domenica 25 luglio 2010

Il sacerdote libero professionista. Sconcertano le “notti brave romane” dei preti dell'inchiesta di Panorama (Bernardelli)


Vedi anche:

Il Papa è impegnato in una battaglia non per spiegare ai preti come comportarsi, ma a dire chi sono: anzitutto uomini (Cervo)

L'inchiesta di Panorama e la reazione del Vicariato (Fontana)

Panorama sotto le lenzuola. Il commento di Fabrizia Bagozzi (Europa)

«AAA Prete cerca amicizie particolari». Un sito molto "particolare" di cui il Vaticano ignora l'esistenza? (Cusmai)

La doppia lettura della nota del card. Vallini sull'inchiesta di Panorama nel commento di De Robertis

Legionari di Cristo, il Papa ed il card. Bertone precisano i poteri di Mons. De Paolis (Izzo)

Il segreto del professor Ratzinger (Padre Piero Gheddo)

In attesa della visita di Benedetto XVI Santiago de Compostela celebra l'Anno giubilare (Osservatore Romano)

Il Papa assegna a Mons. De Paolis poteri amplissimi sui Legionari (Asca)

Appunto sull’inchiesta di Panorama dedicata ai preti gay (Tornielli)

Partiti "romani" e vescovi alla resa dei conti (De Marco via Magister)

Decine di migliaia di chierichetti europei si preparano a incontrare il Papa il 3 e il 4 agosto. Intervista con mons. Frisina (R.V.)

Il Papa: cammino di rinnovamento per i Legionari di Cristo. La lettera di mons. De Paolis alla Congregazione (Radio Vaticana)

Nomina di Mons. De Paolis come "Delegato dei Legionari di Cristo": la lettera di Benedetto XVI

I cappelli del Papa nel bel servizio di Lucio Brunelli

Il Vicariato denuncia il pericolo di una perdita di credibilità della Chiesa e lancia un duro monito ai «sacerdoti indegni» (Galeazzi)

Il Cardinale Hummes, Prefetto del Clero, ordina in Francia tre sacerdoti e otto diaconi della Communauté Saint-Martin

DECRETO SULLE MODALITÀ DI ESPLETAMENTO DELL’UFFICIO DEL DELEGATO PONTIFICIO PER LA CONGREGAZIONE DEI LEGIONARI DI CRISTO

Il Papa in vacanza col cappellino da baseball: video Repubblica TV

Padre Lombardi: il Papa sta lavorando al terzo volume su Gesù. Verso la pubblicazione dell’Esortazione postsinodale sulla Parola di Dio

Il Vicariato: i veri preti non hanno vite parallele il caso (Cardinale)

Iannuzzi sulla nota del Vicariato: la coerenza cristiana è affermare la verità di ciò che si è incontrato e attenersi alla forma vocazionale scelta

Ciò che colpisce e indigna non è la debolezza ma ve­dere come vi siano sacerdoti capaci di vivere in perenne schizofrenia con se stessi (Tornielli)

Un seminarista frequentatore di feste omosex: "Non sono malato, sono normale. Voglio vivere la mia vita e compiere le mie scelte liberamente". Ennò!

Il monito del Vicariato: i preti gay escano allo scoperto (Vecchi)

L’inchiesta di Panorama e la risposta del Vicariato (Cusimano)

La nota del vicariato di Roma esprime la linea "ratzingeriana" della tolleranza zero. Semichiusa per ferie la Segreteria di Stato (Conte)

Il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica ha dichiarato ammissibile il ricorso dell'abbé Michel di Thiberville (Messainlatino)

Molti sacerdoti della curia romana hanno una doppia vita e protestano contro il rigore del Papa (Maniaci)

La lunga e dolorosa opera di purificazione di Papa Benedetto (Ingrao)

IL PAPA A CASTELGANDOLFO: IMMAGINI ESCLUSIVE DEL CTV (Rome Reports)

Professoressa Hanna Barbara Gerl-Falkowitz: "Ero in piedi sulla cima e accanto a me c'era una siepe che iniziò a muoversi. Allora vidi prima una borsa, poi due mani, e quindi i capelli bianchi – allora aveva già i capelli bianchi – del professor Ratzinger. Stava sudando, sforzandosi di attraversare la siepe..." (Zenit)

Buon riscontro al Summorum Pontificum in Germania. In tre anni le Messe in rito antico sono passate da 35 a 203 con un aumento del 480 per cento

Sacerdoti gay, una questione che parte da lontano. I richiami di Papa Benedetto sul comportamento di religiosi e sacerdoti sul piano morale (La Rocca)

La doppia vita dei preti gay raccontata da Panorama: l'inchiesta, le reazioni, gli articoli
______________________

Il sacerdote libero professionista

di Giorgio Bernardelli

Sconcertano le “notti brave romane” dei preti dell'inchiesta di Panorama. Ma la “doppia vita” non è resa più facile dal fatto di non essere legati a una comunità?

