domenica 4 luglio 2010
Il Papa: Celestino V è una figura attuale perchè fu cercatore di Dio (Izzo)
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IL PAPA A SULMONA: FOTOGALLERY DE "IL CENTRO"
Il Papa: "In Maria, Vergine del silenzio e dell’ascolto, san Pietro del Morrone trovò il modello perfetto di obbedienza alla volontà divina, in una vita semplice e umile, protesa alla ricerca di ciò che è veramente essenziale, capace di ringraziare sempre il Signore riconoscendo in ogni cosa un dono della sua bontà" (Angelus)
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Il Papa: sono vicino a senza lavoro e a terremotati. Sono venuto in Abruzzo per condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni
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Il Papa: "Il silenzio diventa l'elemento che caratterizza il suo vivere quotidiano. Ed è proprio nel silenzio esteriore, ma soprattutto in quello interiore, che egli riesce a percepire la voce di Dio, capace di orientare la sua vita. C’è qui un primo aspetto importante per noi: viviamo in una società in cui ogni spazio, ogni momento sembra debba essere “riempito” da iniziative, da attività, da suoni; spesso non c’è il tempo neppure per ascoltare e per dialogare. Cari fratelli e sorelle! Non abbiamo paura di fare silenzio fuori e dentro di noi, se vogliamo essere capaci non solo di percepire la voce di Dio, ma anche quella di chi ci sta accanto, degli altri" (Omelia)
Il Papa oggi a Sulmona per Celestino V (Ansa)
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IL PAPA A SULMONA: LO SPECIALE DE "IL CENTRO"
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La nomina di Mons. Koch ottiene l'approvazione (non richiesta nè necessaria) dell'American Jewish Committee
In libreria "Opera Omnia (Vol. XI) - Teologia della Liturgia" di Joseph Ratzinger (in promozione!)
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Il Papa e la comunione della Chiesa: una riflessione di padre Federico Lombardi (Radio Vaticana)
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La Catholic League schiaffeggia sonoramente il NYT evidenziando le contraddizioni dell'articolo
Quali sono le colpe del Papa? L'aver difeso la Chiesa mettendoci la faccia e prendendosi accuse per colpe mai commesse (Iannuzzi). Stupendo!
Molto deludente l'articolo di Marroni che è un vaticanista e dovrebbe conoscere Benedetto XVI
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Mancuso contro Benedetto XVI: il commento straordinario di Francesco Agnoli
Intervista di Kathnet a una vittima di abusi di 40 anni fa che ha presentato a Roma un ricorso contro Zollitsch accusandolo di "gravi negligenze"
Dopodomani la visita del Papa a Sulmona. Tra gli appuntamenti, l'incontro con i detenuti. Intervista con il cappellano del carcere, padre Messori
La rivoluzione della curia di Papa Benedetto nel commento di Mora (El Pais)
VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A SULMONA (4 LUGLIO 2010): LO SPECIALE DEL BLOG
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PAPA: CELESTINO V FIGURA ATTUALE PERCHE' FU CERCATORE DI DIO
Salvatore Izzo
(AGI) - Sulmona, 4 lug.
Papa Celestino V, l'eremita eletto al pontificato nel XIII secolo ma che poi si dimise per evitare uno scisma, "e' stato un 'cercatore di Dio', un uomo desideroso di trovare risposte ai grandi interrogativi dell'esistenza: chi sono, da dove vengo, perche' vivo, per chi vivo".
Un messaggio importante per la societa' di oggi "in cui ogni spazio, ogni momento sembra debba essere 'riempito' da iniziative, da attivita', da suoni; spesso non c'e' il tempo neppure per ascoltare e per dialogare".
Lo ha ricordato Benedetto XVI a Sulmona dove ha voluto recarsi per solennizzare le celebrazioni dell'ottavo centenario della nascita di un Pontefice che, ha detto, "rimane nella storia per le note vicende del suo tempo e del suo pontificato e, soprattutto, per la sua santita'. La santita', infatti, non perde mai la propria forza attrattiva, non cade nell'oblio, non passa mai di moda, anzi, col trascorrere del tempo, risplende con sempre maggiore luminosita', esprimendo la perenne tensione dell'uomo verso Dio". La sua vita, fu dedicata nella preghiera "alla ricerca della verita' e della felicita', alla ricerca di Dio. Per ascoltarne la voce, decide di separarsi dal mondo e di vivere da eremita.
