di Joseph Ratzinger, cardinale e Papa.
Devo ammettere che da tempo ero arrivata alla conclusione che la difesa della Santa Sede fosse in qualche modo "tarpata" (per ragioni ovvie), ma vederlo scritto nero su bianco da Allen mi ha in qualche modo scovolta e, nello stesso tempo, rafforzata nelle mie convinzioni.
Stamattina ho scritto che una mancata risposta del Vaticano all'articolo del NYT mi avrebbe spinto ad affermare che Allen ha ragione.
Lo confermo e lo ribadisco: John Allen secondo me ha perfettamente colto nel segno!
Stasera poi ho avuto un'ulteriore conferma.
Un commentatore diverso da Allen per formazione e nazionalita' si e' posto la stessa, identica, domanda del vaticanista americano!
Damian Thompson si e' chiesto e ci ha chiesto se forse il Vaticano non difenda adeguatamente Benedetto XVI per tutelare la memoria di Giovanni Paolo II.
E' una domanda scomoda, un pugno nello stomaco, ma ormai non e' piu' eludibile ne' per i media ne' tantomeno per noi.
Se i mass media facessero veramente il loro dovere, al di la' delle ideologie e delle simpatie ed antipatie personali, forse si potrebbe arrivare vicini alla verita'.
Purtroppo pero' sappiamo che la giostra dei media non e' interessata a scoprire i veri retroscena. Si vuole solo il capro espiatorio, identificato con Papa Benedetto.
Ieri abbiamo anche dimostrato che gia' nel 2002 c'erano tutte le condizioni affinche' si facesse luce sullo scandalo dei preti pedofili, ma i media si sono fermati, sono in qualche modo arretrati.
E' un dato di fatto!
Abbiamo anche parlato di una sorta di patto non scritto fra i mass media e la Chiesa!
Ora tale "accordo" e' saltato perche' Benedetto XVI osa non sottostare agli schemi del mondo, osa porci delle domande scomode, osa dire verita' che nessuno vuol sentirsi dire.
Che tristezza!
In fondo aveva ragione Giordano: conta solo l'immagine della Chiesa!
Non ha alcuna importanza cio' che si e' o si fa. C'e' spazio solo per l'apparenza, la mediaticita', la semplificazione.
E' cosi' che ragiona il mondo, e' cosi' che funzionano i media.
Tutto cio' spiega come mai nessuna rete televisiva si e' presa la briga di tentare di spiegare quanto il Papa sta facendo.
Questo spiega come mai anche i giornali meno ostili a Benedetto XVI non osino porsi le stesse domande di Allen e Thompson.
Fa molto male ma sono convinta che in Vaticano esistano gli intoccabili da una parte e coloro che si possono offendere dall'altra.
Benedetto XVI fa parte di questa seconda categoria. Ne ha sempre fatto parte, fin da cardinale, e nulla e' cambiato dopo la sua elezione.
C'e' una sorta di "categoria protetta" a cui a volte ci si puo' avvicinare ma che, alla fine, resta sempre sostanzialmente impunita.
Ci sono in definitiva degli "inamovibili".
C'e' poi Benedetto XVI (e pochi altri) sui quali si puo' riversare di tutto, sicuri di avere l'immunita' mediatica e anche disciplinare.
E' vero che tutti questi attacchi rendono il Papa sempre piu' simile a Cristo, ma c'e' una virtu' molto umana che si chiama giustizia e che in troppi tendono a sacrificare.
Nel mio cuore e nella mia mente e' ormai radicata la convinzione che non si faccia tutto il possibile per rendere a Benedetto XVI un semplice servizio, quello della verita'!
Nessuno mi toglie la certezza che ci si freni per non intaccare l'immagine di altri.
Gli articoli di Allen e di Thompson mi hanno confortata nella mia convinzione, ma mi hanno fatto molto male.
Difficilmente superero' tutto questo, questa sensazione di profonda ingiustizia!
Ve lo dico chiaramente, cari amici: una Chiesa (curia, vaticano, diocesi) disposta a sacrificare una sola persona, Benedetto XVI, per tutelare l'immagine di tutti, NON MI PIACE!
E' vero che Cristo e' morto per salvare tutti noi, ma, ribadisco, la giustizia non puo' essere messa da parte pretendendo che nessuno si lamenti.
Ancora una volta Benedetto XVI corre il serio rischio di pagare per tutti nell'indifferenza totale della maggiorparte dei cardinali, dei vescovi e dei fedeli!
A me tutto questo non sta bene e non smettero' di evidenziarlo.
La mia Chiesa mi delude moltissimo e probabilmente non sara' facile per me superare le convinzioni che si sono sedimentate nella mia mente.
Tutti noi vogliamo la verita' perche' solo la verita' ci rendera' liberi, ma questa straordinaria parola non puo' essere usata come un vocabolo vuoto.
Si accerti la verita', ma fino in fondo.
Non ci si fermi davanti a certi portoni perche' questo non e' rendere un servizio alla verita', non e' fare pulizia e soprattutto non e' fare giustizia.
Sembra che tutti vogliano solo un capro espiatorio. Io, piu' modestamente, vorrei solo che si ricostruisse la storia (quella vera) della lotta di Joseph Ratzinger contro la pedofilia, senza reticenze e senza paura.
Raffaella
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12 commenti:
La tua richiesta cara Raffaella è giusta: la trasparenza totale, la verità che non si ferma davanti a nessuno.
