sabato 3 luglio 2010

Domenica Benedetto XVI in visita a Sulmona per l'anno giubilare dedicato a Celestino V: Sulla via evangelica del perdono e del servizio (Angelo Spina)


Vedi anche:

Nel Getzemani, casa della chiesa, mi sento come Pietro con la spada di Padre Aldo Trento

La visita del Papa a Sulmona in diretta anche sul sito internet del Commissario per la ricostruzione

Lo storico gesto di Papa Benedetto: il dono del Pallio a Celestino V (Giustino Parisse)

Quando Papa Montini onorò Celestino V e Bonifacio VIII: Rinnovamento e tradizione (Osservatore Romano)

Il Papa a Sulmona per Celestino V e le vittime del nazismo del 1943 (Izzo)

Il ritorno di Mons. Georg Ratzinger a Sulmona

Centinaia di medici belgi contestano la perquizione presso la Commissione Adriaenssens: "Le vittime di abusi sessuali hanno diritto alla riservatezza"

Perquisizioni, il ministro della giustizia del Belgio, Stefaan De Clerck, deplora i metodi brutali della polizia

L’omaggio di Benedetto XVI a Celestino V nella cripta

Sulmona e l'attesa di Benedetto XVI: domani la visita del Papa nella città abruzzese (Radio Vaticana)

Benedetto XVI domani a Sulmona. Il legame del Papa con Celestino V (Giansoldati)

Mixa descrive come "franco ed allegro" il colloquio con il Papa. Intanto impazza il toto-successore (Die Welt)

La nomina di Mons. Koch ottiene l'approvazione (non richiesta nè necessaria) dell'American Jewish Committee

In libreria "Opera Omnia (Vol. XI) - Teologia della Liturgia" di Joseph Ratzinger (in promozione!)

Le solite dal New York Times (Joseph Lawler)

Il Papa e la comunione della Chiesa: una riflessione di padre Federico Lombardi (Radio Vaticana)

Un altro brutale, superficiale e contraddittorio attacco del New York Times a Papa Benedetto (Phil Lawler)

La Catholic League schiaffeggia sonoramente il NYT evidenziando le contraddizioni dell'articolo

Il Papa all'ambasciatore dell'Iraq: la pace è favorita dal dialogo fra Cristiani e Musulmani (Izzo)

I vescovi del Belgio difendono il lavoro della commissione sugli abusi (Osservatore Vaticano)

Quali sono le colpe del Papa? L'aver difeso la Chiesa mettendoci la faccia e prendendosi accuse per colpe mai commesse (Iannuzzi). Stupendo!

Molto deludente l'articolo di Marroni che è un vaticanista e dovrebbe conoscere Benedetto XVI

La Santa Sede prepara nuove regole per fermare gli abusi dei sacerdoti. La verità sul ruolo del card. Ratzinger (Galeazzi). Monumentale

Il NYT e oggi la stampa italiana attaccano ingiustamente il Papa. Le "fonti vaticane" a favore valgono meno di zero se sono anonime e ufficiose

"Repubblica" e "Stampa" copiano il NYT e sferrano un attacco inaccettabile a Benedetto XVI. Si accodano anche altri quotidiani italiani. La Santa Sede si svegli e risponda

Il Papa cambia la squadra (Bobbio)

Mancuso contro Benedetto XVI: il commento straordinario di Francesco Agnoli

Intervista di Kathnet a una vittima di abusi di 40 anni fa che ha presentato a Roma un ricorso contro Zollitsch accusandolo di "gravi negligenze"

Caso Groer, la puntuale e documentata ricostruzione del vaticanista dell'Agi, Salvatore Izzo (aggiornato)

Auf wiedersehen, Kardinal Kasper (Messainlatino)

Nella Cattedrale di Sulmona, Benedetto XVI sulla nave della Chiesa (Zenit)

Prima conferenza stampa del card. Marc Ouellet (La Buhardilla de Jerónimo)

Mons. Padovese, Osservatore Romano: prima dell'assassinio battezzò alcuni musulmani (Izzo)

Le conformistiche opinioni di un vescovo portoghese (Messainlatino)

Intervista inedita del 2009 a monsignor Padovese ucciso un mese fa: La missione è la presenza (O.R.)

E' assurdo che blog, siti internet ed il NCR facciano il lavoro che compete alla Santa Sede ed in particolare alla sala stampa vaticana!

