mercoledì 9 giugno 2010

Ivan Rioufol (Le Figaro) ci spiega perché la Chiesa è attaccata. E perché in Benedetto XVI c’è «una sorgente di rinascita» (Tracce)


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PRIMO PIANO - INSIEME A PIETRO

«Ha fatto di più, come Cristo»

Fabrizio Rossi

Un «pessimo cristiano». E nemico delle petizioni. Ma l’appello in difesa del Papa non ha potuto non firmarlo. IVAN RIOUFOL, editorialista di Le Figaro, ci spiega perché la Chiesa è attaccata. E perché in Benedetto XVI c’è «una sorgente di rinascita»

«Il Papa a Malta non ha solo condannato le violenze. Ha pianto con le vittime e s’è caricato le colpe degli altri. Proprio come Cristo».

Ecco perché, secondo Ivan Rioufol, «quella circostanza è diventata una sorgente di rinascita». Classe 1952, editorialista di Le Figaro, tra le menti del “pensatoio” Atlantis Institute e voce ben nota agli ascoltatori di radio Rtl, dove ogni settimana dice la sua nella trasmissione Rifacciamo il mondo, Rioufol è uno dei promotori dell’Appel à la vérité (su www.appelaverite.fr c’è il testo completo, che finora ha raccolto oltre 30mila firme): una presa di posizione che, pur esprimendo «orrore davanti al crimine dei preti pedofili e solidarietà alle vittime», difende la stragrande maggioranza di sacerdoti «che portano con coraggio il messaggio di Cristo».

Un appello firmato dal fior fiore della cultura francese, dove compaiono i nomi di Rémi Brague, Jean-Luc Marion, Fabrice Hadjadj e François Taillandier. Ma anche firme che non ti aspetteresti, come appunto Rioufol. Uno che sostiene di «essere un pessimo cristiano che non va nemmeno in chiesa», e di «non simpatizzare affatto per appelli e petizioni». Eppure, ha voluto scendere in campo.

Come ha scritto don Julián Carrón, invitando tutti a tornare a Cristo il Papa ha salvato l’esigenza di giustizia di quanti sono coinvolti in questa vicenda. Cosa ne pensa?

È vero. Benedetto XVI non ha solo indicato che la giustizia deve seguire il suo corso, affinché i responsabili di abusi rispondano «davanti a tribunali debitamente costituiti»: ha ascoltato le vittime e ha offerto il suo perdono ai colpevoli. E a Malta ha fatto ancora di più: ha avuto l’umiltà di piangere insieme alle vittime. In quelle lacrime c’era il loro dolore, quello dello stesso Papa e di tutti i cattolici. Così facendo, ha attuato una sorta di redenzione collettiva.

È stato questo a convincerla a firmare l’appello in sua difesa?

Sono stato ferito dalle accuse alla Chiesa. È al centro di un processo mediatico ingiusto. Senza avventurarmi in questioni teologiche, a ben vedere il motivo è molto semplice: non sopporto il linciaggio. Certo, si tratta di crimini intollerabili, ma mi pare che dietro questa aggressività contro la Chiesa ci sia anche una strumentalizzazione.

In che senso?

Guardi come viene sempre presentato Benedetto XVI dai media: un reazionario e conservatore. Con questi cliché si alimenta il furore della massa. E, nonostante tutto quel che il Papa ha fatto per combattere i casi di pedofilia nel clero, ora viene fatto passare come colpevole, con l’accusa di averli insabbiati. È una contraddizione ingiustificata.

Su Le Figaro ha osservato, però, che il Vaticano non è stato un buon comunicatore in questa vicenda. Che cosa intende?

Ci sono state delle evidenti carenze. E una società mediatica come la nostra non perdona. Il Papa è un fine intellettuale, non è a suo agio coi mezzi di comunicazione. Ma, se da un lato la Chiesa può far di più su questo fronte, senza snaturare il suo messaggio, dall’altro lato sbaglia chi sostiene che non venga più ascoltata e sostenuta.

Per esempio?

I commentatori dipingono la Chiesa come fuori dal mondo, arroccata e solitaria. Uno tra tutti, il teologo svizzero Hans Küng: l’altro giorno su Le Monde ha scritto che «un numero inimmaginabile di persone non ha più fiducia nella Chiesa». Ha almeno qualche dato? Come si spiega, allora, il fervore ai funerali delle vittime di Smolensk o l’accoglienza festosa di Benedetto XVI a Malta? Quanti danno lezioni alla Chiesa sono sicuri di non aver perso, loro stessi, il contatto con la gente?

Perché, secondo lei, Benedetto XVI e la Chiesa sono nel mirino di questa campagna?

Perché sono una sfida per la modernità. Una forza di resistenza a chi vorrebbe avere il monopolio della mentalità dominante e all’intellighenzia, che oggi decide cos’è bene e cos’è male. La Chiesa sa tenere testa, con un coraggio raro, alla tirannia del politically correct e al terrorismo intellettuale di chi pretende affossare 2000 anni di civiltà. In un mondo che ha il culto della frenesia, dove i valori cambiano in base alla moda del momento, la Chiesa è l’unica a resistere all’aria del tempo. Per questo, è la vera rivoluzionaria.

© Copyright Tracce N.5, Maggio 2010

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il capo della Chiesa Ortodossa Copta in Egitto, Shenouda II, rifiuta di applicare una sentenza che impone di consentire ai divorziati di risposarsi
http://af.reuters.com/article/egyptNews/idAFLDE6570CW20100608
Alberto

Anonimo ha detto...

In Usa Chiesa Cattolica e Chiesa Greco-Ortodossa studiano i passi per l'unità "come problema urgente".
http://www.usccb.org/comm/archives/2010/10-113.shtml
Alberto

Anonimo ha detto...

"Quanti danno lezioni alla Chiesa sono sicuri di non aver perso, loro stessi, il contatto con la gente?"

La gente non conta, la gente e' ignorante, la gente non capisce... siamo NOI, gli Illuminati dall'Alto, che dobbiamo spiegare Come Va Il Mondo E Tutto Il Resto.

Si chiama superbia.

Anonimo ha detto...

Sono annoiata da questa specie di innamoramento del Foglio per Schoenbor, ma tant'è ...
Dal Foglio:
-Rapporto a più voci sulla cattolicità che diffida di Roma e vuole cambiare di Andrea Affaticati
-La secessione viennese (Austria infelix) di Marco Burini
-Stasera il cardinale resta a Vienna, non viene al Sant'Uffizio, deve parlare di secolarizzazione con il filosofo Taylor
Su Mons, Padovese dalla prima:
-Attendere un martire in Duomo senza scordarsi della persecuzione turca
-Sordi al martirio
Terminani nell'inserto III in basso
-Perché tutti i bravi europei dovrebbero dirsi benedettini e crociati di Ruggero Guarini
Si può convenire totalmente, in parte o meno, sono tutti ottimi articoli :-)
Alessia