venerdì 9 luglio 2010
L'inserimento dell'ordinazione delle donne nei delicta graviora rappresenta un'apertura ecumenica? La scomunica non sarebbe automatica (Gagliarducci)
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L'indiscrezione, non confermata, in vista di una possibile riunificazione ecumenica
Il sacerdozio delle donne può evitare la scomunica
Andrea Gagliarducci
Potrebbero esserci anche il sacerdozio delle donne, lo scisma, l'eresia e l'apostasia tra i peccati di stretta competenza del tribunale della Congregazione per la Dottrina della Fede (Cdf).
L'indiscrezione, non confermata né smentita dalla Santa Sede, potrebbe rappresentare una significativa apertura della Chiesa nei confronti delle cosiddette «chiese sorelle», in vista di una possibile riunificazione ecumenica. Le nuove norme sarebbero contenute nel documento che la Cdf dovrebbe rendere pubblico la prossima settimana. Finora si è parlato di un aggiornamento del De delictis gravioribus, la lettera con la quale l'allora prefetto Joseph Ratzinger definiva i delitti riguardo i quali spettava l'ultima parola alla Cdf.
Erano tre: l'assoluzione del complice (cioè di una persona con la quale il sacerdote stesso ha commesso un peccato), il peccato contro l'Eucarestia e l'abuso sessuale contro i minori.
Nel nuovo provvedimento, dovrebbe l'abuso contro gli adulti mentalmente disabili - dicono i rumors - dovrebbe essere equiparato all'abuso contro i minori.
Nel nuovo documento - che recepirà le linee guida interne del 2003, ma rese note solo da poco - si faciliterà anche l'iter del processo canonico per i reati di pedofilia, e la prescrizione per il reato dovrebbe essere innalzata da dieci a vent'anni (a partire dai 18 anni della vittima).
Apostasia, eresia e scisma, così come l'ordinazione sacerdotale delle donne, sono già puniti con la scomunica latae sententiae, ovvero di ufficio. Non si passa dai tribunali pontifici. Ora potrebbero essere invece definiti come delicta graviora. In pratica, un peccato contro la fede.
Giuridicamente, questo prevede un passaggio al tribunale in Cdf, e non la scomunica immediata. L'indiscrezione non è stata confermata. Certo è che in questo caso, più che di un aggiornamento di una norma, si tratta di creare un nuovo profilo canonico.
E guarderebbe lontano. Molti sono fuori e dentro la Chiesa i movimenti che spingono per un'apertura al sacerdozio femminile. Le spinte di pressione si muovono ai confini tra la religione cattoliche e le varie confessioni protestanti. C'è il rischio che l'apertura agli anglicani e al dialogo ecumenico promosso dal Papa possa essere usato come un grimaldello per sbloccare alcune resistenze di Roma.
Così, le nuove norme rappresenterebbero allo stesso tempo un'apertura e un ammonimento nei confronti delle Chiese sorelle. Il messaggio che si lancia è che ci si vuole avvicinare alla piena comunione, ma tenendo bene in mente alcuni paletti della fede. Nessuna scomunica, ma allo stesso tempo nemmeno cedimento dalla dottrina.
© Copyright Il Tempo, 9 luglio 2010 consultabile online anche qui.
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7 commenti:
E se fosse invece il modo per rendere più evidente la condanna? Quante persone sono state scomunicate latae sententiae senza che qualcuno se ne sia curato e quante persone hanno considerato il silenzio della Chiesa come un'implicita approvazione o una bagatellizzazione della colpa?
Quante persone, non solo laici, si muovo sul filo del rasoio dell'eresie e alcuni si sono già automaticamente scomunicati, ma proprio perché non c'è stata nessuna sentenza ufficiale, continuano magari a dire messa, a fare la comunione ecc.?
Jacu
Affermazioni di questo genere generano scompiglio e confusione tra i fedeli che non sanno che NON è nel potere della Chiesa modificare o accogliere un domani le donne al sacerdozio....
l'argomento è SENZA SE E SENZA MA, lo ribadì Giovanni Paolo II che "NE OGGI, NE MAI, E' IN POTERE DELLA CHIESA MODIFICARE IL SACERDOZIO ORDINATO CHE E' SOLO E PRETTAMENTE MASCHILE".....
Il titolo è fuorviante e mette il dubbio sulla dottrina della Chiesa in materia di Ordinazioni presbiteriali....
disse Giovanni Paolo II:
Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli [19], dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa.
LETTERA APOSTOLICA DI GIOVANNI PAOLO II
ORDINATIO SACERDOTALIS 1994
Si faccia attenzione poi, all'uso del termine CHIESE SORELLE che la Chiesa, da dopo il Concilio usa ESCLUSIVAMENTE per le Chiese ORTODOSSE.... E NON PROTESTANTI chiamate invece COMUNITA' ECCLESIALI....
Le Chiese sorelle, dunque ortodosse, NON hanno il sacerdozio femminile!!
le Comunità Ecclesiali Protestanti (Anglicani, Literani....) SI!
ma non sono chiese sorelle!!
Infatti qualcuno deve spiegare e PER BENE le nuove norme.
Temo che potrebbero essere buttate la' e lasciate alla libera interpretazione.
Stavolta ci vuole una presentazione con i fiocchi.
R.
Mi sembra che Gagliarducci si sia spinto decisamente troppo in là con elucubrazioni del tutto personali su indiscrezioni ancora tutte da verificare. In ogni caso auspico che le varie Congregazioni vaticane non si facciano sopraffare magari in buona fede da un'umana frenesia di riforme procedurali, che il mondo è sempre pronto a strumentalizzare contro l'imperitura dottrina della Chiesa. La tradizionale prudenza vaticana è sempre molto criticata, ma è invece una grande virtù, che preserva da errori strategici, a cui sarebbe poi molto difficile e doloroso porre rimedio.
Alberto
articolo fazioso, che crea confusione nella testa dei "semplici" (fra i quali mi metto anche io).
grazie a Caterina63 che ci ha subito ribadito con chiarezza la inamissibilità della ordinazione sacerdotale femminile e la differenza fra chiese ortodosse (sorelle) e le diverse aggregazioni protestanti (comunità ecclesiali)
concordo con R. che ci vuole una presentazione chiara e ben fatta, che non lasci adito a interpretazioni forzate e/o malevole...
Luigi
Leggendo la notizia non ci capivo niente! E' vero che alcuni giornalisti sono specialisti nel fare confusione! :-(((
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