Il National Catholic Reporter (l'NCR!) bacchetta sonoramente il NYT e spiega finalmente che la Santa Sede è competente per la pedofilia solo dal 2001!

Il Papa a Castel Gandolfo, Mons. Semeraro: “Gratitudine” a Benedetto XVI e “gioia” per “la sua presenza” (Sir)

Mercoledì ultima udienza generale per il Papa, poi riposo a Castelgandolfo (Izzo)

La Madre di Dio e il Palio di Siena: il commento di Antonio Socci

Approfondita analisi della crisi tedesca da parte della Comunità di Azione cattolica di Treviri (membro del Forum Deutscher Katholiken): persino il caporedattore del Welt ha fatto autocritica. I rappresentanti degli episcopati non ancora. Il calunniato e calpestato Vescovo Mixa con la sua umile lettera ha dimostrato di essere un vero successore degli Apostoli

Il Papa: i giovani hanno già lo sguardo rivolto alla GMG di Madrid (Izzo)

Dopodomani la visita del Papa a Sulmona. Tra gli appuntamenti, l'incontro con i detenuti. Intervista con il cappellano del carcere, padre Messori

Autogol del NYT nella porta del Papa. Ecco come dà la notizia l'Asca, agenzia di stampa cattolica esaltata dal card. Bertone pochi giorni fa

La diocesi di Augsburg e la conferenza episcopale tedesca ignorano completamente il comunicato della Santa Sede su Mixa

Politi critica l'idea del nuovo dicastero affidato a Mons. Fisichella perchè la "missione pastorale" spetta ai vescovi del luogo

La lettera del Papa al card. Bertone: il commento di Vecchi ed il commento al commento di Rodari

La deputata belga Alexandra Colen in un articolo esplosivo accusa sia Daneels e Vangheluwe che alcuni professori di aver favorito la pedofilia con la diffusione per 15 anni di un libro di "catechismo" per le scuole

Lo "strano ribaltone con autogol" del NYT: prima accusava il Vaticano di insabbiare, ora di non avere tolto i processi alle diocesi

Il NYT torna ad attaccare il Papa usando i soliti argomenti. La Santa Sede indica conferenza stampa per spiegare che la CDF è competente dal 2001

Mentre Roma è sotto assedio, i cardinali litigano. Benedetto XVI castiga, pacifica e guarda lontano. Anche con tre nomine (Magister)

La rivoluzione della curia di Papa Benedetto nel commento di Mora (El Pais)

Benedetto XVI all'offensiva contro l'indebolimento della Chiesa in Europa (Stéphanie Le Bars)

Il peggio deve ancora venire? Il Papa fermo come roccia (Domenico Delle Foglie)

L'Occidente di Fisichella. La sfida è titanica, ma è unanime il consenso sul fatto che Papa Benedetto XVI abbia scelto l'uomo giusto (Baldacci)

L’arcivescovo di Palermo ha presentato la visita del Papa alla città del 3 ottobre

Koch: premiato all’ecumenismo un coraggioso controcanto svizzero (Rinascimento Sacro)

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A SULMONA (4 LUGLIO 2010): LO SPECIALE DEL BLOG
__________________

Domenica Benedetto XVI in visita a Sulmona per l'anno giubilare dedicato a Celestino V

