lunedì 26 luglio 2010
Cristiani perseguitati: nota Sir
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CRISTIANI PERSEGUITATI: NOTA SIR
Pubblichiamo la nota Sir di questa settimana.
I cristiani continuano ad essere discriminati e perseguitati in diversi quadranti del mondo: quasi quotidianamente rimbalzano notizie in particolare dal medio e dall’estremo Oriente e dall’Africa. Il cristianesimo indubbiamente è oggi, nel mondo, la religione che paga il più ampio prezzo della persecuzione, nelle sue forme più diverse, subdole o aperte, dichiarate esplicitamente o praticate con ferma ma silenziosa determinazione, che talora assumono, costringendo all’emigrazione forzata, forme di vera e propria “pulizia”, mutando il volto di realtà segnate dalla secolare convivenza di famiglie di diverso credo religioso. Si tratta di un fenomeno apparentemente “silenzioso”, ma che impoverisce il tessuto civile e crea i presupposti per violenze e conflitti.
Del resto il Papa era stato chiaro nel discorso della solennità dei Santi Pietro e Paolo. Aveva parlato della persecuzione come di una realtà con cui da sempre i cristiani si devono misurare. Aveva ricordato, con il tratto peculiare che contraddistingue il tono patristico della sua predicazione, come le persecuzioni, “malgrado le sofferenze che provocano, non costituiscono il pericolo più grave per la Chiesa. Il danno maggiore, infatti, essa lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità, intaccando l’integrità del Corpo mistico, indebolendo la sua capacità di profezia e di testimonianza, appannando la bellezza del suo volto”. È sempre la conversione e la testimonianza, l’atteggiamento, l’abito spirituale essenziale del cristiano nel mondo.
Di fronte alle persecuzioni contemporanee la risposta è una ferma, serena rivendicazione della libertà religiosa. E il Papa ha ribadito l’importanza cruciale del tema della libertà della Chiesa, nella storia, ma anche e soprattutto nel mondo di oggi, in cui si parla tanto di libertà, ma in cui gli spazi dell’autentica libertà rischiano in mille modi di venire coartati.
La libertà è legata alla particolare struttura della Chiesa, caratterizzata dal ruolo del Papa, dal “ministero petrino”. Sul piano della realtà storica, della politica e delle relazioni internazionali, dice il Papa “l’unione con la Sede Apostolica assicura alle Chiese particolari e alle Conferenze Episcopali la libertà rispetto a poteri locali, nazionali o sovranazionali, che possono in certi casi ostacolare la missione della Chiesa”. Assicura inoltre “garanzia di libertà nel senso della piena adesione alla verità, all’autentica tradizione, così che il Popolo di Dio sia preservato da errori concernenti la fede e la morale”.
Sono le parole chiave del pontificato di Benedetto XVI: la libertà della Chiesa richiama la realtà della comunione: “Questo appare evidente nel caso di Chiese segnate da persecuzioni, oppure sottoposte a ingerenze politiche o ad altre dure prove. Ma ciò non è meno rilevante nel caso di Comunità che patiscono l’influenza di dottrine fuorvianti, o di tendenze ideologiche e pratiche contrarie al Vangelo”.
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1 commento:
I Cristiani vittime di violenza possono essere, a mio avviso, cosa diversa dalla Chiesa perseguitata. I Cristiani possono essere vittime di violenza ed intolleranza anche da parte di minoranze sanguinarie o da parte di più o meno isolati fanatici ignoranti. Ma se parliamo di persecuzione dobbiamo volgere le nostre attenzioni alle azioni dei "poteri forti". Non per nulla, parlando di persecuzioni da un punto di vista storico, tutti pensano a quelle effettuate dall'Impero Romano, non ai bagni di sangue causati, ad esempio, dagli indiani pagani ai danni dei colonizzatori protestanti inglesi. Se così è, la vera persecuzione non è quella, violenta, sanguinaria del pazzo o del criminale che spera di meritarsi con un po' di sangue versato il paradiso di Allah, ma quella strutturata ed operata alla luce del sole, ad esempio dal regime cinese. O quella, più subdola e più pericolosa, che l'Occidente laicista sta conducendo con le menzogne, le mezze verità e gli scandali per distruggere la credibilità della Chiesa. L'illusione che il persecutore possa ridursi ad uno scalmanato con a Kefiah (chissà perchè non con la Kippah?) è un'illusione che ci è instillata ad arte. State all'occhio!
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