Devo dirti sinceramente che sono troppo vecchia per aspettarmi questo. Non perché penso che in Curia siano malvagi, assolutamente, ma perché penso che ci sono determinati equilibri e contesti,umani, troppo umani, che non possono essere mandati a mucchio. Questo avviene in tutte le strutture umane organizzate.
Che si possa mettere in discussione GPPII per non essere ingiusti nei confronti di papa Benedetto è un bel problema. Magari, si vorrà, io credo, non ledere l’immagine di nessuno dei due. Ma sarà un po’ difficile mantenere l’obiettivo se non rimanendo nel vago, intendo negli interventi della Santa Sede.
Ed è qui il problema. I media incalzano non su questioni vaghe, ma su fatti specifici.
Quelle ricostruzioni storiche sui papati che una volta si facevano a papi abbondantemente morti e dopo molto tempo, ora si fanno a papi appena morti e a papa regnante addirittura.
Quindi la vedo molto complicata. Ma anche per i media è complicata. Hanno avuto un certo atteggiamento verso GPII e ora tante cose dette possono apparire superate o azzardate, dette senza quel senso critico che non è mai , MAI, stato risparmiato al suo successore.
Poi ci sono prelati ancora in attività che sono coinvolti. Come la mettiamo?
Dovrebbero essere loro ad assumersi le responsabilità, con coraggio. Tu ci credi?
Guarda gli apostoli nel momento della vera difficoltà con che velocità si sono fatti di nebbia.
Credo che il nostro Papa questo lo sappia benissimo e anche lo accetti perché è un grande uomo e un grande Papa.
I media comunque andranno avanti e una strategia, possibilmente non farlocca, è da prevedere.
Almeno che sia decente.
Grande analisi, carissima amica!
Lucidamente e razionalmente hai colto i punti essenziali.
Quanto sarebbe bello se qualcuno si facesse avanti.
Vogliamo sognare? No, non ha senso!
In fondo parliamo delle stesse persone che non hanno mosso un dito in occasione della revoca della scomunica a Williamson.
Anche in quel caso un solo grande uomo si e' caricato delle colpe altrui.
R.
Come sempre, P. Scalese va un po' controcorrente e, nel descrivere i danni causati dalla tempesta mediatica, ci mette in guardia dal lasciarci trasportare dove vogliono i media. La sua analisi, come spesso accade, mi dà una raddrizzata. Non me la sento di dargli torto
http://querculanus.blogspot.com/2010/04/occhio.html
Alberto
nessuno ha ripreso il commento di thomson,neanche un'agenzia o sito.
E nessuno lo fara'...
R.
Mi associo al commento di Alberto e su questo punto mi sono espressa già tante volte, quindi non aggiungo altro. Ma la mia paura (che già a mio tempo espressi anche in altra sede), è che i media, a furia di stoccate, vogliano condurci ad essere noi stessi a creare una grande "frattura" fra i due pontificati.
Credo che si debba evitare di cadere nella trappola. Con Benedetto, è sotto attacco la Chiesa. E la Chiesa è anche GPII, che per di più sotto il profilo dottrinale era assolutamente in linea col Card.Ratzinger. Solo che in un'epoca nella quale i tedeschi sono cattivi per costruzione e il relativosmo si è imposto a tutti i livelli è molto più facile e remunerativo picchiare. Provate ad immaginare cosa succederebbe se, per assurdo, si ribaltassero le accuse e ad un BXVI "santo subito" venisse contrapposto un GPII responsabile per i media di tutte le nequizie, nonostante sia stato mantenuto (dallo SS) alla testa della Chiesa per 25 anni. I risultati non sarebbero gli stessi. O non sarebbe addirittura peggio?
Purtroppo, credo e temo, gli attacchi continueranno, proprio per cercare di rompere la nostra unità e ribaltare "manu militari" lo sforzo di riunione di Papa Ratzinger (lefebvriani, anglicani, ecc..). Speriamo che gli vada di traverso. E ringraziamo che ci sia Benedetto a governare questi tempi marci.
La Faz, che è l'equivalente del Corriere in Germania, continua l'opera di demolizione, stavolta grazie ad uno svizzero, per fortuna emerito. Come sempre si esalta la genitorialità responsabile (aborto compreso) Eufemia
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201004/100428kaufmann.pdf
Ieri sul Secolo XIX, l'ennesimo cimento di Peloso.
Si dice che B16 approfitterà il raduno dei preti a giugno per fare un mea culpa. Ma che bello sarebbe vedere come tutti i personaggi coinvolti in queste coperture facessero il loro mea culpa davanti a tutti raccontando la verità e chiedendo perdono al Papa per avergli reso la vita difficile da quando era prefetto! Sì, lo so, è un bel sogno!
Mi sembra di capire che nella Curia Romana, e non soltanto, ognuno gira a ruota libera, lasciando Benedetto XVI da solo nella guida della Santa Chiesa.
Non mi aspetto nulla di buono,povero Papa quante tribolazioni!
Se "ognuno gira a ruota libera" siamo a un buon punto: si e' rotto il cambio che faceva camminare la macchina verso una direzione.
Adesso si puo' riparare prima il volante e poi il cambio.
Immagini a parte, se gia' solo da questo si e' sgretolato almeno parzialmente il muro di omerta' e di stile sballatissimo che e' andatao avanti per chissa' quanto... e' gia' gran cosa.
B16 solo alla guida della Chiesa? Se gli "autisti sostitutivi" hanno un altro piano di guida e non seguono il "navigatore" gentilmente fornito non dalla Garmin ma dal Padreterno... meglio solo - e bene accompagnato dalla preghiera continua e incessante della Chiesa.
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