Il silenzio diventa cosi' l'elemento che caratterizza il suo vivere quotidiano". "Ed e' nel silenzio esteriore, ma soprattutto in quello interiore, che egli - ha sottolineato il Papa teologo - riesce a percepire la voce di Dio, capace di orientare la sua vita".
Anche noi, ha suggerito Ratzinger ai fedeli, "non abbiamo paura di fare silenzio fuori e dentro di noi, se vogliamo essere capaci non solo di percepire la voce di Dio, ma anche quella di chi ci sta accanto, degli altri".
Celestino V fu eletto al soglio il 5 luglio 1294 e rassegno' le dimissioni il successivo 13 dicembre travolto dalle tensioni innescate dalla possibilita' che accogliesse la richiesta dell'ala piu' radicale dell'Ordine Francescano di separarsi. Il religioso molisano, che viveva in prima persona lo spirito dell'ordine mendicante, preferi' chiamarsi fuori da quella che appariva come una decisione molto rischiosa per l'unita' stessa della Chiesa. Dimessosi voleva poi tornarsene all'eremo di Sant'Onofrio, ma fu arrestato e consegnato al nuovo Papa, Bonifacio VII, e imprigionato a Fumone. Dunque, ha rilevato oggi il Papa teologo, "la Croce costitui' il centro della sua vita, gli diede la forza per affrontare le aspre penitenze e i momenti piu' impegnativi, dalla giovinezza all'ultima ora: egli fu sempre consapevole che da essa viene la salvezza".
"La Croce - ha aggiunto - diede a san Pietro Celestino anche una chiara coscienza del peccato, sempre accompagnata da un'altrettanto chiara coscienza dell'infinita misericordia di Dio verso la sua creatura. Vedendo le braccia aperte e spalancate del suo Dio crocifisso, egli si e' sentito portare nel mare infinito dell'amore di Dio". Come sacerdote, Pietro da Morrone "ha fatto esperienza della bellezza di essere amministratore di questa misericordia assolvendo i penitenti dal peccato, e, quando fu eletto alla Sede dell'Apostolo Pietro, volle concedere una particolare indulgenza, denominata 'La Perdonanza'". "Desidero esortare - ha aggiunto in proposito Benedetto XVI nella sua omelia di oggi - i sacerdoti a farsi testimoni chiari e credibili della buona notizia della riconciliazione con Dio, aiutando l'uomo d'oggi a recuperare il senso del peccato e del perdono di Dio, per sperimentare quella gioia sovrabbondante di cui parla il profeta Isaia". Per il Papa, essa "non e' il risultato di uno sforzo, ma e' resa possibile dalla Grazia stessa di Dio".
Cio' che San Pier Celestino "aveva non gli veniva da se': gli era stato donato, era grazia, ed era percio' anche responsabilita' davanti a Dio e davanti agli altri".
"Sebbene la nostra vita sia molto diversa, anche per noi - ha continuato Ratzinger - vale la stessa cosa: tutto l'essenziale della nostra esistenza ci e' stato donato senza nostro apporto". "Il fatto che io viva - ha rilevato allargando il discorso alla necessaria vita spirituale di tutti i fedeli - non dipende da me; il fatto che ci siano state persone che mi hanno introdotto nella vita, che mi hanno insegnato cosa sia amare ed essere amati, che mi hanno trasmesso la fede e mi hanno aperto lo sguardo a Dio: tutto cio' e' grazia. Da noi stessi non avremmo potuto fare nulla se non ci fosse stato donato: Dio ci anticipa sempre e in ogni singola vita c'e' del bello e del buono che noi possiamo riconoscere facilmente come sua grazia, come raggio di luce della sua bonta'". "Per questo - ha concluso - dobbiamo essere attenti, tenere sempre aperti gli 'occhi interiori', quelli del nostro cuore. E se noi impariamo a conoscere Dio nella sua bonta' infinita, allora saremo capaci anche di vedere, con stupore, nella nostra vita, come i Santi, che sono i segni di quel Dio, che ci e' sempre vicino, che e' sempre buono con noi, che ci dice: 'Abbi fede in me!'".
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