Sulla via evangelica del perdono e del servizio

di Angelo Spina
Vescovo di Sulmona-Valva

I vescovi dell'Abruzzo e del Molise hanno voluto dedicare uno speciale anno giubilare a san Pietro Celestino, dal 28 agosto 2009 al 29 agosto 2010, in occasione degli ottocento anni dalla nascita, collocata dagli storici tra il 1209 e il 1215.
L'anno giubilare Celestiniano vuole essere un anno di grazia per tutti i fedeli delle undici diocesi dell'Abruzzo e del Molise e di quanti pur di altri luoghi desiderano viverlo.
Le diocesi del Molise sono tutte coinvolte. San Pietro Celestino, proclamato compatrono della Regione, è nato in Molise, è stato a Faifoli (Montagano) come chierico e come abate. La devozione è molto sentita in tanti luoghi tra cui Sant'Angelo Limosano, Montagano, Isernia ecc.
Altrettanto coinvolte sono le diocesi dell'Abruzzo: Sulmona con l'eremo di Sant'Onofrio, dove è vissuto per tanti anni, l'Abbazia Morronese e le reliquie conservate nella cattedrale di San Panfilo; Chieti, con l'eremo Santo Spirito a Roccamorice e quello di Sant'Onofrio a Serramonacesca; L'Aquila con la bolla della Perdonanza, la basilica di Collemaggio che ne conserva il corpo. La devozione di san Pietro Celestino è sentita in tutto l'Abruzzo. Egli rimane nella storia non solo per le vicende del suo tempo e del suo pontificato, ma soprattutto per la sua santità.
Sulla scia della sua esistenza, vissuta con intensità, siamo invitati a riflettere sul dono meraviglioso della vita e ad accogliere il progetto di Dio su di noi. Chi poteva pensare che da una famiglia povera di dodici figli, in un piccolo paese molisano, potesse nascere un uomo che tanto avrebbe fatto parlare di sé? Dio chiama alla vita e pone in essa la sua potenza. San Pietro Celestino, sin dalla sua giovinezza è stato un "cercatore di Dio", una persona in cerca di risposte ai grandi interrogativi: chi sono, da dove vengo, perché vivo, per chi vivo? La risposta la trova solo in Dio. Oggi molti sono alla ricerca di Dio, del volto di Dio, di una dimensione verticale. Credere non è cosa facile. È fatica credere. È passare dall'io al Tu, dal silenzio all'ascolto, dalla povertà alla ricchezza di accogliere Colui che si fa dono. Tutto ciò comporta obbedienza, perdita della libertà non per costrizione, ma per amore, come risposta al dono della fede. Di qui l'urgenza di una "nuova evangelizzazione".
Cerca Dio e, per ascoltarne la voce, si separa dal mondo, vive da eremita. Il silenzio diventa l'elemento che caratterizza il suo vivere quotidiano. E nel silenzio esteriore, ma soprattutto in quello interiore, ascolta la voce di Dio che parla alla coscienza. La parola di Dio, nel silenzio, trova spazio per essere accolta e ricevere la risposta libera con il "sì" della fede. Cresce sempre più in lui la dimensione contemplativa e la necessità della preghiera per avere forza.
In un mondo dove il chiasso esteriore è sempre più marcato, dove il silenzio interiore è assente, è necessario recuperare tale dimensione essenziale per poter fare ascolto dell'Altro e degli altri. Senza ascolto non c'è dialogo, non c'è risposta, non c'è comunicazione.
Vivendo sul monte Morrone e sulla Maiella, per lunghi periodi della sua vita, con scenari meravigliosi, aveva esperienza viva della bellezza del creato come opera delle mani di Dio. Ne coglieva il senso e la profondità, ne rispettava i segni, i ritmi, ne faceva uso e non abuso.
La visione della creazione senza il "principio", senza alcun riferimento etico, conduce l'uomo a sfruttare i beni della terra non per un uso ma con gravi abusi. Per la sete di avere, senza scrupoli, distrugge e inquina. Rovinando la bellezza, impoverendo il futuro del pianeta, delle sue risorse per le generazioni future, vengono causati danni irreversibili per la vita stessa dell'uomo. Oggi è urgente vigilare per la salvaguardia del creato.
Aveva chiara coscienza del peccato che, come freccia che entra nella carne e produce la piaga, ma anche certezza della misericordia che crea un cuore puro, un cuore nuovo con il suo amore di grazia.
Il mondo contemporaneo ha perso la coscienza e la gravità del peccato. Il pensiero relativista così imperante nasconde la verità della gravità del peccato. L'uomo non può autosalvarsi. La salvezza viene dall'amore di Dio dalla sua infinita misericordia che permette all'uomo di ritrovare la pace vera e di stare in pace con gli altri ed essere costruttore di pace.
La sua non fu solo una vita di eremita, ma di uno che viveva con gli altri, fondò un ordine, viveva in cenobio. Sui monti e in diversi luoghi incontrava le persone, i poveri, i pastori, i laici e per sottrarli alle tante angherie del tempo, gli dava coscienza della dignità della loro persona invitandoli a vivere in fraternità. Fondò diverse "fraternità", stili di vita cooperativistici dove al primo posto non c'era l'interesse personale, ma la ricerca del bene comune.