Sembra senza fine il filone boccaccesco che ha per protagonisti i preti. Adesso tocca alle “notti brave” di alcuni sacerdoti gay nell'estate di Roma, raccontate con dovizia di particolari nel numero in edicola del settimanale Panorama. Di fronte a racconti del genere c'è ben poco da dire, se non ripetere - come ricorda la nota dedicata alla vicenda dal Vicariato di Roma - che chi vive il proprio sacerdozio in questo modo getta fango su tutti. Mi permetto solo di aggiungere che getta fango non solo sui preti: qui non c'è da difendere una “categoria”, ma qualcosa di più prezioso come la credibilità delle parole, dei gesti, dei riti attraverso cui siamo chiamati a rendere visibile all'uomo di oggi il Vangelo di Gesù.
Detto questo (e aggiunta tutta la vicinanza ai tanti preti che grazie al Cielo sappiamo non essere così), c'è - però - un aspetto di questa vicenda su cui credo valga la pena di spendere qualche parola. Mi ha colpito che nella risposta all'inchiesta il Vicariato di Roma faccia riferimento alle centinaia di sacerdoti che vivono a Roma per motivi di studio ma non sono impegnati in attività pastorali del Vicariato.
La nota non lo dice, ma a questi vanno poi aggiunti quelli che lavorano nei dicasteri vaticani.
Il riferimento è pertinente, perché leggendo l'inchiesta di Panorama tutto lascia pensare che i quattro sacerdoti di cui si parla non siano impegnati in una parrocchia. C'è in particolare un dettaglio sul “prete francese” di cui parla il settimanale che mi ha lasciato sconcertato ancora più delle sue frequentazioni: il fatto che di domenica celebrasse Messa dove gli pare (in casa addirittura), all'ora che gli pare e con chi gli pare. L'immagine che ne emerge è quella di un sacerdote “libero professionista”, con un ufficio da svolgere ma senza un legame con una comunità. Visto il contesto adesso è facile dargli contro. Ma siamo onesti è chiediamoci: il suo è un caso così isolato oggi a Roma?
E - anche lasciando perdere per un momento tutti i discorsi su notti brave, tendenze omosessuali, festini e chi più ne ha più ne metta - l'idea di un prete che fuori dall'orario di lavoro in Curia o dalle ore di studio all'Università Pontificia si fa sostanzialmente i fatti suoi, non è già una negazione dell'identità del sacerdote?
Certo, anche in questo caso è sbagliato fare di tutta l'erba un fascio. So benissimo che ci sono tanti sacerdoti della Curia e tanti studenti delle Università Pontificie che vanno regolarmente in parrocchia o vivono in altre comunità. Però mi chiedo se sia giusto lasciare tutto questo all'iniziativa dei singoli. Quando è in diocesi un sacerdote non si costruisce il suo ministero da solo e su misura. Perché a Roma le cose oggi possono andare diversamente?
E' solo una piccola domanda. Ma quel ritorno alla santità del sacerdozio, richiamata tante volte e con passione in questi mesi difficili da Benedetto XVI, non passa anche dalla correzione di queste storture?

http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=93

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vescovi diocesani dovrebbero attivarsi per appurare quanti e quali sacerdoti (anche quelli che sono dentro nei conventi) si dedicano alla vita mondana, uscendo la sera e rientrando all'alba.
Coraggio Vescovi tutti, prima che la Chiesa affonda e Dio terrà conto del vostro comportamento.

euge ha detto...

Purtroppo, c'è chi pensa che il sacerdozio non sia una missione ma, un lavoro come altri. Dunque, pensa anche, che finito il lavoro, si possa fare il comodaccio proprio!!!!!! Evidentemente, a certi non è ben chiaro che cosa significhi fare il sacerdote essere ministro di Dio e la cosa non mi meraviglia affatto visto che, anche certi vescovi e cardinali la pensano così. Di chi la colpa? Non lo sò...... forse dei seminari che dovrebbero adottare una linea più rigorosa sia nella preparazione intellettuale che e soprattutto in quella spirituale cosa che evidentemente, sempre nel nome della modernizzazione a tutti i costi, è venuta meno negli anni ed è andata sempre peggiorando fino a questi risultati. Quella del sacerdozio è una missione; se si decide per il sacerdozio, si deve comprendere che la propria esistenza, deve essere completamente consacrata a Dio e non si può pretendere di avere una doppia vita. Se non si è in grado di sopportare questo sacrificio, allora si faccia altro.

Anonimo ha detto...

A questo punto cara Euge il compito spetta ai Vescovi in primis coadiuvati dai Superiori, dai Guardiani, e dai Rettori.
Se i Vescovi si muovessero avrebbero di che lavorare.
Non abbiate paura, coraggio!
Preghiamo perché quei pochi sacerdoti che resteranno sia sostenuti da fede autentica e non siano tentati.

Anonimo ha detto...

Non credo che incrementando la preparazione e lo studio intellettuale nei seminari (già oberati quei poveri ragazzi di tanto inutile stress psicologico con le molte materie da studiare e relativi esami da sostenere)si riesca a dare una formazione o una coscienza morale ai futuri preti. La problematica omosessuale riguarda purtroppo ma non sempre anche docenti e formatori con il risultato che molti casi penosi e bisognosi di un attento accompagnamento psicologico e spirituale, sono insabbiati dagli stessi superiori. Ci sono giovani e meno giovani che arrivano all'ordinazione presbiterale mentre in privato sfogano i loro impulsi sessuali contro natura. Spesso sono additata dai credenti benpensanti come una bacchettona, tuttavia prendo ad esempio un istituto religioso francescano come quello dei Francescani dell'Immacolata, quì i giovani candidati vengono formati a vivere le virtù, a nutrirsi della preghiera, a vivere la loro sequela del Signore come un cammino di innamoramento per Colui che li ha chiamati. C'è un difetto, anzi ve ne sono tanti, nell'attuale formazione dei presbiteri e dei religiosi: occorre rimediare attingendo, secondo me, alla esperienza secolare della Chiesa. Fui chiamata a fare dei test in un seminario a dei giovani chierici: ne venni fuori sgomenta e preferisco esercitare la mia professione declinando simili incarichi. C'è bisogno di preghiera.
Renate