La cultura odierna permeata di individualismo porta al fallimento. L'aggregarsi solo per scopi utilitaristici non permette all'uomo di raggiungere la sua realizzazione integrale. Oggi si soffre di vuoto interiore, di mancanza di fiducia nell'altro. La via del bene comune, di vedere tutto nella logica del dono da ricevere e da ridonare, apre orizzonti nuovi e dona speranza.
Aveva capito così bene quanto è grande la misericordia di Dio che a L'Aquila per la sua elezione a pontefice volle "La Perdonanza". Un segno forte che denuncia la gravità del peccato e della divisione e che esalta la misericordia di Dio che perdona le colpe e le pene, che cerca la pace, che dona la pace all'uomo.
Non ci può essere giustizia senza perdono. Molti oggi sono giustizialisti. Ma se non c'è il perdono, la riconciliazione dei cuori, anche dopo avere applicato la giustizia, non può avvenire. Si rimane nuovamente divisi, separati, contrapposti. È necessario il perdono di Dio, la sua misericordia, la riconciliazione con lui perché possa esserci riconciliazione fra gli uomini.
Dopo la sua elezione a pontefice tocca con mano come l'uomo è avido di potere. Comprende che è ingannato da quelli che lo circondano, che approfittano della sua inesperienza per strappargli benefici. Egli continua a scavare nel suo cuore e cerca il Signore Gesù con tutte le forze per servire solo Lui, via, verità e vita. Nel suo cuore, dove per tutta la vita, ha cercato di fare deserto da ogni potere e vanità, niente può attecchire se non Dio solo. Un uomo liberato perciò libero dal potere. "Il Papa, come per dovere aveva accettato il Pontificato supremo, così, per dovere vi rinuncia; non per viltà... ma per eroismo di virtù, per sentimento di dovere" (cfr. Omaggio di Paolo VI a San Celestino V. Fumone, 1 settembre 1966).
L'uomo è assetato di potere, di voler dominare l'altro. La conversione di una visione del potere, inteso come schiacciare gli altri, a servire gli altri è un cammino lungo. È la via evangelica sempre più necessaria.
Pochi anni dopo la sua morte viene proclamato santo. La santità è possibile perché c'è il primato della grazia. Tutti siamo chiamati alla santità che è il segno di una vita riuscita. È la risposta più seria all'amore di Dio. È l'adesione più piena ai suoi disegni. È il trionfo della grazia. Santità è luce che si diffonde nel mondo grazie a innumerevoli lucerne vive, accese dalla grazia e seminate dovunque. Esse prendono luce dall'alto, ma sono saldamente piantate in terra. Esse fugano l'oscurità del mondo trasformandolo in un tripudio di luce: "Voi siete la luce del mondo... Risplenda la vostra luce davanti agli uomini" (Matteo, 5, 14). La morte non fu per Pietro Celestino V la fine, ma il principio della gloria, oltre che nel paradiso, anche sulla terra. Indica oggi a tutti che una terra senza cielo diventa fango e guardando il cielo, camminando verso il cielo diventa giardino. Giardino di Dio, di santità, di luce, di bellezza, di gioia, di gloria.
La visita pastorale di Benedetto XVI a Sulmona, nell'anno giubilare Celestiniano, è un grande dono fatto alla diocesi di Sulmona-Valva, alla città di Sulmona, all'Abruzzo intero, alla regione ecclesiastica Abruzzese-Molisana. La sua venuta è per tutti motivo di gioia, di consolazione e di speranza. Confermandoci nella fede e nella carità il Papa aprirà solchi nuovi per non avere paura a progettare il futuro.
Nel capitolo v della Lumen gentium i Padri conciliari hanno sottolineato "la vocazione universale alla santità" (cfr. Lg 40). "È ora di riproporre a tutti con convinzione questa "misura alta" della vita cristiana ordinaria: tutta la vita della comunità ecclesiale e delle famiglie cristiane deve portare in questa direzione" (Novo millennio ineunte, 31). "La santità non è un lusso, non è un privilegio per pochi, un traguardo impossibile per un uomo normale; essa, in realtà, è il destino comune di tutti gli uomini chiamati a essere figli di Dio, la vocazione di tutti i battezzati" (Benedetto XVI, udienza generale, 20 agosto 2008).
Partendo da questa esigenza forte di una Chiesa, tutta chiamata alla santità, si aprono orizzonti programmatici nuovi, e anche la società civile riceve nuova spinta di speranza soprattutto dopo il sisma del 6 aprile 2009 e la crisi economica per la mancanza di lavoro soprattutto nell'entroterra abruzzese.
San Pietro Celestino invita tutti noi, mentre camminiamo sulla terra, ad avere fisso lo sguardo alle cose di lassù, quelle del cielo, che rimangono in eterno.

(©L'Osservatore Romano - 4 luglio 2010)

Nessun commento: